2016-03-24



Forse si tratta solo di una piccola goccia in un oceano molto più vasto, ma la decisione di ieri della Federazione Italiana Pallacanestro di chiudere, con più di un anno di anticipo, la convenzione con la Legabasket sicuramente continuerà ad avere strascichi per mesi, e rischia di creare il caos in tutta la pallacanestro italiana.

Il problema però è continentale: due giorni fa l’annuncio della Fiba, la federazione internazionale, di creare la FIBA Champions League, che come la competizione calcistica omonima dovrebbe unire tutte le squadre migliori dei vari campionati europei. Se non fosse che una competizione come questa, esattamente come questa, c’è già, ed è l’Eurolega, organismo nato dall’iniziativa del pool delle migliori squadre d’Europa, dal Real Madrid al CSKA Mosca, e che lega contrattualmente le squadre da far scendere in campo, in Eurolega o nella sua “sorellina” Eurocup. E sono stati proprio i contratti triennali firmati da Sassari, Trento e Reggio Emilia il motivo che ha portato la discordia anche nel nostro paese.

È da tempo noto che la FIBA non apprezzi affatto, per usare un eufemismo, di essere poco presente nel basket europeo, che ogni anno acquisisce sempre più visibilità, sopratutto dall’altra parte dell’Atlantico, e ovviamente incassi. Con la decisione di ritornare con un piede in Europa la FIBA ha così richiamato all’ordine Comitati Olimpici e Federazioni nazionali, invitandole a deferire le formazioni che hanno preso accordi per giocare l’Eurocup( ma, per ora, non l’Eurolega). Petrucci e la Fip, nella giornata di ieri, dopo le prime dichiarazioni incrociate tra i vari enti, hanno così deciso di riportare tutti i campionati professionistici sotto l’ala della Federazione, svuotando la Legabasket di tutti i suoi poteri, dalla gestione del mercato dei giocatori alle licenze televisive.

Intanto anche l’Eurolega ha annunciato la competizione per la stagione 2016-17, con 11 partecipanti su 16 già raggiunte da un contratto decennale( Armani Milano l’unica italiana). Jordi Bertomeu, presidente di Euroleague Basketball, dopo il ricorso portato all’Unione Europea ha anche messo a disposizione gli avvocati dell’organismo per tutte le squadre che dovessero averne bisogno. La FIBA ha replicato minacciando l’esclusione, dalle competizioni per nazionali, di quelle nazioni le cui squadre non rispettino i nuovi vincoli appena imposti, il che, ad oggi, significherebbe non vedere ai Giochi Olimpici praticamente tutte le nazionali europee. Ne siamo certi, la diatriba continuerà.

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