2015-03-16

La moda da indossare la conosciamo tutti. Ma che ne direste se invece di un bell’abito Versace da “modellare” intorno al corpo, di un colorato foulard Pucci, da avvolgere al collo nelle giornate più fredde, o un bel paio (portafoglio permettendo) di sandali “rockstud” Valentino, da calzare con l’arrivo della bella stagione, la moda la “calpestassimo”? La mettessimo, letteralmente, “sotto i piedi”?

Si può fare! Già perché ormai, la settimana della moda milanese è evento “datato” ma, passeggiando per le strade del quadrilatero più fashion d’Italia, si può respirare ancora quell’aria glamour, originale e creativa che contraddistingue la città meneghina.



Quella di “Sopra il sotto- Tombini Art raccontano la città cablata”, è una vera e propria mostra itinerante e “en plain air”, che si potrà “gustare” appieno per molto tempo, fino a gennaio del prossimo anno. Così, finite le corse di “Milano Moda Donna”, terminati i lustrini e i flash dei fotografi che immortalano le varie it-girls e socialites presenti ai front row, potremmo passeggiare tranquillamente lungo via Monte Napoleone e, per una volta, niente sguardo fiero e petto in fuori, perché l’occhio dovrà cadere in basso, verso un oggetto di solito non bellissimo, a dire il vero, d’ammirare: il tombino.

Quest’esibizione di “street art” è giunta ormai alla sua terza edizione. Nel 2009 l’evento aveva “invaso” per sei mesi il quartiere più creativo di Milano, la zona Tortona, mentre nel 2010, cinque “urban painter” di fama internazionale, avevano “tracciato” i loro graffiti su ben venti tombini.

Quest’anno, invece, è toccato alla fashion street più iconica del mondo (angolo via S. Andrea), ospitare ben ventiquattro placche in ghisa, tutte rigorosamente, griffate dalle più importanti maison de couture. Un lavoro notevole, che ha visto la collaborazione della Camera Nazionale della Moda italiana e l’impegno di alcuni grandi nomi del fashion design, nella creazione di un itinerario assolutamente non d’élite ma fruibile a tutti. E il pubblico che si appresterà a passeggiare sopra queste opere d’arte, sarà senza dubbio corposo, visto che sono meno di cinquanta ormai i giorni che ci separano dall’evento per eccellenza, da quell’Expo2015 che sarà, così, un’occasione unica per dare risalto alle eccellenze che il nostro paese rappresenta nel mondo, dove la moda ha sicuramente un ruolo di primo piano. Quello di “Tombini Art” è stato un lavoro certosino, non soltanto per i brand, ai quali è stato chiesto d’inventare un soggetto che li rappresentasse, fedele al loro stile e alle loro scelte creative, bensì anche per i numerosi artigiani che vi hanno preso parte; mani esperte che hanno inciso i vari disegni attraverso l’utilizzo di uno speciale macchinario e completato poi il tombino attraverso colate di resina eseguite manualmente, di modo tale da rendere il colore fedelmente, così come nelle idee delle diverse griffe. Che sono numerosissime! C’è Laura Biagiotti, che ha proposto un bellissimo omaggio a Giacomo Balla, protagonista del futurismo italiano, c’è Moschino che ha scelto, nell’ironia che lo contraddistingue da sempre, di apporre uno smile tricolore sul tombino, ma c’è anche “Re Giorgio” con un raffinato “black and white”, il zig zag di Missoni, la maglia di Brunello Cuccinelli, l’optical targato Prada, l’animalier “ruggente” di Cavalli, ci sono i ritratti “cubisti” di Dean e Dan Caten, menti di Dsquared, o ancora, i colori vibranti di Emilio Pucci, le greche by Versace, o il “safari urbano” di Salvatore Ferragamo.

Un vero e proprio trionfo di creatività e originalità, tradotto in alti e basso rilievi colorati su ghisa. Ciascun “tombino-opera” poi, è posizionato sul marciapiede in corrispondenza del punto vendita monomarca di ciascun brand coinvolto, in un percorso che parte dal centro (con l’apertura del “quadro” di Giorgio Armani), fino ad arrivare al termine dell’esposizione.

Un’iniziativa geniale, a mio avviso; innanzitutto perché ci costringe a prestare attenzione a un oggetto quanto mai banale, anzi piuttosto bruttino esteticamente parlando, e perché rende l’alta moda, quella solitamente accessibile a pochi, a una cerchia ristretta di persone, fruibile e “toccabile” da tutti. Non solo, il tombino, infatti, è la “porta d’accesso” tra il mondo visibile e quello invisibile, quello sotterraneo di Metroweb, organizzatore dell’evento, che grazie a chilometri di fibra ottica, collega tutta la città e così, l’arte diventa espressione dell’innovazione tecnologica.

Al fine dell’esposizione, nel gennaio 2016, sarà battuta un’asta da Christie’s, un’asta totalmente benefica, perché l’intero ricavato verrà devoluto all’associazione no profit Oxfam Italia, Civil Society Partecipant di Expo2015, che si occupa di migliorare le condizioni socio-economiche di circa ventimila persone, con un’attenzione particolare rivolta alle donne, in paesi come la Bosnia Erzegovina, l’Albania, l’Ecuador, il Marocco o la Cambogia.

Quando è bella, pubblica e aperta, e fa pure del bene, la moda è irresistibile!

Alessandra Zauli


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