2024-03-31

Punta Cornates 3029 m, Parete Nord, 22/03/2024

La Punta Cornates è una delle cime meno conosciute e frequentate tra i “tremila metri” delle Dolomiti. Il suo ripido versante Nord, è una grande parete rocciosa che si estende fino al Gran Vernel e costituisce senza dubbio il terreno più tecnico ed impressionante per lo sci ripido in Dolomiti. Quando la neve riesce ad incollarsi su queste placche di roccia, è possibile collegare tra loro i ripidii pendii sospesi, percorrendo itinerari in grande esposizione e con gran dislivello. E’ su questa parete che Tone Valeruz ha scritto la storia dello sci in Dolomiti e non solo, con diverse discese a partire dal lontano 1973!

Per avventurarsi con gli sci in questo vero e proprio tempio dell’alta difficoltà, occorre che molte cose coincidano (condizioni neve, meteo, allenamento fisico, attitudine mentale, impegni di lavoro, compagno di avventura…) e spesso bisogna attendere a lungo.

Quando però tutte le stelle si allineano…

Insieme a Francesco Vascellari, abbiamo vissuto una delle nostre più belle giornate di sci ripido. Siamo partiti senza informazioni sull’itinerario, solo con delle foto ed un’idea di linea, ma senza sapere se i vari passaggi erano veramente fattibili, se servisse calarsi e, in caso, di quanti metri. In salita però i vari tasselli hanno iniziato a incastrarsi tra loro, prima la goulotte iniziale, poi la rampa diagonale, quindi i pendii superiori, dove abbiamo dovuto adattarci alle condizioni di neve, seguendo un percorso diverso da quello immaginato. Alternandoci a battere traccia nella neve profonda, siamo saliti con buon ritmo, spronati dalla bellezza dell’ambiente e dalla qualità della neve. Tranne i primi metri di discesa dalla cima, poco innevati, ma percorribili sci ai piedi, abbiamo trovato una bella polvere compressa, ideale per questo tipo di itinerari. La discesa è stata bellissima ed anche le sezioni più ripide ed esposte sono filate via lisce, molto più di quanto immaginato in salita. Alla fine abbiamo usato la corda per una sola calata nella goulotte iniziale, rinforzando la sosta già presente, forse attrezzata proprio da Valeruz.

Arrivati alla base, una volta scaricata tutta la tensione e la concentrazione, siamo quasi stati sopraffatti dall’emozione per una giornata così perfetta. Adesso guarderò questa grande parete con occhi diversi. Un grazie a Francesco Vascellari, compagno perfetto e grande amico.

Sono queste avventure che alimentano la nostra passione!

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