2014-01-30



Come ho scritto sulla mia pagina di facebook nei giorni scorsi, ho deciso di dare avvio ad una nuova rubrica sul blog dedicata alla lettura, che poi è una delle mie maggiori passioni.

Credo che non ci sia nulla di più bello ed appagante di un bel libro letto, ecco quindi BOOKS WORTH READING, una sezione dove discutere di libri, scambiarci consigli ed opinioni sulla lettura.

Come primo argomento, ho scelto un libro che mi ha toccata e coinvolta molto, quale Venuto al mondo , scritto da Margaret Mazzantini.

"E' la storia di Gemma, che decide di partire con suo figlio Pietro, di sedici anni, verso Sarajevo e verso Gojko, un vecchio amico, un poeta, una guida ed un amore mancato. Da qui la storia si sdoppia, alternando il racconto del soggiorno di Gemma e Pietro ai ricordi della stessa Gemma: dal viaggio a Sarajevo nel 1984, quando la città ospitò i XIV Giochi olimpici invernali, in cui conobbe Gojko, all'incontro con Diego, squattrinato fotografo di pozzanghere con il quale si sposerà; dal dolore causato dai numerosi aborti spontanei allo scoppio della guerra in Jugoslavia. La storia di Gemma si intreccia con quella di alcuni personaggi inizialmente marginali, come Aska, musicista ribelle che accetta di affittare il proprio corpo per permettere ai due di avere un figlio, e Giuliano che sosterrà Gemma dopo la morte di Diego"

Ho letteralmente divorato questo libro nel giro di pochi giorni, una lettura scorrevole ed accattivante sebbene le tematiche affrontate siano assai spinose.
Venuto al mondo è un libro che scava dentro, è un libro di amore e dolore assieme. L'amore per Gemma arriva con Diego, che guarda alla vita con la pazzia di chi è ancora troppo giovane; un amore irresponsabile ma maledetto dall'impossibilità di avere figli. 
Il desiderio di maternità diventa un'ossessione tale da spingerla a tutto, anche ad affittare il corpo di un'altra donna.
Gemma è una donna mutilata - come la definisce Aska - e tutto il libro è carico di questo suo viaggio di ricerca interiore - e non - verso la felicità.
A fare da sfondo a tutto questo, la città di Sarajevo; una città dilaniata dalla guerra e che, ancora oggi, ha le ferite di un passato troppo vicino.
Non ho mai letto di guerra, ma questo libro coinvolge a tal punto da farti ritrovare immerso nel fulcro del conflitto.
Al dolore interno, si aggiunge quello della morte, della distruzione, della sofferenza;
il cammino verso la maternità diventa un travaglio doloroso e sofferto, ma alla fine del tunnel, c'è finalmente la luce.
Due viaggi che si sdoppiano in uno stesso scenario: quello di una donna giovane, inesperta ed innamorata ed ancora quello di una Gemma ormai segnata dal tempo, dalle perdite, ma desiderosa di far conoscere al figlio Pietro la sua storia.
E' un libro scritto da una donna, per le donne; una storia che mostra come anche dal male possa nascere il bene, un miracolo chiamato Pietro.

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