2017-02-15

Filippo Lippi - Fra Diamante, La Madonna da' la Cintola a S.Tommaso, 1456-65, Prato, Museo di Palazzo Pretorio

Ludovico Buti , Madonna che da' la Cintola a S.Tommaso, 1588-90, Prato, Museo di Palazzo Pretorio

museo poldi pezzoli, Milan

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museo poldi pezzoli, Milan

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Rita Iacopino, Cristina Gnoni Mavarelli, Matteo Biffoni, Simone Mangani, Claudio Cerretelli

Rita Iacopino, Cristina Gnoni Mavarelli, Matteo Biffoni, Simone Mangani, Claudio Cerretelli

Bernardo Daddi, L'Assunzione della Vergine, 1337-39, New York, Metropolitan Museum of Art

Testo Adelaide Striano

@adelaide_striano

«È un Progetto scientifico e di immagine per restituire l’identità di Palazzo Pretorio» ha affermato stamattina il Sindaco di Prato Matteo Biffoni nel discorso di presentazione alla mostra Legati da una Cintola che aprirà al Museo di Palazzo Pretorio a Prato dal 7 settembre 2017 negli spazi espositivi recuperati dell’ex Monte dei Pegni

A Milano – presso il Museo Poldi Pezzoli – la mostra è stata raccontata da Rita Iacopino, Conservatrice del Museo di Palazzo Pretorio, Cristina Gnoni  Mavarelli una delle Curatrice Mostra, Matteo Biffoni Sindaco di Prato, Simone Mangani Assessore alla Cultura Comune Prato e Claudio Cerretelli Direttore dei Musei Diocesani di Prato, che hanno tutti curato l’esposizione.

«Una mostra importante, da noi è custodita la Cintola, oggetto di riferimento che unisce una comunità, per questo – legati – da una Cintola.» continua il Sindaco. È proprio la Sacra Cintola, l’elemento attorno a cui è ruotato l’incontro. Simbolo religioso e civile – fulcro delle vicende artistiche di Prato ed elemento cardine della sua identità – la cintura della Vergine è stata custodita per secoli nel Duomo della città.

Un tema, quello della reliquia pratese, che porta luce su un’età di prosperità per Prato, il Trecento: le committenze ad artisti come lo scultore Giovanni Pisano e il pittore Bernardo Daddi, che diedero risonanza alla devozione mariana a Prato come vero e proprio culto civico. La mostra prende spunto da quel simbolo dall’innegabile valore identitario per intrecciare i fili di un racconto sulla città e sul suo patrimonio.

L’origine del culto della sacra cintola affonda le sue radici nel XII secolo. La leggenda si basa su un testo apocrifo del V‐VI secolo e vuole che la cintura, consegnata a San Tommaso dalla Madonna al momento dell’Assunzione, sia stata portata a Prato verso il 1141 dal mercante Michele e da questi donata in punto di morte, nel 1172, al proposto della pieve. Una striscia di lana, lunga ottantasette centimetri, di color verde, broccata in filo d’oro con ai capi due cordicelle per legarla.

La tavola di Bernardo Daddi – una delle immagini più conosciute di tutto il Trecento dedicate all’Assunta e al dono miracoloso della Cintola all’incredulo San Tommaso commissionata nel 1337‐1338. L’opera nel tempo è stata smembrata e la sua complicata diaspora ha fatto sì che si perdesse la coscienza stessa della sua importanza. L’allestimento del Pretorio consentirà di tornare ad ammirarla nel suo complesso.

L’impegno ed il culto del valore dell’arte restano per il Sindaco la chiave di Prato, una città che ne vanta un patrimonio artistico affermato.

Text Adelaide Striano
@adelaide_striano

«This is a scientific project to reinforce the image and the identity of Palazzo Pretorio» Prato’s Mayor Matteo Biffoni stated this morning in his speech introducing the exhibition Legati da una Cintola, set to run at the Museum of Palazzo Pretorio in Prato, Italy, from September 7, 2017 in the exhibition spaces of the former Monte dei Pegni.

In Milan – at the Museo Poldi Pezzoli – the exhibition was presented by Rita Iacopino, the cultural resources supervisor of the Museo di Palazzo Pretorio, alongside Cristina Gnoni  Mavarelli, one of the exhibition’s curators, Prato’s Mayor Matteo Biffoni, Councilor for cultural activities of Prato’s Municipality Simone Mangani and Claudio Cerretelli, Director of Musei Diocesani of Prato, who have all curated the exhibition.

«This is a major exhibition. The Museum preserves the Cintola, the girdle, a sacred object that is shared by the entire community, hence the exhibition’s name “Legati da una cintola”, connected by a girdle» the Mayor added. And the encounter revolved precisely around the Sacra Cintola, a religious and civil symbol, the cornerstone of Prato’s artistic accomplishments and a key element of the city’s identity– the Virgin’s girdle has been preserved throughout the centuries in the city’s Cathedral.

The theme of the Prato relic turns the spotlight on an era of great prosperity for the city, the 1300s: the artwork commissioned to sculptor Giovanni Pisano and painter Bernardo Daddi gave prominence to the Marian devotion in Prato as a true community cult. The exhibition’s starting point is this symbol of undeniable value, identity-wise, in order to reconnect the threads of a story on the city and its heritage.

The origins of the sacred girdle cult are rooted in the 12th century. The legend is based on an apocryphal text dating back to the 5th – 6th century according to which the girdle, handed to St. Thomas by the Virgin at the time of her Assumption, around the year 1141 was brought to Prato by merchant Michele who, in 1172, on his deathbed, donated it to the bishop of Prato. A green wool and gold brocade strip, eighty-six centimeters long, featuring one lace at each end for tying purposes.

The altarpiece by Bernardo Daddi – one of the best-known images of the entire 1300s dedicated to the Virgin Mary and to the miraculous girdle handed to doubting St. Thomas, was commissioned in 1337‐1338. The work with the passing of time was dismembered and its complicated dispersal has caused the loss of the awareness of its significance. The set-up inside the Museo del Pretorio will allow viewers to admire it again in its entirety.

Images Lampooners and courtesy of press office
www.palazzopretorio.prato.it

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