La perennità della filosofia dell’essere. L’invito di Giovanni Paolo II a studiare San Tommaso d’Aquino, por Lluís Clavell
Comments
[Preparándonos para la próxima canonización del Beato Juan Pablo II, ofrecemos este estupendo artículo de Mons. Lluís Clavell acerca de la presencia de Santo Tomás en algunos de los discursos tomistas del Papa Magno] [1]
1. La filosofia dell’essere e la sua apertura. 2. La storicità della filosofia. 3. La filosofia e la teologia. 4. L’antropologia. 5. Il senso della preferenza del Magistero per Tommaso. 6. Prospettive per l’avvenire.
Tra le molte sollecitudini di Giovanni Paolo II trova un posto di rilievo il suo sforzo per orientare gli studi di filosofia e teologia, e più in generale, per ridare senso cristiano ed autenticamente umano al vasto mondo della cultura. Ne sono una prova i numerosi discorsi rivolti agli uomini di cultura nelle sue visite ai diversi paesi, la Costituzione Apostolica Ex corde Ecclesiae, dedicata alle università cattoliche, e il tono generale delle sue encicliche e del suo magistero.
In questo contesto si può notare che, sin dall’inizio del suo pontificato, ha ribadito spesso le secolari raccomandazioni del Magistero ecclesiastico di studiare ed insegnare la dottrina di San Tommaso d’Aquino, e ha dato degli orientamenti concreti per la loro attuazione nella situazione culturale contemporanea. Non si è trattato di una semplice ripetizione obbligata, ma di una riflessione che sottolinea punti centrali dell’atteggiamento, del metodo e del pensiero di Tommaso, rivisti alla luce delle circostanze d’oggi.
Giovanni Paolo II propone uno studio di San Tommaso attraente ed incisivo, costruttivo e non polemico, portato avanti con eleganza umana ed in contatto con i problemi attuali. Il tono dei discorsi del Santo Padre, alla cui lettura vorrei invitare con questo commento, è quello di una serenità, equilibrio ed ottimismo, capaci d’avviare con uno stile nuovo questo lavoro, superando alcuni difetti, peraltro comprensibili, della rinascita tomistica degli ultimi cent’anni.
I primi due discorsi incentrati direttamente sullo studio dell’Aquinate sono collegati alle celebrazioni del I centenario dell’Enciclica Aeterni Patris. Il primo fu pronunciato nella Pontificia Università di San Tommaso d’Aquino in Roma il 17 novembre 1979. Il secondo fu rivolto ai partecipanti all’VIII Congresso Tomistico Internazionale il 13 settembre 1980 a Castelgandolfo. Questi due discorsi hanno un interesse particolare, perché sono più impegnativi da un punto di vista programmatico ed anche un po’ più lunghi.
Altri interventi importanti sono le parole rivolte ai partecipanti dei Congressi internazionali seguenti che hanno avuto luogo a Roma: il II Congresso della Società Internazionale Tommaso d’Aquino sull’anima (4 gennaio 1986), il IX Congresso Tomistico Internazionale su San Tommaso come Doctor Humanitatis (29 settembre 1990) e il III Congresso della Società Internazionale Tommaso d’Aquino su “Etica e società contemporanea” (28 settembre 1991).
1. La filosofia dell’essere e la sua apertura
Oltre a questi discorsi, bisogna ricordare che nella Costituzione Apostolica Sapientia Christiana, con l’autorità propria di un ordinamento giuridico degli studi ecclesiastici, vengono opportunamente citate le disposizioni del Concilio Vaticano II su questa materia e l’importante lettera di Paolo VI Lumen Ecclesiae. Ci sono anche riferimenti allo studio di San Tommaso nei numerosi discorsi in occasione delle visite a diverse università pontificie e ad altri centri educativi di diversi paesi. Ovviamente, in molti altri scritti di Giovanni Paolo II è presente la dottrina dell’Aquinate. Basta pensare alle recenti encicliche Veritatis splendor ed Evangelium vitae, o all’imponente lavoro, in questo caso di natura collegiale, costituito dal Catechismo della Chiesa Cattolica. Il ruolo di San Tommaso è stato rilevante, seguendo anche in questo una lunga tradizione.
Giovanni Paolo II coglie il nucleo fondamentale del pensiero filosofico di Tommaso d’Aquino presentandolo come «filosofia dell’essere, cioè …