Funding solutions to the crisis in Haiti requires both ideas and innovation. That is why I support the fellowship work of UNHCR innovation and its sister partnership UNHCR ideas, and the wise leadership under whose custody those organisations function with a view to raising money not just from conventional sources but from miscellaneous private sector partners using cutting-edge contemporary means.
Suggested Reading
Conflict Background
GCCT
By Matthew Parish
The cataclysm of Haiti – what should the United Nations do next?
Il cataclisma di Haiti – cosa dovrebbero fare ora le nazioni unite?
The depth of poverty and human misery immediately visible upon arrival in Port-au-Prince is heart-rending to all but the most callous. A scene of pure devastation greets every visitor, as though one is viewing a battlefield in the immediate aftermath of the most catastrophic devastation. More than six years after a devastating 2010 earthquake, the Cathedral of Our Lady of the Assumption still lies in ruins. Nevertheless the families of the faithful in Haiti continue to worship and pray there every Sunday under the umbrella of UNICEF tarpaulins. The extent of the devastation is so great that it can be seen from the air on a clear day when descending into Toussant L’Ouverture Airport. This remains so even six years on.
L’abisso della povertà e della sofferenza umana che salta immediatamente agli occhi all’arrivo a Port-au-Prince è straziante per chiunque non abbia un cuore di pietra. Una scena di assoluta devastazione accoglie ogni visitatore, come se si fosse giunti su un campo di battaglia immediatamente dopo la più catastrofica delle devastazioni. A più di sei anni dal tragico sisma del 2010, la Cattedrale di Nostra Signora dell’Assunzione è ancora un cumulo di macerie. Nonostante ciò, la comunità dei fedeli di Haiti continua a pregare e celebrare la messa ogni domenica al riparo dei tendoni dell’UNICEF. L’entità della devastazione è tale da essere visibile dall’aereo, nei giorni di cielo sereno, durante la discesa verso l’aeroporto Toussant L’Ouverture. Ancora oggi, dopo sei anni.
Children drink from open sewers. People transport their ragged belongings in wooden carts pulled by anaemic oxen. Youngsters live amidst gargantuan rubbish dumps. The elderly search for new rags to clothe them in piles of community garbage. Accommodation, where it does exist, consists barely of corrugated aluminium shacks covered by dirty curtains and scraps. Malnourished infants queue and beg for food. If any scene could more remind one of the horror of Hieronymus Bosch, it is a visitor’s first impressions of Haiti. Yet there is profound difference between Haiti and Bosch: the innocent citizens of Haiti did nothing to deserve their miserable fates. They live in hell on earth when by virtue of the persistent suffering they have incurred throughout their recent history, surely they are better regarded as citizens of Heaven.
I bambini si dissetano nelle fogne a cielo aperto. La gente trasporta le proprie misere cose in carretti di legno trainati da anemici buoi. I giovani vivono tra gigantesche montagne di immondizie. Gli anziani cercano nuovi stracci con cui coprirsi in cumuli di rifiuti. Laddove ve ne sono, le abitazioni sono costituite a mala pena da baracche di alluminio corrugato ricoperte di stracci e luride tendine. Bambini malnutriti fanno la coda mendicando un pasto. Se esiste una scena che più richiama alla mente l’orrore dei quadri di Hieronymus Bosch è quella che accoglie chi giunge ad Haiti per la prima volta. Tuttavia c’è una profonda differenza tra Haiti e Bosch: gli innocenti cittadini di Haiti non hanno fatto nulla per meritare il loro miserevole fato. Si trovano a vivere in un inferno sulla terra a causa delle continue sciagure subite nella loro storia recente quando, senza dubbio, dovrebbero essere a buon diritto considerati cittadini del paradiso.
In January 2010 a catastrophic 7.0 Richter scale earthquake struck Léogâne, a mere 25 kilometres from Haiti’s capital. The government infrastructure, even before the earthquake, was so debilitated that is was impossible accurately to measure the damage caused. But by most estimates between 100,000 and 300,000 people died in the immediate aftermath of the earthquake while up to 250,000 homes and 30,000 commercial buildings were destroyed, leaving millions of people homeless and exposed to the cruel elements while businesses were rendered asunder.
A gennaio 2010, un catastrofico terremoto di magnitudine 7.0 della scala Richter colpì Léogâne, ad appena 25 chilometri dalla capitale di Haiti. Le infrastrutture statali, già prima del sisma, erano così malridotte da rendere impossibile quantificare accuratamente i danni provocati. È opinione comune, tuttavia, che tra 100.000 e 300.000 persone perirono a seguito del sisma e fino a 250.000 abitazioni e 30.000 edifici commerciali vennero distrutti, lasciando milioni di persone senza tetto ed esposte alle intemperie e annientando ogni forma di attività economica.
Nevertheless the reaction of the international community was immediate and generous, and UN involvement, spearheaded by the United Nations Development Programme, has made much progress in rebuilding not just shattered communities but also the core of the nation itself. The offices of the United Nations High Commissioner for Refugees distributed vital aid to some 8,000 earthquake survivors. The Commissioner’s Donor Relations and Resource Mobilisation Service launched an expanded operations plan and budget, with a view to providing material support to extremely vulnerable individuals. Under the auspices of the coordinating UN agencies, a range of admirable results were achieved. Virtually all of 10 million cubic metres of debris were removed from Haitian streets. Over 96% of displaced people were returned to their homes. And lessons were learned. A 2015 guide on urban risk management was developed by UNDP. The Lidé project was a UN drive to promote youth entrepreneurialism in the wake of economic collapse. Substantial new knowledge databases were established to develop mechanisms assisting the poorest people affected by natural disasters, in particular women and minority groups.
Di fronte a tanta tragedia, tuttavia, la risposta della comunità internazionale fu immediata e generosa e il coinvolgimento delle Nazioni Unite, guidato in primo piano dal Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, ha consentito di compiere notevoli progressi nella ricostruzione non soltanto delle comunità distrutte ma anche del nucleo stesso della nazione. Attraverso i suoi uffici, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati distribuì aiuti vitali a circa 8000 superstiti del sisma. Il Servizio di Relazioni con i Donatori e Mobilitazione delle Risorse del Commissariato lanciò un vasto budget e piano operativo al fine di fornire assistenza materiale a persone in uno stato di estremo bisogno. Sotto l’egida delle agenzie di coordinamento delle Nazioni Unite, vennero ottenuti risultati ammirevoli. Praticamente la totalità dei 10 milioni di metri cubi di macerie è stata asportata dalle strade di Haiti. Oltre il 96% dei profughi sono ritornati a casa. Inoltre, sono state apprese delle lezioni. Nel 2015, la UNDP ha messo a punto una guida alla gestione dei rischi urbani. Il progetto Lidé è stata un’iniziativa delle Nazioni Unite volta a promuovere l’imprenditorialità giovanile all’indomani del collasso economico. Sono stati creati notevoli nuovi database di informazioni al fine di elaborare meccanismi per assistere le persone più indigenti colpite da disastri naturali, in particolare le minoranze etniche e le donne.
Nevertheless a lot remained to be done, even by early 2016. Electoral and judicial reforms were necessary, guided by the expertise of specialist staff in the UN agencies. Poverty reduction and fighting contagious diseases remained a priority, in particular TB and HIV/AIDS. Substantial areas of Port-au-Prince remained dangerous slums. Healthcare remained ruinous. Government capacity was improved, but from so low a level that basic social services remain mostly unavailable to the majority of the population. Physical reconstruction has likewise been slow. According to the World Food Programme:
Tuttavia, ai primi del 2016, c’era ancora molto da fare. Erano necessarie riforme elettorali e del sistema giudiziario, sotto la guida della competenza del personale specializzato delle organizzazioni delle Nazioni Unite. La lotta alla povertà e alle malattie contagiose, in particolare la tubercolosi e l’AIDS, era ancora una priorità. Ampie aree di Port-au-Prince erano ancora pericolose baraccopoli. L’assistenza sanitaria rimaneva in condizioni disastrose. L’efficacia della macchina statale era stata migliorata ma partendo da un livello tanto basso che anche i servizi sociali più essenziali rimangono una chimera per la maggior parte della popolazione. Ugualmente, anche la ricostruzione fisica è stata lenta. Secondo il Programma Alimentare Mondiale:
Persistent chronic poverty and inequality, environmental degradation and continuing political uncertainty threaten achievements Haitians have made over the past five years.
la persistente miseria cronica, diseguaglianza, degrado ambientale e continua incertezza politica minacciano di compromettere i progressi compiuti dagli haitiani negli ultimi cinque anni.
The Special Representative of the UN Secretary General to Haiti herself acknowledged the limited nature of the UN’s achievements given its finite resources, when she said that much more needed to be done In order to strengthen stability, preserve the democratic gains and ensure sustainable development in Haiti. Despite nations’ generosity, there is so much more to be done and so much greater resources required. She must have one of the most difficult jobs in the world, yet she embraces it with fortitude and determination worthy of divine tribute.
La stessa Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite ad Haiti ha riconosciuto la natura limitata dei successi dell’ONU, considerate le sue risorse limitate, quando ha dichiarato che molto ancora resta da fare per rinforzare la stabilità, preservare i progressi compiuti in campo democratico e assicurare lo sviluppo sostenibile di Haiti. Nonostante la generosità delle nazioni, c’è ancora moltissimo lavoro da fare e sono necessarie risorse molto più vaste. La Rappresentante ha probabilmente uno dei lavori più difficili al mondo, che tuttavia affronta con una determinazione e forza d’animo degni di un elogio divino.
Much has been made of Haiti’s cholera crisis, and a number of complaints have been levelled at the United Nations in this regard. To any fair-minded person, the United Nations must accept its due share of responsibility for the cholera outbreak that caused such human suffering. The outgoing UN Secretariat has rightly made due admissions in this regard, and the Secretary General-elect can and must ensure that such failures are never repeated. He knows this, and he is committed to achieving it. Moreover the Office of the Spokesperson of the outgoing Secretary General has been honourable in his acknowledgment of culpability when he said:
Si è parlato molto dell’epidemia di colera che ha colpito Haiti e ha dato adito a numerose lamentele nei confronti dell’ONU. È palese a ogni persona di buon senso che le Nazioni Unite debbano accettare una parte della responsabilità per l’epidemia di colera che ha causato tanta sofferenza umana. Il Segretariato ONU uscente ha correttamente formulato le necessarie ammissioni a questo proposito e il Segretario Generale eletto può e deve garantire che tali errori non vengano mai più commessi. Il Segretario ne è ben consapevole e determinato a far sì che ciò avvenga. Inoltre, l’Ufficio del Portavoce del Segretario Generale uscente ha dato prova di onorabilità nell’ammettere le responsabilità dell’ONU quando ha dichiarato che:
Over the past year, the U.N. has become convinced that it needs to do much more regarding its own involvement in the initial outbreak and the suffering of those affected by cholera … a new response will be presented publicly within the next two months, once it has been fully elaborated, agreed with the Haitian authorities and discussed with member states.
durante l’anno scorso, l’ONU si è persuasa della necessità di fare molto di più per quanto concerne il suo ruolo in relazione all’iniziale comparsa del focolaio epidemico e alla sofferenza delle vittime del colera…una nuova risposta verrà resa pubblica entro i prossimi due mesi, dopo che sarà stata pienamente elaborata, concordata con le autorità haitiane e discussa con i paesi membri.
This process, long overdue, is already beginning in anticipation of the new Secretary General taking office. Mr Guterres knows that the United Nations must forge solutions to these problems and not just engage in soul-searching introspection. In the words of the UN’s Haiti Cholera Response Unit:
Questo processo, da tempo dovuto, sta già iniziando, in anticipazione dell’insediamento del nuovo Segretario Generale. Il sig. Guterres sa che le Nazioni Unite devono trovare soluzioni a questi problemi e non indulgere soltanto in mere analisi introspettive. Come ha dichiarato l’Unità dell’ONU di Risposta all’Epidemia di Colera:
It is clear that the Government, UN and partners must continue to focus on maximizing efforts during the dry season to minimize the number of suspected cases and to capitalize on the gains made over the last two years.
è evidente che il governo, l’ONU e i partner devono continuare a cercare di incrementare al massimo le iniziative durante la stagione asciutta al fine di ridurre al minimo il numero di casi sospetti e sfruttare al meglio i risultati ottenuti nel corso degli ultimi due anni.
Nevertheless the challenge of accountability must be addressed. As a private lawyer working with international organisations for many years, I understand all too well the axiomatic quality of an adequate responsibility mechanism. Legal accountability is a particularly complex question, because it is difficult to preserve diplomatic immunity while ensuring that there is no impunity. But one must pay a lot of attention in trying to find the right equilibrium between those two aspects that are absolutely crucial.
Detto questo, resta da risolvere il problema della responsabilità. In qualità di avvocato privato con anni di esperienza di lavoro con organizzazioni internazionali, mi risulta fin troppo chiara la qualità assiomatica di un adeguato meccanismo di responsabilità. La responsabilità sotto il profilo legale è una questione particolarmente complessa, in quanto è difficile tutelare l’immunità diplomatica e nel contempo garantire che non sia impunità. È necessario, tuttavia, cercare con la massima attenzione di trovare il giusto equilibrio tra questi due aspetti di importanza assolutamente cruciale.
Such was the state of multilateral intervention in Haiti. And then, just as multilateral donor funding was drying up and the achievements of international intervention were under review, came Hurricane Matthew in late September 2016. In the words of TIME Magazine’s Matthew Ellliott, “tragedy has a way of visiting those who can bare it the least”. A long-distance cyclone of unusual ferocity, Matthew triggered widespread flooding, further destruction of property, flash floods, homes being flattened, the virtually complete destruction of the town of Jérémie, the death of at least a further thousand people, some 175,000 more were left homeless, and perhaps 1.2 million people left in need of civil assistance. Three archdiocesan leaders were killed in the aftermath, as well as many other priests and persons of religion. Once again, the spectre of mass graves emerged in Haiti as the country simply lacked the Holy Men necessary to bury the dead.
Questa era la situazione dell’intervento multilaterale ad Haiti. E poi, proprio quando i finanziamenti erogati da parte dei donatori multilaterali cominciavano ad esaurirsi e i risultati ottenuti dall’intervento internazionale cominciavano ad essere scrutinati, alla fine di settembre 2016 è arrivato l’uragano Matthew. Come ha detto Matthew Elliott di TIME Magazine, “la tragedia sembra prediligere coloro che meno possono sopportarla”. Un ciclo a lungo raggio di rara ferocia, Matthew ha causato vaste inondazioni, ulteriori devastazioni, alluvioni, ha demolito case, ha praticamente raso al suolo la città di Jérémie, ha provocato la morte di almeno altre mille persone, lasciato senza tetto altre 175.000 persone e probabilmente circa 1,2 milioni di persone bisognose di aiuto. Tre alti prelati dell’arcidiocesi hanno perso la vita, unitamente a molti altri sacerdoti e religiosi. Ancora una volta l’incubo delle fosse comuni ha visitato Haiti in quanto il paese non dispone di un numero di sacerdoti sufficiente a celebrare i funerali di tutte le vittime.
In an extraordinary and inspiring telegram expressing his heartfelt sympathy for the people of Haiti, His Holiness the Pope decreed:
In uno straordinario e suggestivo telegramma con cui esprime la sua sentita solidarietà per il popolo di Haiti, Sua Santità il Papa ha affermato:
His Holiness Pope Francis wishes to express his sorrow and to join in prayer in the suffering of all those who have lost loved ones. He conveys to them his sincerest condolences and assures them of his deep sympathy in these painful circumstances. He entrusts the departed to the mercy of God, that He welcome them in His light. He assures them of his spiritual closeness and his affection for the injured, and for all those who have lost their homes and possessions in the disaster. Welcoming and encouraging solidarity in this new hardship the country must face, the Holy Father entrusts all Haitians to the maternal protection of Our Lady of Perpetual Help and imparts to them, as a sign of consolation and hope, a special apostolic blessing.
Sua Santità Papa Francesco desidera esprimere il suo dolore e associarsi alla preghiera e alla sofferenza di tutti coloro che hanno perduto un proprio caro. Egli porge a costoro le sue più sincere condoglianze ribadendo la sua sentita partecipazione in queste dolorose circostanze. Affida i defunti alla misericordia di Dio, che possa accoglierli nella Sua luce. Egli ribadisce la prossimità spirituale e il suo affetto alle persone ferite e a tutte quelle che hanno perduto la loro casa e i loro beni in questa catastrofe. Nel salutare e incoraggiare la solidarietà messa in opera in questa nuova prova che ha conosciuto il Paese, il Santo Padre affida tutti gli haitiani alla materna protezione della Nostra Signora del Perpetuo Soccorso e impartisce loro, quale segno di consolazione e speranza, una speciale benedizione apostolica.
It is hard not to sympathise wholeheartedly with these profound, compassionate, benevolent and hallowed words of support from one of the world’s most erudite spiritual leaders. Such sentiments are particularly important because according to the Rev. Reginald Jean-Mary of Miami’s Notre Dame d’Haiti, “the church is like a central living womb for the community”. Haiti is a country that rests upon its spirituality to survive all adversity.
È difficile non simpatizzare di tutto cuore con queste sante, profonde, compassionate e benevolenti parole di solidarietà da parte di uno dei più eruditi leader spirituali del mondo. Questi sentimenti assumono particolare valenza in quanto, nelle parole del Rev. Reginald Jean-Mary della chiesa Notre Dame d’Haiti di Miami, “la chiesa è il cuore pulsante della comunità”. Haiti è un paese che si fonda sulla sua spiritualità per sopravvivere a tutte le avversità.
But all these fine sentiments lead in turn to the natural question, what is being done by the community of civilised nations in response to this new crisis facing this nation that has the curse forever to be faced with natural disasters it barely has the institutional capacity to resist? Given such a moral imperative to act, why are the necessary actions not taking place?
Ma tutti questi nobili sentimenti inducono a loro volta a porsi la naturale domanda di cosa sta facendo il consesso delle nazioni civili per rispondere a questa nuova crisi che ha colpito un paese che sembra destinato a subire per sempre disastri naturali che a mala a pena ha la capacità istituzionale di sopravvivere? Considerato un tale imperativo morale ad agire, perché non sono in atto le necessarie iniziative?
Haiti is a country where so much can be done by the international community, given generosity of international commitment and experienced and devoted staff working in the field. On his own visit to Haiti, the philanthropist Bill Gates reported:
Haiti è un paese in cui la comunità internazionale può fare moltissimo, considerata la generosità dell’impegno internazionale e la presenza nel paese di personale esperto e motivato. In occasione della sua visita ad Haiti, il filantropo Bill Gates ha riferito:
We drove into the city of Mirebalais to see the new hospital run by PIH and the Haitian government. I was blown away. The hospital opened last summer and was built using money donated after the 2010 earthquake (people who were injured in the quake still need ongoing treatment). As you can see from the video here, they spared no expense to make it a first-class facility. There’s a machine for performing CAT scans. There’s a sophisticated system for keeping medical records. The staff can send digital images to Harvard and get input from specialists there. They have modern incubators for premature infants. The hospital gets electricity from an enormous solar array (plus a diesel generator at night).
ci siamo recati nella città di Mirebalais per visitare il nuovo ospedale gestito da PIH e dal governo haitiano. Sono rimasto sbalordito. L’ospedale, inaugurato l’estate scorsa, è stato realizzato con i finanziamenti donati dopo il terremoto del 2010 (le vittime del terremoto necessitano ancora di cure continue). Come si può vedere in questo video, non si è badato a spese per creare una struttura sanitaria di prim’ordine. L’ospedale è dotato di una macchina per la tomografia assiale computerizzata. Di un sofisticato sistema di archiviazione delle cartelle cliniche. Il personale può inviare immagini digitali ad Harvard per avere il parere dei loro specialisti. Sono presenti moderne incubatrici per i neonati prematuri. L’energia elettrica per l’ospedale è erogata da un’enorme centrale eolica (integrata da un gruppo elettrogeno diesel per la notte).
Above all, funding solutions to the crisis in Haiti requires both ideas and innovation. That is why I support the fellowship work of UNHCR innovation and its sister partnership UNHCR ideas, and the wise leadership under whose custody those organisations function with a view to raising money not just from conventional sources but from miscellaneous private sector partners using cutting-edge contemporary means. On a recent visit to Haiti in the aftermath of Hurricane Matthew, Argentine President Mauricio Macri both applauded the admirable work of the UN mission there and lamented the fact that it was being wound down just at the time when the country faced renewed crisis. He is right.
Soprattutto, le soluzioni di finanziamento per la crisi di Haiti richiedono idee e innovazione. È per questo che appoggio l’iniziativa delle borse di studio promossa da UNHCR Innovation e la sua partnership sorella UNHCR Ideas, nonché la saggia leadership sotto la cui guida queste organizzazioni operano per reperire finanziamenti non soltanto da fonti convenzionali ma da un assortimento di partner del settore privato, utilizzando strumenti moderni allo stato dell’arte. Nel corso di una recente visita ad Haiti, all’indomani dell’uragano Matthew, il presidente argentino Mauricio Macri ha lodato l’ammirevole opera della missione ONU in quel paese e nel contempo espresso il suo rammarico per il fatto che tale missione si avviava a conclusione proprio nel momento in cui il paese si trovava a fronteggiare una nuova crisi. Aveva ragione.
As the union of enlightened and humane nations, we can and must do more. Any other course would be so reprehensible as to amount an unforgivable abrogation of the civilised world’s elementary ethical responsibilities to its fellow human beings. The United Nations Organisation was created precisely to uphold values of common humanity and dignity. Its member states cannot afford to sweep away those principles at so critical a juncture in the future of this impoverished country. With the right will, anything can be done. To return to Bill Gates:
Come consesso di nazioni illuminate e umanitarie, possiamo e dobbiamo fare di più. Qualsiasi altra linea di condotta sarebbe così esecrabile da equivalere a un’imperdonabile abrogazione delle più elementari responsabilità di ordine etico del mondo civile nei confronti di una parte dell’umanità. L’Organizzazione delle Nazioni Unite venne istituita esattamente per promuovere e far rispettare i valori comuni di umanità e dignità. I suoi paesi membri non possono permettersi di ignorare questi principi in un momento tanto cruciale per il futuro di questo sfortunato paese. Se c’è la buona volontà, tutto è possibile. Ritornando a Bill Gates:
Even understanding all the challenges, I felt hopeful about the opportunity for more Haitians to improve their lives. You know you’ve had a good trip if you can visit a country as poor as Haiti and leave feeling optimistic about its future.
Pur comprendendo tutte le sfide, nutrivo speranze sull’opportunità di un maggior numero di haitiani di migliorare le loro condizioni di vita. Se dopo aver visitato un paese così povero come Haiti si può ripartire con un senso di ottimismo per il suo futuro, vuol dire che è valsa la pena di venire.
Matthew Parish is a former UN peacekeeper in the Balkans and formerly served as Legal Counsel at the International Bank for Reconstruction and Development in Washington, DC. He is the Managing Partner of the Gentium Law Group in Geneva, and formerly served as Chief Political Advisor to Vuk Jeremic in the selection process to become the next UN Secretary General in 2016. Mr Jeremic came second. Matthew is now a key political supporter of the Secretary General-elect, Antonio Guterres. www.gentiumlaw.com, www.matthewparish.com
Matthew Parish è stato un casco blu dell’ONU nei Balcani e ha precedentemente ricoperto l’incarico di Consulente Legale presso la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo sviluppo a Washington, DC. Matthew è Managing Partner del Gentium Law Group di Ginevra ed è stato precedentemente Consulente Politico Capo di Vuk Jeremic nell’ambito del processo di selezione del prossimo Segretario Generale dell’ONU nel 2016. Il sig. Jeremic si è classificato secondo. Matthew è ora un importante sostenitore politico del Segretario Generale eletto, Antonio Guterres. www.gentiumlaw.com, www.matthewparish.com
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