2014-11-02

Abbiamo ceduto al suo fascino stellare e lei ha ceduto alla sua vera passione per la recitazione e per il cinema. È stato uno scambio equo. Noi le abbiamo donato la bellezza eterna da diva e lei in cambio ci ha resi fieri di essere italiani, facendoci sperare che tutti, persino una povera ragazza nata a Pozzuoli, possano arrivare se credono in loro stessi. L'abbiamo vista muovere i suoi primi passi da protagonista, quando truccatissima, cantò con la voce di Renata Tebaldi nel film di Clemente Fracassi Aida (1953). Non ci è bastata, avevamo ancora fame, l'abbiamo struccata e l'abbiamo voluta affiancare a uno dei divi maggiori sotto il fascismo italiano: Vittorio De Sica. Alessandro Blasetti ci aveva visto giusto nel 1954, quando li volle assieme per l'irresistibile commedia Peccato che sia una canaglia e lei, ancora poco sofisticata, ma simpatica, ci ha conquistato e ha conquistato anche il De Sica padre che, arrivato dietro la macchina da presa, non ha più potuto fare a meno di lei. Poi è venuta l'America a portarcela via. Cary Grant ha pensato di sposarsela in Un marito per Cinzia (1958), ma l'esperimento non è andato a gonfie vele, perché il meglio Sophia Loren lo ha dato solo in patria, quando arruffata, impolverata, nervosa ha convinto tutti ne La ciociara (1960) ottenendo il suo primo Premio Oscar. Guai a chi la giudica una pessima attrice! Oltre quelle forme 95-58-95, batte un cuore d'artista. Un cuore artistico che proprio il vecchio De Sica ha saputo risaltare e accalorare, regalandoci scene cult del nostro vecchio cinema. E chi se la scorda più quando in giarrettiera e body improvvisava uno strip sotto le note de "L'abat-jour" in Ieri, oggi, domani (1963)? Ed Ettore Scola che invece l'ha colta nel pieno della maturità artistica, con le occhiaie e poco truccata, durante Una giornata particolare (1977)? Chi se la dimentica mentre si concede all'omosessuale Marcello Mastroianni? Questi sono i volti di Sophia Loren. Una donna stracolma di virtù d'interprete, mitica e che ha fatto della sua abituale fama un vizio al quale non è mai riuscita a cedere. Straordinaria, famosa, con pochi rammarichi nella carriera artistica che ha mantenuto tutte le promesse fatte diventando il simbolo della forza, dell'erotismo, della violenza dell'Italia. Per noi, non è stato un colpo di fulmine, dobbiamo riconoscerlo. Ci è voluto un po' di tempo perché in questa figura femminile sopra le righe riconoscessimo l'ultima star italiana che ha saputo controllare la sua immagine e la sua posizione faticosamente conquistata all'interno dello Star System italiano e straniero. Eppure, in quel suo sguardo ancora sognante e nel contempo gelido sono rimasti i segni della sua lotta e della costruzione di un personaggio di donna, moglie, madre, attrice che doveva avere tutto a ogni costo. Anche a spese di un contrasto irrisolto, ma felice, fra la Sofia napoletana verace che impasta sorrisi in una bocca senza rossetto e la carnalità di Sophia con la "PH" aspirante, che è diventata l'ultima superstite di un'aristocrazia recitativa. Che rimane ora di quelle labbra burrose, di quegli zigomi alti e di quello sguardo penetrante? Solo una signora con troppa lacca nei capelli, ricoperta di gioielli che recita in un perfetto inglese, ma che è ancora in grado di cantare e di recitare come se dagli Anni Cinquanta a oggi fosse passato solo un secondo.

Le Origini

Sofia Villani Scicolone nasce a Roma, figlia illegittima di un'insegnante di pianoforte, Romilda Villani, e dell'ingegnere Riccardo Scicolone, figlio del marchese agrigentino Scicolone Murillo. Nel 1932, la madre aveva vinto un concorso per andare a Hollywood come sosia di Greta Garbo ma, rimasta incinta aveva dovuto rinunciare al viaggio, rimanendo in Italia. Riccardo Scicolone, pur riconoscendo la paternità della bambina (che chiamò oltretutto come la madre, Sofia) si rifiutò di sposare Romilda che, trovandosi in gravi ristrettezze economiche decise di andare a vivere dalla madre, a Pozzuoli (alle falde della Solfatara) assieme a un'altra figlia, Adele. Le tre donne si presero cura della piccola Sofia per tutta l'infanzia e l'adolescenza, nonostante le precarie condizioni finanziarie che la Seconda Guerra Mondiale aveva causato. A soli 15 anni e già di una bellezza statuaria ereditata dalla madre, Sofia decide di portare a termine il sogno materno e parte a Roma, dove comincia a lavorare nel cinema con il semplice nome di Sofia Scicolone che subito cambierà per un meno popolano Sofia Lazzaro.

Il primo ruolo è nel film Il voto (1950) di Mario Bonnard con Roberto Murolo e Doris Duranti, all'interno del quale è una semplice comparsa, una popolana alla festa di Piedigrotta. Poi arriva Totò con il quale lavorerà spesso: Le sei mogli di Barbablù (1950), Totò Tarzan (1950), Tempi Nostri (1954) e Miseria e nobiltà (1954). Nessuno la nota, almeno nei primi film, e così cerca di farsi notare partecipando ad alcuni concorsi di bellezza, come quello di Miss Italia. Non vince la corona, si accontenta del titolo di Miss Eleganza (un titolo che verrà creato apposta per lei) che le permette comunque di lavorare nel patinato mondo dei fotoromanzi per i quali posa. Lavora a SOGNO e CINE ILLUSTRATO: uno dei primi fotoromanzi che fa è "Non posso amarti", mentre l'ultimo sarà "L'adorabile intrusa". In mezzo, un amore, quello per il cantante Achille Togliani che lei conosce proprio su uno dei set fotografici. Non si dà per vinta, convinta delle proprie capacità continua la sua gavetta fra comparse e ruoli marginali, fino a quando Corrado non nota quel 95-58-95 che erano le sue forme e decide che una così bella ragazza, seppur non vista dagli spettatori, merita un po' di notorietà. Per questo motivo la invita nella conduzione radiofonica del programma "Rosso e Nero".

Lentamente si conquista la sua notorietà, esattamente come un giovane attore teatrale che di nome fa Marcello e di cognome Mastroianni che si ritrova spesso come compagno di set... Scatta qualcosa fra i due, un colpo di fulmine artistico, umano. Marcello se lo ritrova compagno di comparse ne Cuori sul mare (1950), ma anche in qualche ruolo più corposo in pellicole come Peccato che sia una canaglia (1954), La fortuna di essere donna e La bella mugnaia (1955). Fra di loro, però, c'è un maturo divo italiano: Vittorio De Sica, con il quale si formerà un florido e solido triangolo artistico.

Nel 1953, finalmente l'amore vero. Quello sentimentale. Lei lavora nel film di Giovanni Roccardi Africa sotto i mari e proprio sul set incontra il produttore Carlo Ponti che, colpito dalle sue potenzialità, le offre un contratto di sette anni con l'allora Lux che lui dirigeva con Dino De Laurentiis. Scocca il colpo di fulmine fra i due, ma Carlo Ponti è sposato con Giuliana Fiastri. Poco importa, Ponti è talmente ammaliato da Sofia che a Parigi divorzia dalla prima moglie. Tornato in Italia sposa l'attrice ma, nel settembre del 1957, la coppia rischia l'accusa di concubinaggio (lei) e di bigamia (lui) perché il divorzio all'epoca non è legale in Italia. Unica soluzione fuggire a Parigi per diventare cittadini francesi. Così avviene e Ponti divorzia finalmente dalla moglie e si sposa il 9 aprile 1966 a Sèvres con la Loren che nel frattempo ha cambiato il suo nome d'arte, in quello che tutti noi conosciamo. Prestissimo, al successo solido e popolare in patria, si aggiungono anche le gioie della maternità. Dopo due sfortunati tentativi, riesce a portare a termine due gravidanze, la prima nel 1968 con Carlo jr detto Cipì e la seconda nel 1973 con Edoardo detto Dodò. Insieme al marito, diventa anche titolare dell'importante collezione di opere d'arte contemporanee a Marino dal nome Collezione Carlo e Sophia Ponti.

La Loren, nel frattempo lavora con i migliori attori del cinema italiano: Alberto Sordi - È arrivato l' accordatore (1952), Ci troviamo in galleria (1953), Due notti con Cleopatra (1953), Un giorno in pretura (1954, anche con Peppino De Filippo) -; Vittorio Gassman - Anna (1951) di Alberto Lattuada con Silvana Mangano, Il sogno di Zorro (1952), La tratta delle bianche (1952) di Luigi Comencini -; Tina Pica e Vittorio Caprioli - Carosello napoletano (1954) -. Ma è solo un uomo a darle ruoli che la valorizzeranno in ironia e sensualità trasformandola d'un tratto in un'attrice vibrante, passionale e drammatica: Vittorio De Sica. De Sica ce la propone prima come prorompente pizzaiola traditrice nel segmento Pizze a credito in L'oro di Napoli (1954), nel quale dirige anche la Mangano e Totò. L'America si innamora sia della Mangano che di lei, ma è solo Sofia ad avere la candidatura al Golden Globe come miglior attrice.

Le pellicole italiane nelle quali recita fanno il giro del mondo, arrivano gli Anni Sessanta, quelli della Dolce Vita, Hollywood si sdoppia: un po' in America e un po' a Cinecittà. La Loren diventa il perfetto simbolo di questa unione. Lavora accanto a Cary Grant e Frank Sinatra in Orgoglio e passione (1957), sotto Henry Hathaway e con John Wayne in Timbutcù (1957), in Orchidea nera (1958, ottenendo anche la Coppa Volpi come miglior attrice), con Anthony Perkins in Desiderio sotto gli olmi (1958), con William Holden in La chiave (1958), ancora con Grant in Un marito per Cinzia (1958), per George Cukor in Il diavolo in calzoncini rosa (1960), con Michael Curtiz in Olympia (1960) e accanto a Clark Gable in La baia di Napoli (1960). Sono i suoi film peggiori, senza ombra di dubbio. La Loren diventa un semplice burattino italiano nelle mani degli americani, fra l'altro pessimamente manovrato. Per di più viene anche derubata durante le riprese de La miliardaria (1960) con Peter Sellers (che per lei si prese una cotta mostruosa). Il ladro Ray Jones, soprannominato "The Cat" le rubò dei gioielli per un valore di circa due miliardi di vecchie lire e poi, non contento, narrò l'impresa in un libro. Forse uno degli ultimi ben riusciti film americani di Sophia Loren rimane El Cid (1961) di Anthony Mann con Charlton Heston, Raf Vallone, Geneviève Page e Massimo Serato. Suo è il ruolo di Donna Jimena De Gormaz che innamorata del Cid vede suo padre morire per la mano di un cavaliere del quale era innamorata e si chiude nel convento per disperazione. È fulgida più che mai, ma non è abbastanza.

Nota a tutti è la rivalità fra la Loren e Gina Lollobrigida e quella fra la Loren e un'altra diva di casa nostra, Anna Magnani. A questo proposito, è bene ricordare che il ruolo di Cesira in La ciociara fu offerto, in un primo momento, proprio alla Magnani con la regia di Cukor. Alla Loren sarebbe spettato il ruolo della figlia di Cesira. Quando la Magnani seppe della scelta del cast si fece una risata dicendo: «La Loren mia figlia? Nella scena dello stupro degli egiziani, ci sarà da star attenti che lei non stupri loro!» e dette queste parole rifiutò la parte. A quel punto, la regia passò alle mani di De Sica che, intelligentemente, promosse la Loren al ruolo di protagonista, le affiancò Jean-Paul Belmondo e mettendo in scena La ciociara (1960). Grazie a quel ruolo la Loren batté Audrey Hepburn (Colazione da Tiffany) e Natalie Wood (Splendore nell'erba) alla corsa dell'Oscar, ottenendo la sua prima statuetta dell'Academy Award. Peccato che quando Burt Lancaster ebbe il compito di annunciare la migliore attrice, leggendo le nominations dimenticò proprio il nome di Sophia e la aggiunse mentre già stava aprendo la busta. La vincitrice, però, non era a Hollywood, ma dormiva e ricevette la notizia per telefono alle 6.45 del mattino. Sophia Loren diventa la seconda attrice italiana a vincere l'Oscar dopo Anna Magnani (La rosa tatuata). L'Italia trionfa. Oltre a questo riconoscimento si porta a casa anche un BAFTA, la Palma d'Oro a Cannes, il David di Donatello e il Nastro d'Argento. La ciociara è talmente sua che nel 1989 Dino Risi (con il quale aveva già lavorato in Il segno di Venere e in Pane, amore e..., entrambe del 1955) la ridirigerà nel remake televisivo omonimo.

Sarà infatti ancora una volta De Sica a metterla in luce ne I sequestrati di Altona (1962), Ieri, oggi, domani (1963, che le frutta un altro David), Matrimonio all'italiana (1964, con una memorabile Filumena Marturano che ottiene nomination all'Oscar e ai Golden Globe, ma anche un nuovo David), I girasoli (1970) e Il viaggio (1974) con Richard Burton. In parte di queste pellicole fa ancora coppia fissa con Mastroianni che ritrova anche in La moglie del prete (1971) di Risi.

Di meno importanza sono titoli come Il coltello nella piaga (1962) ancora con Perkins, La caduta dell'Impero Romano (1964) con James Mason, Lady L (1965) con David Niven, Paul Newman e Philippe Noiret e Judith (1965) con Peter Finch. Ha persino il lusso di essere diretta da Charles Chaplin accanto a Marlon Brando in La contessa di Hong Kong (1967), diventa amica di Gregory Peck in Arabesque (1966) e si lancia persino nel fantasy con C'era una volta (1967) di Francesco Rosi. Ritrova Gassman nella divertentissima commedia degli equivoci Questi fantasmi (1967) e torna in America per l'incasinato La mortadella (1971) con Danny DeVito, ma diretta da Mario Monicelli. Lattuada, dopo anni, la dirige in Bianco, rosso e... (1972) e lei si ritrova a essere la Dulcinea di un Don Chisciotte interpretato da Peter O'Toole in L'uomo della Mancha (1972). Molto meno consigliabile è il film con Jean Gabin L'accusa è violenza carnale e omicidio (1974) e il film tv Breve incontro (1974) con Richard Burton. Va meglio in nel drammatico Cassandra Crossing (1976) con Burt Lancaster. Senza dubbio il suo peggior film è Angela - Il suo unico peccato era l'amore (1977) con John Huston, fortunatamente si risolleva con Obiettivo "Brass" (1978) con John Cassavetes e alcuni film con Philippe Noiret.

A questa mediocrità di film sbagliati si aggiunge un'inchiesta della Tributaria che coinvolge l'attrice e il marito il 15 aprile 1978. Secondo lo Stato, avrebbero portato all'estero 10 miliardi di lire. Il caso finisce nel 1982 e la Loren viene persino incarcerata per 17 giorni nel penitenziario di Caserta per frode fiscale, poi attribuita al suo commercialista. Con fatica, riabilita la sua immagine, lavora in televisione in film tv come Madre coraggio (1986) e la miniserie dal titolo Mamma Lucia (1988) di Stuart Cooper con John Turturro e Annabella Sciorra. Poi si frappone agli arzilli Jack Lemmon e Walter Matthau in That's Amore - Due improbabili seduttori (1995).

Nel 1991, vince il César onorario e, lo stesso anno, l'Academy Award le dona l'Oscar alla Carriera: «Uno dei tesori più autentici del cinema mondiale che, nel corso delle sue memorabili interpretazioni, ha portato grande lustro a questa forma d'arte». A consegnarle il premio, Gregory Peck, una Sophia molto emozionata ringrazia l'America, il marito Carlo Ponti e i suoi due figli, dimenticandosi però di ricordare Vittorio De Sica, cui doveva veramente tutto. Nel 1994, arriva l'Orso d'Oro onorario e il 26 giugno 1996 viene nominata Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Morto De Sica, la Loren e Mastroianni faranno coppia fissa anche per altri registi. Un felice ritorno con Marcello continua con La pupa del gangster (1975), ma anche ne Una giornata particolare (1977) di Ettore Scola che le frutta David e Nastro d'Argento, Fatto di sangue tra due uomini per causa di una vedova (si sospettano moventi politici) (1978). Nel 1994, replica lo strip di Ieri, oggi, domani con Marcello Mastroianni in Prêt- à-porter di Robert Altman con Tim Robbins e Julia Roberts, grazie al quale viene nominata al Golden Globe come miglior attrice non protagonista.

Dopo il David alla carriera nel 1999, nel 2002 torna in pista con Gérard Depardieu, ma diretta da suo figlio Edoardo in Cuori estranei, poi prende simpaticamente parte allo spot pubblicitario della TIM con Christian De Sica ed Elisabetta Canalis, nei panni di una suora che esclama: «Aiutateme!» (e non possiamo non citare l'«Accattatavillo!» di un noto spot di salumi). Nel 2007, è fra le pagine del Calendario Pirelli e, nel 2009, recita nel musical Nine con Daniel Day-Lewis e Nicole Kidman. L'ex musa di Vittorio De Sica, la moglie (purtroppo vedova) di Carlo Ponti, ha finito con i grandi ruoli, ma ha lasciato l'impronta con il tocco caliente e femminilissimo della folle veracità napoletana che ha conquistato il cuore degli italiani, di Hollywood e del mondo intero.

Filmografia

Cuori sul mare, regia di Giorgio Bianchi (1950) - come Sofia Scicolone

Il voto, regia di Mario Bonnard (1950) - come Sofia Scicolone

Tototarzan, regia di Mario Mattòli (1950) - come Sofia Lazzaro

Le sei mogli di Barbablù, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1950) - come Sofia Lazzaro

Luci del varietà, regia di Federico Fellini e Alberto Lattuada (1950) - come Sofia Lazzaro

Lebbra bianca, regia di Enzo Trapani (1951) - come Sofia Scicolone

Io sono il Capataz, regia di Giorgio Simonelli (1951) - come Sophia Lazzaro

Milano miliardaria, regia di Vittorio Metz, Marcello Marchesi e Marino Girolami (1951) - come Sofia Lazzaro

Quo vadis?, regia di Mervyn LeRoy (1951)

Il padrone del vapore, regia di Mario Mattòli (1951) - come Sophia Lazzaro

Il mago per forza, regia di Vittorio Metz, Marcello Marchesi e Marino Girolami (1951) - come Sofia Lazzaro

Era lui... sì! sì!, regia di Vittorio Metz, Marcello Marchesi e Marino Girolami (1951) - come Sofia Lazzaro

Anna, regia di Alberto Lattuada (1951) - come Sofia Lazzaro

È arrivato l'accordatore, regia di Duilio Coletti (1952) - come Sofia Lazzaro

Il sogno di Zorro, regia di Mario Soldati (1952) - come Sofia Lazzaro

La favorita, regia di Cesare Barlacchi (1952) - come Sofia Lazzaro

La tratta delle bianche, regia di Luigi Comencini (1952) - come Sofia Lazzaro

Africa sotto i mari, regia di Giovanni Roccardi (1953)

Aida, regia di Clemente Fracassi (1953)

Ci troviamo in galleria, regia di Mauro Bolognini (1953)

La domenica della buona gente, regia di Anton Giulio Majano (1953)

Un giorno in pretura, regia di Steno (1953)
http://effettolunatico.altervista.or...n-Pretura-1953

Carosello napoletano, regia di Ettore Giannini (1954)

Il paese dei campanelli, regia di Jean Boyer (1954)

Due notti con Cleopatra, regia di Mario Mattòli (1954)

Tempi nostri, regia di Alessandro Blasetti (1954)

Miseria e nobiltà, regia di Mario Mattòli (1954)
http://effettolunatico.altervista.or...-e-Nobilt-1954

Pellegrini d'amore, regia di Andrea Forzano (1954)

Attila, regia di Pietro Francisci (1954)

L'oro di Napoli, regia di Vittorio De Sica (1954)

Peccato che sia una canaglia, regia di Alessandro Blasetti (1954)

La donna del fiume, regia di Mario Soldati (1954)

Il segno di Venere, regia di Dino Risi (1955)
http://effettolunatico.altervista.or...Di-Venere-1955

La bella mugnaia, regia di Mario Camerini (1955)

Pane, amore e..., regia di Dino Risi (1955)

La fortuna di essere donna, regia di Alessandro Blasetti (1955)

Il ragazzo sul delfino (Boy on a Dolphin), regia di Jean Negulesco (1957)

Orgoglio e passione (The Pride and the Passion), regia di Stanley Kramer (1957)

Timbuctù (Legend of the Lost), regia di Henry Hathaway (1957)

Desiderio sotto gli olmi (Desire Under the Elms), regia di Delbert Mann (1958)

La chiave (The Key), regia di Carol Reed (1958)

Orchidea nera (The Black Orchid), regia di Martin Ritt (1958)

Un marito per Cinzia (Houseboat), regia di Melville Shavelson (1958)

Quel tipo di donna (That Kind of Woman), regia di Sidney Lumet (1959)

Il diavolo in calzoncini rosa (Heller in Pink Tights), regia di George Cukor (1960)

Olympia (A Breath of Scandal), regia di Michael Curtiz (1960)

La baia di Napoli (It Started in Naples), regia di Melville Shavelson (1960)

La miliardaria (The Millionairess), regia di Anthony Asquith (1960)

La ciociara, regia di Vittorio De Sica (1960)
http://effettolunatico.altervista.or...-Ciociara-1960

El Cid, regia di Anthony Mann (1961)
http://effettolunatico.altervista.or...ti=El-Cid-1961

Madame Sans-Gêne, regia di Christian-Jaque (1961)

Boccaccio '70, episodio La riffa, regia di Vittorio De Sica (1962)

Il coltello nella piaga (Le couteau dans la plaie), regia di Anatole Litvak (1962)

I sequestrati di Altona, regia di Vittorio De Sica (1962)

Ieri, oggi, domani, regia di Vittorio De Sica (1963)
http://effettolunatico.altervista.or...-e-Domani-1963

Matrimonio all'italiana, regia di Vittorio De Sica (1964)
http://effettolunatico.altervista.or...lItaliana-1964

La caduta dell'impero romano (The Fall of the Roman Empire), regia di Anthony Mann (1964)

Operazione Crossbow (Operation Crossbow), regia di Michael Anderson (1965)

Lady L, regia di Peter Ustinov (1965)

Judith, regia di Daniel Mann (1966)

Arabesque, regia di Stanley Donen (1966)

La contessa di Hong Kong (A Countess from Hong Kong), regia di Charlie Chaplin (1967)

C'era una volta..., regia di Francesco Rosi (1967)
http://effettolunatico.altervista.or...hp?tubeid=9697

Questi fantasmi, regia di Renato Castellani (1967)
http://effettolunatico.altervista.or...-Fantasmi-1967

I girasoli, regia di Vittorio De Sica (1970)

La moglie del prete, regia di Dino Risi (1970)
http://effettolunatico.altervista.or...Del-Prete-1971

La mortadella, regia di Mario Monicelli (1971)

Bianco, rosso e..., regia di Alberto Lattuada (1972)

L'uomo della Mancha (Man of La Mancha), regia di Arthur Hiller (1972)

Il viaggio, regia di Vittorio De Sica (1974)
http://effettolunatico.altervista.or...hp?tubeid=9933

Breve incontro (Brief Encounter), regia di Alan Bridges (1974) - Film TV

L'accusa è: violenza carnale e omicidio (Verdict), regia di André Cayatte (1974)

La pupa del gangster, regia di Giorgio Capitani (1975)

Cassandra Crossing, regia di George Pan Cosmatos (1976)
http://effettolunatico.altervista.or...p?tubeid=10157

Una giornata particolare, regia di Ettore Scola (1977)
http://effettolunatico.altervista.or...rticolare-1977

Angela, regia di Boris Sagal (1978)

Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova, si sospettano moventi politici, regia di Lina Wertmüller (1978)
http://effettolunatico.altervista.or...-Politici-1978

Obiettivo Brass, regia di John Hough (1978)
http://effettolunatico.altervista.or...p?tubeid=11297

Bocca da fuoco (Firepower), regia di Michael Winner (1979)

Qualcosa di biondo, regia di Maurizio Ponzi (1984) - Film TV

Madre Coraggio (1986) - Film TV

Mamma Lucia, regia di Stuart Cooper (1988) - miniserie TV

La ciociara, regia di Dino Risi (1989) - miniserie TV

Sabato, domenica e lunedì, regia di Lina Wertmüller (1990) - Film TV
http://effettolunatico.altervista.or...hp?tubeid=8897

Prêt-à-Porter, regia di Robert Altman (1994)
http://effettolunatico.altervista.or...-a-Porter-1994

That's Amore - Due improbabili seduttori (Grumpier Old Men), regia di Howard Deutch (1995)

Soleil, regia di Roger Hanin (1997)

Francesca e Nunziata, regia di Lina Wertmüller (2001) - Film TV
http://effettolunatico.altervista.or...-Nunziata-2001

Cuori estranei (Between Strangers), regia di Edoardo Ponti (2002)

La terra del ritorno, regia di Jerry Ciccoritti (2004) - Film TV

Peperoni ripieni e pesci in faccia, regia di Lina Wertmüller (2004)

Nine, regia di Rob Marshall (2009)

La mia casa è piena di specchi, regia di Vittorio Sindoni (2010) - Miniserie TV

Cars 2 regia di Brad Lewis e John Lasseter (2011) - film d'animazione (doppiatrice)

La voce umana (mediometraggio), regia di Edoardo Ponti (2013)

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