2013-04-03

Avevo da poco avuto il mio primo figlio. Quando nacque, l’ostetrica si preoccupò, perché non fece un gemito. Nemmeno alla prima sberla sul sederino. Rimase impassibile.

In realtà, stava dormendo, tanto era tranquillo.

Quando mia moglie riuscì ad averlo in braccio, lo riempì di baci e abbracci.

Per fargli il bagnetto, dovettero strapparglielo dalle mani.

Quella volta mi commossi proprio perché capii che Antonella lo aveva tanto desiderato e che erano già passati cinque anni abbondanti da quando ci sposammo. Mi piacerebbe molto descriverti la scena, ma ancora oggi, non riesco a trovare le parole giuste per esprimerti la gioia di quel momento.

I primi anni di vita, Marco, li passò dormendo in fabbrica, finché io e la sua mamma lavoravamo giorno e notte.

Non mi interessa se ci credi, ma voglio dirti che sono stato così testa di cazzo da tenerlo in carrozzina durante il turno di notte accanto a dei bancali di riviste che dovevo lavorare.

Io a caricare, Antonella a scaricare la macchina dai giornali confezionati.

Marco, beato, a dormire. Ogni tanto Antonella si appartava per allattarlo.

Questi furono i suoi primi anni di bambino e i miei primi di papà.

Dai, so che queste cose non ti interessano, tu vuoi sapere come mi sono avvicinato al mondo degli affari, quelli con la A maiuscola, di queste cose non, con molta probabilità, non puoi trarne essenza.

Peccato.

Mi avvicinai al mondo delle valute per caso e in modo molto indiretto.

Facevo il mio commercio in un periodo in cui imperversava un finanziamento occulto in tute le cose.

I giornali avevano delle agevolazioni incredibili. Ma non solo i giornali di partito, qualsiasi pubblicazione aveva le agevolazioni.

Ti faccio alcuni esempi di agevolazioni per gli editori, ovvio che mi riferisco a quei tempi.

Intanto l’IVA era ridotta dal 19 al 4%. Questo sugli acquisti della carta, delle lastre e di tutte le materie prime necessarie.

Anche il costo del telefono era ridotto rispetto ad una azienda manifatturiera in un altro settore.

L’IVA sull’energia elettrica e anche il costo stesso dell’approvvigionamento erano ridotti.

Le tariffe postali per inviare i periodici erano schifosamente basse.

Ti faccio una proporzione: Spedire una lettera o un depliant pubblicitario, costava circa 300 lire. Spedire un periodico, cioè il classico giornalino, costava 44 lire.

Quando mi resi conto di questa cosa, ebbi per la prima volta un incontro ravvicinato del terzo tipo.

Altro che farfalle nello stomaco.

La mia equazione fu semplice. Se spedire un depliant pubblicitario costa 300 e spedire un periodico, costa 44, mi apro il mio bel periodico e lo riempio di pubblicità, facendomi pagare, oltre alla stampa, un costo di spedizione di 150 lire.

Per fortuna che mi facevo pagare con soldi di carta, perché se avessi deciso di accettare anche moneta metallica, sarei pieno di bernoccoli.

Piovevano soldi da tutte le parti.

Una sensazione che non avevo mai provato in vita mia, in modo così evidente.

Vedi, siamo nel paese dei balocchi, devi sapere che, oltre a quella agevolazione, bastava iscriversi al Registro Nazionale della Stampa per ottenere una ulteriore agevolazione e ridurre la tariffa del 50%.

Ottenendo in arretrato, tutto quello che avevi speso in più nel tempo di decorrenza dal deposito della tua domanda.

Cioè, non solo ti facevano uno sconto ulteriore, ma ti restituivano la differenza di quanto avevi versato fino al’ottenimento della domanda.

Questo se avevi un giornale con periodicità superiore al quotidiano.

Ma se avevi un quotidiano?

Hehe, in quel caso, pagavi 2 lire, con la riduzione del 50%, 1 lira.

Insomma, quanto pensi che ci abbia messo a registrare un quotidiano?

Due o forse tre secondi. Un milione di giornali spediti, costava un milione di lire, mentre incassavo centocinquanta milioni di lire.

Non so se mi spiego.

Beh, non è ero diventato l’editore del corriere della sera, intendiamoci.

Stampavo un giornalino di due facciate, dieci copie in tutto, che spedivo ogni giorno dall’ufficio postale di Rovigo.

In questo modo, mantenevo la periodicità per usufruire dello sconto massimo concesso ai giornali quotidiani.

Quando invece avevo i clienti che dovevano spedire le loro comunicazioni pubblicitarie, beh, allora erano milioni di copie e milioni di lire di profitto.

Iniziai così, quasi per scherzo, a speculare sulle tariffe postali.

Il sistema, allora, non era come oggi. Oggi vedi centinaia di corrieri espresso, quasi tutti di proprietà delle poste italiane. Oggi ci sono dei servizi alternativi postali, ma di privati. A quei tempi, c’era solo un enorme dinosauro con centinaia di migliaia di dipendenti. Diretto dal ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni.

Questo dinosauro, aveva il monopolio, per legge, dei servizi postali.

Ho sempre odiato il monopolio, decisi di improvvisarmi contrabbandiere dei servizi postali, ovviamente, senza infrangere le leggi.

Mandare un pacco all’estero costava X, mandare un pacco dall’estero verso l’estero costava Y, stessa cosa, posso dirti per la posta commerciale, le fatture, le stampe propagandistiche, gli inviti alle fiere, anche le promozioni.

Semplice, bastava trovare clienti interessati a spedire stampati all’estero, senza farli passare per le Poste Italiane scontando delle tariffe migliori di quelle che mi sarebbero state applicate in Italia. Facevo loro uno sconto sulla tariffa postale italiana e spedivo dalle poste di un’altra nazione. Francia, Germania, USA, Inghilterra, San Marino, Andorra. Mi assicuravo, in questo modo, anche la stampa e il confezionamento della pubblicazione.

Ad esempio, La Poste, in Francia, faceva prezzi più bassi per gli invii negli Stati Uniti rispetto le poste Svizzere. Quella svizzera, se mandavi degli invii in Francia, costava meno addirittura di quella francese.

Ti giuro, ancora adesso, se ci penso, mi faccio il giro della scrivania ballando.

Perché sto per dirti che ho capito in quel momento che potevo anche guadagnare sul cambio delle valute.

Anzi, capii che con il cambio delle valute, per spedire gli invii postali, potevo guadagnare di più di quello che potevo lucrare con l’invio stesso.

Facevo fare tre o quattro giri ad una lettera, finché non trovavo il cambio a me favorevole.

Speculazione sulla speculazione.

Ecco, questo e stato il mio primo incontro con la speculazione. Un amore a prima vista, perché la speculazione trasferisce il denaro dalla tasche di persone ignoranti a quelle di chi conosce le regole.

Io adoro le regole, specie se le posso adattare alle mie tasche.

Beh, per onestà, ti devo dire che adoro anche gli ignoranti. Perché le tasche, sono proprio loro a riempirtele.

Non fraintendermi, ma cerca di capire. Se un’azione non è nelle regole in Italia ed è nelle regole in Inghilterra, fai quell’azione dove non infrangi le regole e il tuo profitto sarà sempre legittimo, anche se a molti sembrerai un delinquente.

Fai solo attenzione a che, il tuo portafogli non scoppi. Potresti ferirti o piantarti una banconota nella schiena.

Fa male, eh!

Eccoci, il resto della mia storia la conosci, anche se a grandi linee. Potrei raccontarti di come sono arrivato a chiudere affari immobiliari senza soldi, oppure di come ho fatto profitti con la cessione del compromesso, di come ho capito che potevo acquistare crediti di terzi.

Come ho fatto soldi con internet, lo hai visto da solo. Pensa, sono riuscito anche ad incassare più di un milione in un giorno, senza vendere nulla. Ma sono sicuro che di questo non saresti interessato.

Vabbè.

Siamo quindi arrivati al momento del congedo.

Mi sta scendendo una lacrimuccia sulla guancia e improvvisamente sto perdendo la mia spavalderia nello scrivere.

C’è solo un’ultima cosa che voglio raccontarti, è la storia del coniglio, della quale ho ceduto i diritti a Salvo e Michele.

Li hanno acquistati durante un mio allenamento, investendo tutto quello che avevano in tasca.

Salvo, quella volta, ha rifiutato di rivendermi i diritti per tre o quattro volte il prezzo che me li aveva pagati, restando senza nemmeno i soldi per tornare da Rovigo in Sicilia.

Ci ha creduto ed è giusto che sia premiato da tutti noi.

Ecco, tra pochi giorni uscirà la storia del coniglio, di come mi ha insegnato ad utilizzare il preliminare e la sua circolazione per fare soldi.

Dovrai pagare per averla e il denaro fluirà nelle tasche di Salvo e Michele, perché questo sarà il mio modo di ringraziarli per aver creduto in me in un momento in cui mi serviva la loro fiducia.

Da domani mi dedicherò solamente alla nostra limited, beato chi è riuscito ad entrare in tempo. Svilupperò il mio progetto e spero di rincontrare spesso tutti gli amici che hanno creduto e credono in me.

Spero di incontrare anche quelli che non ci hanno creduto, quelli che hanno mollato, quelli che non crederanno mai e quello in particolare che mi ha tradito.

Siete voi la mia vera forza, perché a voi voglio dimostrare che è possibile credere in un sogno fino in fondo.

Non mollare è una rappresentazione della vita molto utile, ma qualche volta sei talmente focalizzato male, che insistere può determinarsi dannoso.

Non credi?

In questi giorni, ti ho raccontato alcuni scampoli della mia vita, entrando nel dettaglio, toccando le leve del dolore, senza sorvolare su questioni prettamente personali. Ho cercato sempre e comunque di rappresentare me stesso, così, come sono giorno dopo giorno, con le mie debolezze e la miriade di errori che ho commesso nella mia esistenza.

L’ho fatto perché era giunto il momento di congedarci e ritengo il mio compito terminato per chi è riuscito a recepire il senso delle cose e sprecato per chi si è sempre solo soffermato sulla parte spettacolare della vicenda

Bene, voglio dirti una cosa: Non serve che tu debba vivere un’esperienza dolorosa per avere la leva necessaria per arrivare ad un risultato tangibile.

Esistono tantissime persone normali, che non hanno subito torti o ingiustizie e che comunque sono arrivate un pezzo avanti.

Io stesso, non ho subito nessun genere di ingiustizia, ma sono stato balzato dagli avvenimenti in una vita che non avrei mai preventivato.

Certo, appartengo ad una famiglia di umilissime origini, ma questo non è un vantaggio e nemmeno uno svantaggio.

Di certo un orgoglio.

Tante rogne me le sono cercate da solo, non posso dare la colpa a nessuno delle cose negative che ho vissuto. Il merito, è stato solo mio, come sono stati miei i vantaggi e gli svantaggi di questa vita.

Se avessi la possibilità di tornare indietro, rifarei le medesime cose senza rimpianto, a parte andare a cercare Antonella molto prima del tempo in cui ho avuto la possibilità di conoscerla.

Ecco, Antonella, sappi che sei sempre stata il motore della mia vita, molte delle cose che ho fatto, le ho fatte solo per farmi apprezzare e amare di più da te.

Credimi, se avremo la possibilità di vivere altre vite, io verrò a cercarti, perché vorrò viverle con te.

Amici, questo blog sarà solo un piacevole ricordo per molti di noi, contenitore di storie scritte al crepitio della fiamma, in notti di nebbia padana.

Rimarrà come contenitore delle emozioni di un ragazzo come voi, un eterno ragazzo, nato con umili origini, morto davanti al bancone di una Cassa Rurale ed Artigiana e risorto da un gettone telefonico.

Insiti e resisti. Vivi per il tuo sogno.

Massimo.

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