2013-12-09

Matteo Gambaro è un attivo climber italiano. Si avvicina al mondo dell’arrampica nel 1992, a sedici anni e quasi per caso, ed inizia a girare insieme a Giovannino Massari ed al gruppo dei “Monregalesi”. L’anno seguente, otto mesi dopo le sue prime uscite, sale il primo 8a. Due anni dopo l’8b+ e nel 1999 arriva il primo 8c e 8c+ (ripetendo la mitica Noia ad Andonno). Arriva anche il 9a con Abyss a Gorges du Loup e l’8c+/9a di Azione Diretta.
Un climber a tempo pieno si direbbe…ed invece no!
Perché Matteo ha un lavoro, in Polizia, dedica del tempo come tracciatore, ha una famiglia ed in questo deve incastrare il giusto tempo per allenarsi (che per l’8c non è poco), pianificare le trasferte, lavorare i tiri...insomma deve conciliare dovere e piacere e lo fa spinto da una passione ed una dedizione unici, che dovrebbero essere da esempio.
Gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscerlo meglio, pere avere una sua visione sull’arrampicata tentando di vederla sia da dentro che da fuori, e gli spunti interessanti non sono mancati di certo.

Hai iniziato a sedici anni e dopo poco ti sei trovato a scalare su gradi piuttosto duri;  com’è iniziato il tutto?
Arrivavo dal nuoto dove ho smesso perchè sono rimasto piccolo. Per caso ho provato ed è stato amore. Non ho mai smesso…

Come scegli un progetto? Solo, tra virgolette per il grado, o anche per il valore storico, assenza di ripetizioni, ecc?
Intanto il problema è che in 2 ore di macchina non mi rimane praticamente nulla da fare di "umano", di settori da chiodare non ne ho trovati..e non potendo viaggiare molto (le cose cambieranno!)
Sono in continua ricerca di nuovi stimoli.
Scelgo la mia preda in base a tanti fattori: bellezza, difficoltà, logistica, ma anche l'aspetto romantico mi interessa moltissimo. Devo però fare i conti con il tempo a disposizione e cerco dei compromessi..ad esempio: "Azione diretta 8c+/9a" è stata una sfida unica: chiodata,liberata e non ancora ripetuta…vicino a casa, condizioni difficili dolorosa.
"Abyss 9a" la canna perfetta, ma lontana 2ore e 30' di auto, spesso bagnata, ma una via di riferimento. "U Beccu 8c" è nata per caso; consigliata da un amico sono andato a vederla. Era bellissima, diversa anzi unica, naturale e incredibilmente possibile! Già chiodata e solo da provare. Un sogno! "Rosematix 8c" salita solo sa un amico climber d'eccezione (Duregato), nascosta in un settorino un po’ sfigato, naturale, corta ma micidiale per intensità..unica!

Ti cancellano la memoria e puoi ricordarti solo di un tiro che hai fatto: quale salvi?
A 17 anni dopo un trauma famigliare ho fatto un po' di stupidaggini...tra cui alcune vie free solo. Tutto da rifare, 8a. Quella mattina del giugno 92 fatto così non me lo dimentico…

Hai progetti in cantiere attualmente? 
L'anno scorso ho richiodato una vecchia linea ancora a Finale, Dingo, la diretta di Iena all'Alveare. E' la cosa più difficile che ho mai provato sulle dita e resiste insalita dal 1992; ecco svelato il mio progetto attuale. Mi attrae perchè davvero non so se mai ce la farò a salire quella carta  vetrata a  grana grossa.

E dopo?
Per il futuro credo che continuerò a cercare di superare i miei limiti, viaggiando di più. Vorrei dedicarmi anche alle multipich e alla montagna che mi ha sempre attratto molto ma per la quale non ho mai avuto il tempo necessario.

Ti dividi tra lavoro, allenamenti, realizzazioni e vita privata. Anche per te la giornata è lunga 24h? Come concili il tutto?
Sono entrato in Polizia dopo aver svolto i miei studi (ISEF), per fare il militare e sperare di riuscire ad entrare nelle Fiamme Oro e provare a fare il professionista…ahahah che bella illusione! Nel cassetto avevo il sogno di costruire un centro sportivo dove i giovani potessero avere tutto quello che non ho avuto io. Dato che non esistevano palestre prima, o erano lontanissime poi.. appena conosciuta Elena(Chiappa), condividendo la stessa passione ci siamo buttati in questo vortice senza fine.
Da 5 anni la mia vita è molto cambiata e allenarmi è davvero difficile.
Sfrutto i ritagli di tempo, quando il mio fisico però troppo spesso nn vuole scalare perchè troppo stanco. In palestra oltre che ad insegnare e fare ogni cosa serva, mi dedico alla tracciatura, anima e cuore del nostro centro, ma quel modo di creare/scalare non è per me ma per i nostri associati e non certo un buon allenamento.
La mia vera arma è vivere un po' di rendita arrampicatoria e allenarmi sul campo, cioè provare le vie come se fosse l'ultima volta. Questo esercizio appreso in 20 anni mi viene ancora bene.
Le ultime due vie sopracitate appunto erano a un ora e mezza da casa e riuscivo ad andarle a provare la mattina, a volte dopo la notte di pattuglia, ed essere in palestra per l'inizio dei corsi giovanili (faccio l'allenatore), per le 4 di pomeriggio. Insomma volere è potere e il sacrificio per me è automatico, un’esigenza direi! Ma vivere così mi sta costando molta fatica e troppo spesso sacrifici anche famigliari. Presto dovrò darmi una regolata perchè vivere tre vite in una alla lunga stanca e non fa bene.

8b a 9 anni come a 60, sembra che in arrampicata il discorso età stia vendendo sempre meno, che ne pensi?
Insieme ad Elena gestisco una squadra di ragazzini al pdb dal gruppo ricreativo all'agonistico al giocoarrampicata. Abbiamo una cinquantina di giovanissimi dai 4 ai 18 anni, tra cui una campionessa italiana u14, giovani talenti, ma anche tanti bambini che scalano per divertirsi in compagnia di amichetti; Una cosa  bellissima che ai miei tempi non esisteva!
Ho sempre cercato di avvicinarli al mondo agonistico. ma sempre più devo ahimè rivedere il mio punto di vista perchè su 10  ragazzini forti non vedo 10 esempi da seguire e non parlo dei ragazzini, che sono tutti splendidi, ma troppo spesso delle famiglie, ambiente, società..aiuto! Io cerco di insegnargli ad arrampicare, capire chi tra loro ha un indole più o meno agonistica, ma il divertimento e l'educazione sono alla base di tutto.
I record sono altri e non credo che tutti questi numeri siano sempre una bella cosa. Spesso nascondono tristi situazioni famigliari, educative, o sono prestazioni molto. Costruite solo per fare notizia. Credo che ci siano tanti bambini che si allenano seriamente e fanno cose da 8b sulle prese colorate in palestra, ma magari non vanno 100 volte su una via per farla per il puro scopo, troppo spesso non loro, di far contenti i genitori o altri.
Non credo nell'iper-specializzazione a quell'età, almeno in questo contesto e con quei presupposti. Sarebbe bellissimo che i bambini salissero gli 8c a 9 anni caspita, ma che lo facciano divertendosi e spontaneamente. Non credo che per i forti bimbi climber sia sempre così e spesso si stufano e poi vedo poca educazione e insegnamenti veri.
Per l'8b a 60 anni..io spero di fare ancora un "C"!!

L'arrampicata è in crescita come sport?
A livello di numeri sicuramente…

Eppure l'Italia mi sembra un pò indietro dal punto di vista arrampicata (vedi solo cosa fanno in Austria o Slovenia), è possibile che ciò sia dovuto ad un vecchio retaggio concettuale alpinistico ormai totalmente fuori dal tempo? Sentire ancora parlare di spit si, spit no nel 2013 sa un pò di barzelletta non trovi?
Siamo indietro anni luce perchè in Italia tutti portano acqua solo al proprio mulino. La Fasi si occupa SOLO delle gare e io che lo dico ne ho fatte un bel po' eh!!la chiamerei FGA: Federazione Gare Arrampicata. Il Cai non si vuole relazionare con un mondo che cambia e si evolve nell’arrampicata sportiva. Le Guide Alpine continuano a tener stretto il monopolio di portare la gente in montagna e in falesia. Poi dobbiamo NOI Istruttori/allenatori affidarci a loro, per non essere illegali, essere tutelati e assicurati, ma aiutarli perchè altrimenti non ce la fanno a fare le vie che provano i 12enni allenati e cresciuti sulle strutture indoor da noi.
Abbiamo fatto ancora tantissimo per i mezzi che abbiamo. Un Flavio Crespi (che ringrazio!) COMPLETAMENTE da solo ha vinto la Coppa del Mondo. Altri Big smettono con le gare, chissà perchè, e salgono tutto e ovunque, ma sono conosciuti poco, ma già di più di quando facevano solo gli atleti..sovvenzionati da qualche sponsor tra cui la famiglia. Altri aprono centri d'arrampicata e mettono a disposizione di tutti la loro grande esperienza.
La passione fa fare grandi cose: fa superare un mare di difficoltà e certo chi è organizzato meglio di noi riesce a sfruttare meglio tutti questi talenti e a renderli orgogliosi della loro nazionalità…noi un po' meno.

Intervista di Stefano Michelin
 
 
 

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