2017-03-03



L’Osservatorio Mobile B2c Strategy del Politecnico di Milano ha pubblicato lo scorso mese i risultati del 2016 sul Mobile, per cercare di capire a che punto sono in Italia le aziende con il passaggio al mondo del Mobile.

Se i consumatori sono sempre più connessi (25 milioni sono gli Italiani che ogni mese navigano con il proprio smartphone) e prendono sempre più decisioni d’acquisto tramite il proprio cellulare (circa l’80% prende decisioni d’acquisto tramite lo smartphone), quali sfide ha portato questo nelle aziende italiane di dimensioni medio-grandi, a che punto sono i “lavori di adeguamento” e quali sono le novità in ambito Mobile Marketing in Italia?

La centralità del Mobile nei grandi trend digitali

Per capire quanto quello del Mobile sia un grande trend digitale in ascesa, basta soffermarsi su questo dato: rispetto al 2015 la spesa degli italiani tramite Mobile, ha avuto una crescita del 63%, raggiungendo quota 3,3 miliardi.

Questo dato si registra soprattutto in realtà come le flash sales, per l’acquisto di biglietti aerei e ferroviari e per prenotare alloggi, cresce quindi lì dove serve una certa velocità nell’acquisto, che si traduce nella necessità di avere a disposizione un’interfaccia semplificata rispetto al sito internet e con una migliore usabilità.

Oltre all’utilizzo del Mobile in ambito e-commerce, non sfugge alla ricerca quanto si stiano diffondendo i Mobile Wallet, quindi la virtualizzazione del portafoglio, tra banche, operatori di telefonia e Over the top.

Altro spunto interessante riguarda il fatto che il Mobile si ponga come un’ulteriore fonte per la raccolta dei dati da parte delle aziende, si tratta dell’unico media davvero personale, che quindi può fornire dati iperprofilati. E il futuro del Mobile quale sarà? Diventerà di sicuro ancora più importante, se non fondamentale nella vita di tutti i giorni, visto che sarà un vero e proprio “telecomando” per tutti gli oggetti che saranno in rete, grazie all’Internet of Things.

Impatti del mobile, a che punto sono le aziende italiane?

Come si stanno attrezzando o dovranno attrezzarsi le aziende, vista la sempre maggiore centralità del Mobile? Innanzitutto sarà necessario capire quali sono le specificità del Mobile e cercare di sfruttarle per rendere l’esperienza del cliente più ricca ma anche, ancora una volta, più semplice. Fotocamera, accelerometro, impronte digitali serviranno a facilitare la vita all’utente e, lato azienda, si dovrà andare ancora di più nella direzione dell’omnicanalità, cercando di integrare quanto più possibile i punti di contatto con il cliente. Interessante, a questo proposito, è soprattutto la fotografia delle aziende che, nella ricerca, vengono divise in 5 gruppi diversi. (Clicca sull’immagine per ingrandirla)



Tra le 170 aziende italiane medio-grandi intervistate, emergono 5 gruppi diversi:

Mobile first: si tratta di realtà fortemente improntate al Mobile, in cui i vertici dell’azienda spingono sia in termini di strategia, sia in termini di investimenti;

Work in progress: in questo caso i vertici aziendali credono fortemente nel Mobile, a cui vengono destinati investimenti abbastanza prioritari;

Digital driven: qui non c’è ancora una strategia Mobile, non è un investimento prioritario e se ne occupa l’area Digital;

Wannabe: aziende che hanno forti limiti lato back-end e che per questo non possono far avere al Mobile un ruolo strategico;

Nice to have: qui l’impegno verso il Mobile è molto limitato e anzi non c’è neanche un progetto specifico di digitalizzazione.

Mentre quindi nelle aziende c’è un buon 29% di chi collabora e contribuisce alla Mobile transformation, dall’altra parte c’è comunque un solido 22% di chi prova disinteresse se non addirittura resistenza nei confronti del Mobile. È su questa fetta che si dovrà lavorare in futuro ma anche sul dotarsi di un buon numero di persone che in azienda si dedichino solo a quello, infatti, al momento, solo nel 19% dei casi esiste un team strettamente dedicato al Mobile, mentre nel resto delle aziende questa mansione sia lasciata per il 44% al team Digital.

Il Mobile Advertising: investimenti in ascesa ma non sono ancora abbastanza

Se quindi la Mobile Transformation è in atto, va da sé che questo si riflette in investimenti non solo di adeguamento, lato azienda, ma anche nel voler intercettare i potenziale clienti che proprio sul Mobile continuano ad aumentare.

Ecco perché dalla ricerca emerge che: nel 2016 è stato il Mobile Advertising a trainare la crescita della pubblicità online che ha avuto un incremento del 53%, con un valore di oltre 715 milioni di euro. Certo è che in futuro le aziende dovranno aumentare ancora gli investimenti sul Mobile che in questo momento rappresentano solo il 30% sul totale internet advertising con una percentuale di consumatori che naviga tramite Smartphone di più del 60%.

L’ascesa del mobile come incide sull’uso dell’SMS?

Dalla ricerca emerge un altro dato interessante sul Mobile marketing in Italia, ovvero tra le imprese italiane l’utilizzo dell’SMS aumenta sempre più significativamente. Nel 2016 ha avuto un incremento del 10% (dai 2917 mln del 2015 ai 3200 mln del 2016).

In che modo viene utilizzato? Per comunicazioni promozionali ma anche per comunicazioni di servizio, ovvero gli SMS transazionali. Ancora una volta gli elementi che rendono l’SMS così utilizzato ed apprezzato risulta essere l’alto tasso di raggiungibilità di tutti i clienti (non serve connessione ad internet, né un’app installata, né un cellulare di ultima generazione) inoltre, è facilmente integrabile con gli altri strumenti di marketing automation, in un’ottica, come dicevamo sopra, di omnicanalità.

Sei interessato a saperne di più sulla ricerca? Vai subito sul sito dell’Osservatorio e scarica l’infografica.

Fonte immagini: Mobile: Think Out of the Box

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