2013-11-05

In queste ore sta rimbalzando su svariati quotidiani on-line un topic infuocato su Google. Una domanda su Quora all’apparenza banale le cui risposte stanno demolendo la candida immagine che con gli anni si sono costruiti dalle parti di Mountain View. What’s the worst part about working at Google? Molti commenti sono anonimi perché per qualcuno è meglio restare tale per evitare brutte rogne.

Scrive l’anonimo dal contributo più votato:

«La parte peggiore di lavorare in Google è che molte persone sono eccessivamente qualificate per il lavoro che svolgono. E’ difficile ottenere una promozione in tempi brevi perché chi è sopra di te, o al tuo stesso livello, ha una buona preparazione ed è molto dedito al lavoro. Quando il livello generale delle persone è alto e il lavoro non è particolarmente difficile, è molto dura emergere. Il lavoro è intellettualmente poco gratificante (leggi pure noioso) ed è difficile provare un senso di realizzazione per quello che fai”.

Un altro utente aggiunge:

«Direi che la parte peggiore del lavorare in Google è lo scontrarsi ogni giorno con il pensiero mediocre tipico del middle managment, spesso completamente concentrato solo sulle metriche ad esclusione di altri fattori. Non sanno come ispirare la loro forza lavoro e si basano troppo sul nome e la reputazione di Google».

Spostando la questione sui prodotti, un utente sottolinea un punto interessante, che smonta lo spirito creativo che si respirerebbe nei corridoi dell’azienda (già peraltro messo in discussione a marzo dello scorso anno da un post di James Whittaker, un ex ingegnere Google):

«Gli unici prodotti davvero fantastici che ha tirato fuori Google sono la Ricerca e AdSense. Android è stato acquistato. YouTube lo stesso. Google+ è un flop per tutti tranne che per i googler sparsi in tutto il mondo. Chrome è un buon prodotto ma non monetizza. Scommetto che 14 anni dopo la sua nascita, l’unico prodotto decente che uscirà da Google saranno i Glass. E indovinate chi è il Project Manager? Sergey Brin».

Come a dire che i progetti importanti vengono gestiti ai massimi livelli estromettendo la totalità dei dipendenti che invece pare siano impegnati in attività più routinarie.

«Ho lavorato in Google per tre anni e ammetto che è stato molto difficile lasciare, ma c’è stato un fattore, sopra tutti, che mi ha aiutato a prendere questa decisione: l’impatto che avrei potuto portare al business come individuo sarebbe stato insignificante. Come ha notato qualcuno poco sopra, Google è diventata un’incredibile macchina che stampa denaro grazie ad AdWords. Tu sei solo un pezzo che serve ad ingrassare gli ingranaggi di questo meccanismo e nient’altro».

E poi ancora:

«Ho lasciato Google per diverse ragioni. Tutto è già stabilito. E’ praticamente impossibile avere un impatto nelle scelte ed essere influenti come lo sono stati i primi impiegati. La maggior parte del tempo l’ho passato mantenendo in attività servizi esistenti piuttosto che lavorare a qualcosa di nuovo.»

«Sfortunatamente, al di là di quella che è la credenza comune, il livello medio degli ingegneri che lavorano in Google è mediocre. E sono anche molto arroganti. Ognuno crede (i maschi prima di tutti) di essere migliore del vicino. Le discussioni obiettive sono piuttosto rare e nessuno è interessato alle opinioni degli altri a meno che questi non siano una sorta di divinità importante all’interno di Google.»

«Ho lavorato nel più grande campus di Google dopo Mountain View. La parte più stimolante che ho incontrato è stata solo l’intervista al colloquio.»

«C’è una costante riorganizzazione e modifica delle priorità dei progetti così che tu non hai mai la possibilità di finire qualcosa prima che il progetto sia cancellato».

L’intera discussione potete seguirla su Quora.

Show more