Mario Sechi, giornalista, 47 anni, il più anglosassone fra i sardi che amano conoscere il mondo senza mai dimenticarsi delle origini, è il Media Strategist di Atomic Media, una società di cui è fondatore insieme a Fabio D’Alessandro e Riccardo Morandi, altri due visionari di internet. L’impresa ha fatto dei new media e della comunicazione in rete e per la rete il suo core business.
L’ultimo nato (o se preferite, nata) è Socialsider. Chiamarlo aggregatore è riduttivo e solo provandolo si può cogliere interamente la portata innovativa di cui è carico. E’ di Socialsider che vogliamo parlare con Mario Sechi, il “nuraghe tecnologico” della compagine, come da sua presentazione sul sito.
D. Allora, direttore, come definiamo socialsider?
Quando abbiamo cominciato a lavorare al progetto pensavamo a un aggregatore di fonti, ma in realtà – come accade quasi sempre quando lavori con la rete – la faccenda ci è sfuggita di mano e ha preso un suo imprevedibile corso. Socialsider è una portaerei: dalla nostra piattaforma possono decollare tweet, notizie d’agenzia, titoli e articoli di giornale, programmi radiofonici, link a grandi organizzazioni mondiali, racconti televisivi. C’è un tasso di intelligenza umana inimmaginabile dietro: partiamo dalla mappatura delle fonti, dalla loro organizzazione logica e arriviamo ad applicare a questo lavoro di “intelligence” il nostro algoritmo. Il risultato è quello che ha visto: una piattaforma capace di soddisfare il bisogno di informazione e analisi della contemporaneità senza dover saltare ogni volta da un mezzo all’altro.
D. A chi avete pensato, mentre lo stavate creando?
Al vecchio mondo dei media. Ognuno di noi aveva provato in passato a disseminare le sue idee tra gli editori tradizionali, ma invariabilmente c’era chi non capiva e non voleva innovare. Quel mondo – che rappresenta un pezzo fondamentale della vita di ognuno di noi – ha enormi potenzialità, un’utilità straordinaria ma non riesce a convertire il proprio pensiero da analogico a digitale. Anche i giornali che sono online in realtà non sfruttano le straordinarie capacità della rete di potenziare i contenuti e veicolarli all’utente finale in maniera rapida, efficace, intelligente.
D. Avete avuto un’ispirazione speciale? O forse più d’una?
Siamo partiti da Twitter. Consideriamo l’azienda fondata da Dick Costolo la moderna agenzia di stampa. Ha un mare di informazioni pazzesco. Sono là, a disposizione di chi riesce a coglierne il valore e organizzarle. Qui ad Atomic Media siamo divisi in due clan agguerritissimi: quelli che sventolano la bandiera di Google e quelli che adorano Apple. Per noi sono una eccezionale fonte di ispirazione: dalla tecnologia, ai servizi, al design che oggi è parte integrante e decisiva di un’azienda, in qualsiasi campo. Non a caso sia Google che Apple lavorano sulla loro automobile del futuro: tutto è digitale e tutto è design. Il bello è utile, l’utile deve essere per forza bello. Abbiamo guardato a questi modelli fin dalla scelta della nostra sede nel quartiere Ostiense a Roma. Abbiamo spazi aperti, una terrazza colorata e fiorita per lavorare all’esterno, riunire il team, contaminarsi di nuove idee e sentirsi sempre liberi di immaginare il futuro. Anche l’organizzazione del lavoro deve cambiare in molte aziende, viviamo tempi duri che hanno bisogno di concretezza e fantasia. E come dice sempre Fabio, “i periodi di crisi sono periodi di grandi opportunità”.
D. Socialsider è decisamente figlio anche dei cloud e delle costellazioni digitali e virtuali. Insomma: l’ordine caotico e seduttivo del sapere contemporaneo?
Qui non facciamo filosofia, anche se Fabio legge Sant’Agostino e Riccardo essendo un inguaribile “ducatista per sbaglio” (aveva un Kawasaki) non smette di citare Robert M. Pirsig, ricorda il suo libro? Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta. Noi qui a Atomic Media progettiamo e realizziamo prodotti e abbiamo in mente i bisogni del cliente finale, come qualsiasi buona azienda. Socialsider è organizzato in canali, è facile da consultare, la home page è personalizzabile, le sezioni aggiornate e le fonti certificate dal nostro team che lavora alla mappatura. Oggi se vuoi sapere di cosa discutono i grandi della terra puoi connetterti a Socialsider, cliccare sul canale Global Leaders e scoprire in un colpo d’occhio cosa dicono Barack Obama, Narendra Modi, Hillary Clinton, Bill Gates, Papa Francesco e tanti altri. E’ la forza della nostra mappatura e del nostro algoritmo. Il resto, appunto, è filosofia.
D. Un prodotto che si evolve, come la rete?
Quarantotto ore dopo il lancio, ci siamo messi subito a lavorare alla seconda versione. Non usciamo mai dall’officina. La chiamo così non a caso: questo mestiere, il giornalismo, mantiene tutto il suo valore di un tempo, ma diventa potentissimo quando si incontra con team di programmatori e designer. Presto su Socialsider saranno disponibili video e immagini organizzati e consultabili in una modalità sorprendente. Stiamo immaginando una piattaforma capace di cambiare aspetto in base ai desideri dell’utente. Viviamo in tempi in cui l’elemento umano da solo non basta e contemporaneamente la sola tecnologia diventa fine a se stessa. Noi combiniamo i due fattori e pensiamo di innovare profondamente il settore dei media.
Grazie, direttore, e buon lavoro a tutto il team per Socialsider.