2015-11-02

Esistono concerti di cui non ci si dovrebbe mai privare, esperienze che vanno oltre i gusti musicali, oltre le proprie passioni, oltre i proprio ascolti, oltre tutto quello che si pensa possa trasmettere un comune live; e non importa se si conosce o meno il gruppo in questione, perché sarà difficile non rimanere suggestionati e affascinati da tutto quello che ruota attorno ai Rosa Crux.

La band originaria di Rouen è tornata in esclusiva sabato 31 ottobre a Parma, un concerto che s’inserisce all’interno della nona edizione della rassegna culturale “Il Rumore del Lutto” e che si è rivelato uno degli appuntamenti più importanti degli oltre trenta eventi presenti in cartellone, sancendo l’inizio di stagione di Endenocte, che torna per il terzo anno consecutivo a Parma con l’intenzione di affermarsi tra le migliori serate italiane legate alla musica Dark/Wave.

Al mio arrivo il pubblico è già numeroso, raccolto intorno al palco arredato a dovere dalle installazioni dei Rosa Crux, che vedono in Olivier Tarabo il proprio genio ideatore. Al di là dell’organo, impreziosito da candele e candelabri e dalla bellissima struttura di campane che richiama le forti radici nella musica liturgica derivativa del medioevo, quello che attira maggiormente l’attenzione è uno strumento denominato “BAM”, frutto dell’intuizione del leader dei Rosa Crux: una “drum machine” composta da tamburi, piatti e cassa e gestita interamente da un computer, che permette di sviluppare in modo sistematico un suono progressivo, concepito a differenti velocità, tra cui alcune che sarebbero impossibili da riprodurre da un batterista comune. Ovviamente chi non trova già abbastanza strabiliante questo aspetto rimarrà sicuramente colpito nel veder muoversi le bacchette di ogni tamburo e piatto nell’aria, quasi come fossero suonate da entità invisibili, rendendo assolutamente suggestivo l’impiego di questo strumento.

Il live inizia intorno alle 23:30, e quando si accendono le luci sul palco (al limite della crepuscolarità), l’incanto della serata ha inizio. I Rosa Crux regalano ai presenti due ore di concerto che diventano un viaggio nelle spettrali e oniriche ambientazioni che accompagnano i loro brani, un melange musicale difficile da classificare ma che cattura sopratutto per l’atmosfera e per i suggestivi canti in latino, impreziositi da immagini proiettate alle loro spalle che seguiranno i Rosa Crux per tutto il live. Motivi medievali e canti che sfiorano il mood gregoriano si fondono insieme creando un’atmosfera tra l’orrorifico e il sacro, in un’alternanza continua.

Anche se non conosco a pieno la loro discografia ho riconosciuto tra i brani eseguiti Terribilis, Adorasti, Hel+Hel, Invocation (con la comparsa della cornamusa nel rispetto della riproduzione live al posto dell’utilizzo di basi) e La Danse de la Terre, con la bellissima perfomarce delle due ragazze che, ricoperte di terra (appositamente portata da Rouen), accompagnano il brano con una suggestiva danza tribale. La performance la si può trovare nel video “Omnis qui decendum”. Finito il concerto la serata si trasforma in un Halloween Party fino al mattino, che vede alternati alla consolle Marco Pipitone e Dkz Zilioli di Endenocte, Black Ossian, e le Dj Selecter di DisInTheGrave: Melissa Hasser e Katia Nacht, con musica darkwave/post-punk in pieno stile anni 80. Ora non ci rimane che attendere il 14 Novembre, secondo appuntamento di Endenocte all’APP colombofili, dove si esibiranno i Diaframma con l’esclusiva performance del disco Siberia. Rimanete connessi.



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