2016-03-03



Fca, il gruppo L’Espresso e Itedi (che controlla La Stampa e il Secolo XIX) hanno annunciato di voler procedere ad un’operazione finalizzata alla creazione del primo gruppo editoriale italiano nell’informazione. È stato scritto un memorandum d’intesa che prevede la fusione di Itedi con la società Italiana Gruppo Editoriale L’Espresso. Un’operazione che segna anche l’inizio dell’uscita della Fiat dall’editoria italiana dopo oltre un secolo.

La mappa dell’azionariato del nuovo gruppo editoriale che si verrà a definire, il cui perfezionamento è previsto entro il primo trimestre 2017, prevede la Cir al 43% circa, Exor al 5% circa, la famiglia Perrone (Ital Press Holding) al 5% circa, altri azionisti Fca (Fiat Chrysler) all’11% circa e, infine il 36% circa del capitale sarà costituito da flottante. Attualmente Itedi è controllata da Fca per il 77% è partecipata dai Perrone al 23%, mentre il Gruppo editoriale L’Espresso è controllato da Cir al 54% e per la quota rimanente (46%) da altri azionisti. La società verrà quindi inglobata dal gruppo presieduto da Carlo De Benedetti.

Per quanto riguarda Fca, la porzione del Gruppo Espresso che le spetterà sarà redistribuita fra i suoi azionisti. In questo modo la Fiat uscirà dall’editoria italiana. La holding Exor, cassaforte degli investimenti della famiglia Agnelli presieduta da John Elkann, avrà un peso molto ridotto. Perché Exor è titolare del 30 per cento di Fca, che corrisponde a un terzo della quota spettante ai soci di ItEdi nel gruppo di De Benedetti. La conseguenza è che John Elkann entrerà nel cda del Gruppo L’Espresso, mentre la guida operativa della casa editrice resterà saldamente nelle mani dell’attuale ad, Monica Mondardini, e la presidenza a Carlo DeBenedetti.

Ma itEdi avrà anche i suoi vantaggi. La società piemontese, infatti, è proprietaria anche della concessionaria Publikompass. Grazie all’operazione di fusione, secondo alcuni osservatori, questo marchio potrà essere valorizzato di circa 100 milioni di euro a fronte di una capitalizzazione attuale della casa editrice che fa riferimento alla famiglia De Benedetti di 351 milioni di euro. Vista la portata dell’integrazione, i vertici dei quattro soggetti interessati dall’operazione, secondo indiscrezioni, hanno già presentato il progetto sia alla Consob sia all’Agcom. In quest’ultimo caso perché l’aggregazione probabilmente comporterà il superamento dei tetti per la concentrazione nel campo editoriale.

E’ quindi ipotizzabile che il Gruppo L’Espresso verrà poi obbligato dalle authority di controllo a cedere alcuni dei 17 quotidiani regionali e locali di proprietà e radicati su gran parte del territorio italiano. Ci si dovrà aspettare, dunque, sinergie e tagli di costo soprattutto tra le quattro redazioni di Repubblica che potrebbero essere accorpate o ridimensionate. Operazione che coinvolgerà ovviamente la Stampa e il SecoloXIX che in futuro potrebbero fungere pure da service per l’intero nuovo polo editoriale.

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