2013-07-05

 

“Anche alle pompe di calore – ha spiegato in Aula il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Simona Vicari – sarà esteso il bonus per le detrazioni fiscali fissato al 65%. Con un emendamento presentato dal Governo al Decreto sull’efficienza energetica ed utilizzando dei fondi presso il ministero dello Sviluppo economico, è stato possibile trovare risorse che consentiranno di sostenere un comparto importante, contribuendo in questo modo a dare un sostegno deciso al made in Italy”.

 

Ricordiamo che il DL 63/2013 – che ha innalzato dal 55 al 65% la percentuale di detrazione e l’ha prorogata fino al al 31 dicembre 2013 (30 giugno 2014 per i condomìni) – aveva escluso dall’agevolazione le spese per gli interventi di sosuzione di impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza ed impianti geotermici a bassa entalpia e le spese per la sosuzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda saaria, perché già agevolati dal Conto Termico (leggi tutto).

 

L’esclusione di queste tipologie di impianti aveva scontentato i produttori perché l’incentivo previsto dal Conto Termico è nettamente inferiore alla detrazione del 65%. ANIMA, la Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine, affiliata a Confindustria, ha calcolato che un impianto da 8.000 euro riceverebbe da 1.497 a 499 euro di incentivo con il Conto Termico, a fronte di 5.440 euro con la detrazione del 65% (leggi tutto).

Il Governo ha quindi reinseo gli impianti a pompa di calore nell’elenco di quelli agevolabili. “Si tratta di un impegno notevole del Governo in questa difficile congiuntura economica nell’investire per il rilancio e lo sviluppo – ha aggiunto il sottosegretario Vicari. Questa misura contribuirà senza dubbio a finanziare tutta la filiera collegata alla produzione ed installazione delle pompe di calore, producendo effetti poivi su tutto l’indotto”.

 

Confermata dall’Aula di Palazzo Madama anche l’estensione del bonus del 50% ai grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), che si aggiungono ai mobili già previsti nel testo del DL 63/2013, sempre a condizione che siano destinati ad un immobile oggetto di ristrutturazione.

 

L’Aula ha inoltre eliminato la diura “anche a libera installazione”, che contrastava con la nota del Ministero dello Sviluppo economico, che invece liava il bonus agli “elettrodomestici da incasso”. Saranno quindi ammessi tutti i grandi elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, ecc.), sia free standing che da incasso.

 

La detrazione si applicherà ad una spesa massima di 10.000 euro (mobili + elettrodomestici) e sarà resa in dieci anni. A differenza di quanto previsto dalle Commissioni, l’importo di 10.000 euro andrà ad aggiungersi al tetto di spesa di 96.000 euro, previsto per per i lavori di ristrutturazione edilizia. Il tetto di spesa complessivo sale quindi a 106.000 euro.

Con un ulteriore emendamento approvato dall’Aula, si dispone che, nelle more della definizione di misure ed incentivi selettivi di carattere strutturale, le detrazioni del 50% e del 65% si applicano anche all’adeguamento antisismico degli edifici esistenti, oltre che – come già previsto dal DL – al miglioramento, la messa in sicurezza e l’incremento del rendimento energetico. “È stato stabio – ha spiegato il sottosegretario Simona Vicari – un bonus fiscale per coloro che decidono di operare interventi di riqualificazione edilizia al fine di migliorare la statià e ridurre il rischio sismico”.

Ricordiamo che tutte le modifiche che il Senato sta apportando in questa fase, diventeranno operative solo dopo l’entrata in vigore della legge di conversione del DL 63/2013.

 

I COMMENTI
CO.AER, Associazione Costruttori apparecchiature ed impianti per la climatizzazione e pompe di calore, plaude alla decisione di tornare ad estendere la detrazione del 65% (ex 55%) per i lavori di riqualificazione energetica anche alle pompe di calore, riconoscendo così il grande contributo che questa tecnologia può dare in termini di riduzione dei consumi energetici e di incremento nell’utilizzo di . “Il potenziale delle pompe di calore – dichiara Bruno Bellò, Presidente Co.Aer – è riconosciuto da tempo, era quindi incomprensibile la loro esclusione da questo strumento straordinario che intende ridare slancio al mercato. Questo importante risultato è stato ottenuto anche grazie all’impegno del Co.Aer, che in questi ultimi mesi ha attivamente partecipato a una serie di incontri con le Isuzioni per evidenziare l’importanza delle aziende che operano nel settore della climatizzazione, un settore con una forte tipiàaliana, e di tutta la filiera”.

 

“Siamo soddisfatti del nuovo clima che si respira nella poicaaliana – afferma Sandro Bonomi, Presidente ANIMA, Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica Varia ed Affine – Il lavoro fatto congiuntamente tra Governo, Ministero dello sviluppo economico, commissioni parlamentari e rappresentanti di categoria sul decreto efficienza energetica dimostra che qualcosa è cambiato, in meglio finalmente. La volontà bipartisan di trovare soluzioni, anche dove non se ne vedeva la possibià, la ricerca determinata di copertura economica per mantenere rigorosamente l’equilibrio di bilancio, la capaà di ascolto anche in fasi molto conate, ua alla rapià di azione, rappresentano l’elemento di discontinà e di concretezza, che le nostre aziende attendevano da ormai vent’anni – conclude Bonomi – Non solo in Italia ma anche a Bruxelles si inizia a respirare un’aria nuova, un atteggiamento di fiducia verso l’Italia costro sul lavoro di anni dei nostri Europarlamentari, di ogni paro, di cui iniziamo a vedere i frutti. Un nuovo clima di fiducia ci attende”.

  (riproduzione riservata)

Fuente:http://www.edilportale.com/news/2013/07/risparmio-energetico/pompe-di-calore-e-geotermia-riammesse-alla-detrazione-del-65_34418_27.html

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