2015-03-24



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Si è fatto attendere un po’ più del dovuto il secondo episodio del sorprendete Life is Strange, che continua a rimanere una delle migliori sorprese di questo 2015. Il titolo di Dontnod ha colpito il cuore di moltissimi giocatori, sbalorditi da una narrazione così incredibilmente efficace nel riuscire a trasmettere le sensazioni e gli stati d’animo della protagonista. Non un compito facile visto e considerato che la nostra Max Caulfield non è un’eroina alla ricerca di giustizia a tutti costi, in stile Lara Croft, bensì un’adolescente alle prese con i problemi che bene o male tutti noi abbiamo affrontato, seppur in contesti e modalità completamente differenti. E poco importa se Max non è un ragazzo: il suo modo d’essere, la sua personalità e l’animo geek che traspare a ogni piè sospinto ci hanno conquistati e ammaliati. In tutto questo il plauso maggiore va agli sceneggiatori, che sono riusciti a inserire in un contesto così “normale” l’elemento del controllo del tempo, senza renderlo troppo invasivo, ma quasi complementare al resto dell’avventura.


il bello di Life is Strange è che non esistono risposte giuste o sbagliate

Il problema è che ora toccherà utilizzarlo un po’ di più, dato che Chloe pretenderà delle prove tangibili di queste facoltà e noi, ovviamente, dovremo dargliele. Scopriremo però che abusarne troppo non è consigliabile, con Max che più volte si troverà alle prese con una fastidiosa epistassi. Il potere di riavvolgere lo scorrere delle lancette ha insomma conseguenze, sul corpo e sullo spirito, e un drammatico epilogo ci costringerà a confrontarci con tutti i nostri limiti. A noi è andata male, malissimo, ma a vedere le statistiche sembrerebbe che altri abbiano fatto scelte più ponderate. In ogni caso, il pathos proprio non manca, a dimostrazione che Life is Strange continua a proporre argomenti per nulla scontati, mettendoci davanti a scelte mai banali e dall’esito spesso poco prevedibile.

Nelle due ore di gioco che ci hanno accompagna per Arcadia Bay, abbiamo anche conosciuto la madre di Chloe, una cameriera che prova a far funzionare la sua vita, nonostante sia sposata con un personaggio dispotico e maniaco del controllo come David Madsen. Le ombre su costui continuano ad allungarsi e in particolare non si capisce proprio il motivo di tanto interesse, quasi a livello morboso, nei confronti di Kate Marsh. Per la studentessa modello, timorata di Dio, le cose infatti andranno sempre peggio. Qualcuno ha fatto girare un video che la vede in versione “Jersey Shore” a una festa del Vortex Club, con tutte le conseguenze del caso. Toccherà a Max tentare di aiutarla e qui un certo peso lo avranno anche le scelte operate nel precedente episodio.
Azioni e reazioni che determineranno un effetto domino, perché il bello di Life is Strange è che non esistono risposte giuste o sbagliate, ma solo scelte, come nella vita di tutti i giorni. Bene così, amici di Dontnod, ma quel benedetto falò nascosto in mezzo ai rottami ve lo potevate proprio risparmiare (peggio di un ago in un pagliaio!). Per il resto, ci auguriamo che Square Enix, una volta completate tutte e cinque le uscite, ci degni di una release completamente tradotta in italiano, perché è un vero peccato che una fetta di utenti non possa bearsi di questa piccola perla.

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