2014-11-10

#SMALLACTIONSBIGCHANGE

Sabato 18 ottobre. Gli attivisti di STOP THE TRAFFIK sono scesi in campo per mettere la parola fine al moderno schiavismo che oggi affligge 21 milioni di persone in tutto il mondo. In centinaia hanno partecipato alla Big Auction (Grande Asta) scegliendo di essere comprati e venduti in nome di coloro che invece una scelta non ce l’hanno. Queste erano le scritte che comparivano sui cartelloni ” I’ve chosen to be bought and sold #bigauction”.

Phil Lane

Qualche anno fa, un uomo di nome Phil Lane venne chiamato a lavorare in un centro diurno per bambini a rischio a Mumbai in India. Qui, nonostante la forte espansione economica e la prosperità dell’industria di abbigliamento, la povertà assoluta colpiva e colpisce ancora oggi un elevato numero di persone. Il centro diurno di Mumbai offriva rifugio ai bambini e giovani che vivevano vicino a bassifondi o nella stazione ferroviaria di Thane.

Phil si prendeva cura di 2 bambini, un fratello e una sorella di 7 e 9 anni che avevano vissuto con i loro genitori nella stazione di Thane. Dopo aver frequentato il centro per qualche mese, improvvisamente i bambini non vi fecero più ritorno. Phil quindi, chiese subito al loro padre notizie ed egli gli rispose che erano stati venduti ad un uomo che aveva offerto loro lavoro per l’equivalente di 20$.

Da quel momento i bambini non vennero mai più visti, nessuno ancora oggi sa per certo ciò che accadde loro.

In quell’area di Mumbai i bambini scompaiono spesso. Vengono rapiti, venduti, diventano oggetto del commercio e dello sfruttamento sessuale, del lavoro forzato, dell’adozione e del sacrificio infantile.

Phil rimase molto segnato da ciò che accadde ai due bambini e sapeva che avrebbe dovuto fare qualcosa per evitare che ciò si ripetesse con altri. Contemporaneamente alcune organizzazioni inglesi a portata globale iniziarono a lavorare insieme per commemorare il 2007esimo Bicentenario dell’aAbolizione della Tratta degli Schiavi.

Questa è una storia di lotta contro la schiavitù umana, contro la vendita non di oggetti ma di persone, una storia sul rispetto, sulla vita. E’ la storia che racconta la nascita di STOP THE TRAFFIK, un movimento globale di attivisti di tutto il mondo che con passione, utilizzano il loro tempo ed energie per costruire comunità resilienti e per prevenire il traffico umano.

Come lavora l’organizzazione?

-Conoscenza

-Campagna per il cambiamento

-Costruzione di un movimento

Individui, comunità, organizzazioni, professionisti front-line, gruppi di fede, aziende, scuole e chiese fanno tutti parte di Stop The Traffik. Dal 2006 stanno costruendo un vero e proprio movimento mondiale: dall’Australia al Brasile, dall’Olanda al Canada, da New York fino alle più remote comunità in India. La realtà che ci racconta questa grande organizzazione parla di persone che vengono comprate e vendute a scopo di sfruttamento sessuale, lavoro forzato, criminalità di strada, servitù domestica o addirittura per la vendita di organi e sacrifici umani. Tutto ciò fa parte di un sistema comandato dall’avidità e dal potere, dove le persone sono il prodotto, hanno un prezzo. Nessuno vede nulla, nessuno sente nulla, tutto accade in silenzio, senza alcun rispetto per la vita altrui. Ed è qui che entra in gioco l’organizzazione, che come un occhiale da vista, mette a fuoco il problema e come un megafono urla <<Il crimine esiste! Fermiamolo.>>

Comunità locale

L’aspetto locale è rilevante. Infatti proprio da una comunità che le persone vengono trafficate ad un’altra comunità, per questo è importante che esse lavorino insieme per prevenire il traffico umano. Per l’organizzazione diventa fondamentale che le comunità sappiano esattamente il significato di traffiking, al fine di identificarlo e fermarlo. Ma non solo, la conoscenza è necessaria anche per sapere come proteggere se stessi e gli altri.

Agisci nel tuo paese. (Scopri qui come fare: http://www.stopthetraffik.org/campaign/communities )

Nel mondo : cioccolato e moda

L’organizzazione riesce ad unire persone di tutto il mondo attraverso le campagne globali. Centinaia di attività permettono di fare crescere le loro voci per bloccare il commercio umano nelle industrie rivenditrici di cioccolato e di abbigliamento. Noi tutti, consumatori, produttori, fashion victims possiamo costituire una voce potente.

Ci preoccupiamo di essere sempre al passo con la moda, di dover possedere per forza l’ultimo capo firmato dal trend più ambito del momento, o semplicemente di rendere il massimo spendendo il minimo nei negozi più cheap. Ma se proprio la nostra tee-shirt di cotone preferita fosse stata creata da una ragazzina di nemmeno 14 anni venduta e comprata per pochi soldi?

200.000 sono le ragazze che sono state vittime di tratta e costrette a lavorare nell’industria cotone nelle regione del Tamil Nadu in India.

Vengono reclutate tra i 14 e 23 anni con la promessa di lavoro e pagamento forfetario, mentre vengono recluse in una sorta di prigionia, a lavorare incessantemente e in una fabbrica senza ricevere nulla. Dormono in un ostello dentro alla fabbrica, custodite da dipendenti uomini. No, non sto parlando di animali o oggetti, ma ragazze che lavorano anche 12 ore al giorno. Il cotone è filato, tinto e tessuto in queste fabbriche e poi rivenduto in tutto il mondo. Ora potrebbe essere nel nostro negozio preferito o nei capi che riempiono i nostri cassetti.

Oggi come oggi è impossibile sapere esattamente quali siano gli articoli fatti con cotone lavorato da persone libere, non sfruttate e quali no. Ed è proprio qua che deve partire il cambiamento, perché la conoscenza è un nostro diritto. E’ la conoscenza che ci permette di togliere queste giovani persone dallo schema in cui vivono ingiustamente.

Se sei un rivenditore o a capo di un trend, sostenere la campagna Make Fashion Traffik- Free è semplicissimo e sempre alla moda! Puoi decidere di mappare e riportare la tua catena di fornitura e/o impegnarti al Make Fashion Traffik-Free Protocol (http://www.stopthetraffik.org/download.php?type=resource&id=710)

Le attività che ti permettono di renderti partecipe a questo movimento sono numerosissime: impara a conoscere ogni dettaglio del mercato delle persone, per salvaguardare te stesso e gli altri; denuncia alle autorità ogni segnale di sfruttamento nei tuoi riguardi o degli altri; partecipa alle numerose campagne create dall’organizzazione (Traffik-Free Tea, chocolate, fashion, Travel, Education, Freedom Sunday); puoi far parte di un gruppo ACT (Active Communities against trafficking) o creane uno per fermare questo crimine nel paese dove vivi; equipaggiati con tutto il materiale necessario, poster, video, documenti, essi saranno il tuo kit per partecipare a campagne; infine potrai utilizzare i nostri cari amici social network su cui condividere la tua opinione e connetterti alle online community.

Sul web: http://www.stopthetraffik.org

Giulia Vandi



Photo credits:

www.galleryhip.com

www.careshare.org

www.unigift.org

www.wolrdvision.com.au

www.wolrdvision.com.au

www.yeswecare.nl

Show more