2015-07-28

Ecco la traduzione della seconda parte del Q&A di Benedict alla Sherlocked Convention.

Moderatore: Quando hai ottenuto la parte in Sherlock te ne sei andato via a leggere tutto Conan Doyle?

Sì, certo. Quella è stata la prima volta che ho letto tutte le storie e sono davvero il modello migliore a cui ispirarsi. Ho iniziato per il pilot, ma li ho letti davvero tutti tra il pilot e la prima serie ed è semplicemente il manuale migliore per un attore che interpreta quel personaggio. Watson è un incredibile osservatore e presta attenzione a tutti i dettagli riguardanti non solo la fisicità ma gli sbalzi d’umore, il temperamento, informazioni che due fan incredibilmente esperti non farebbero fatica a sfruttare nel migliore dei modi. Voglio dire, è una formula d’oro. E ogni volta che inizio a girare una nuova serie è in questo modo che rinfresco il personaggio. Di solito non guardo quello che abbiamo appena fatto, quello da cui siamo arrivati​, ma rileggo i libri.

Pubblico: Domanda 5: Ciao, sono americana, ma anche io studio qui. Cosa ti piace di più della complessità del rapporto tra Sherlock e Moriarty?

Che sono due facce della stessa medaglia. Che c’è un sacco di riflessione. Moriarty è il lato oscuro di Holmes. È Holmes senza nessuno dei… ciò che vede e che può essere una debolezza, il cuore, il sentimento, la necessità di cercare di fare del bene anche se in modo sbagliato. Penso che nessuno possa umiliarlo, migliorarlo, confonderlo, metterlo in difficoltà e coinvolgerlo in un gioco sempre più difficile più di Moriarty. Quindi quelle scene sono semplicemente… Andrew è un attore davvero fenomenale. Quando ho saputo che aveva avuto la parte, lo conoscevo per il suo lavoro teatrale, sapevo chi fosse, alcune persone no invece, ed ero così contento perché sapevo che era unico. Sapevo cosa avrebbe potuto portare alla serie che l’avrebbe resa così eccitante da interpretare e così impressionante e pericolosa per tutti noi da guardare. È stato l’unico momento in cui mi sono sentito un totale impostore e ho dovuto lavorare davvero, davvero, davvero tanto come Sherlock – speriamo non come attore – per fare meglio di lui. Tutti hanno bisogno di un avversario. Tutti hanno bisogno di una nemesi. Di qualcuno che può essere migliore di te per poter essere una versione migliore di te stesso. Ecco perché è così divertente avere qualcuno come Moriarty come cattivo. Non c’è nessuno meglio di lui. Eccetto forse Sherlock.

Moderatore: Nello stesso ambito, un fantastico attore ha interpretato Charles Augustus Magnusson.

Io ammiravo segretamente Moriarty, perché era divertente, Magnussen invece è spregevole. C’è una sorta di specificità a proposito della sua crudeltà, Magnussen. È un bullo. Agisce al fine di controllare le persone e lo fa utilizzando mezzucci molto spregevoli che tutti noi possiamo riconoscere, essendo stati bambini. Dare colpetti al volto di qualcuno, leccare il viso di qualcuno. Dare colpetti, leccare.

Moderatore: Pisciare nel tuo caminetto.

Non ha ticchettato nessuno. Avrebbe dovuto ticchettare il viso di qualcuno. È un maestro della manipolazione. Lo fa con mezzi incredibili e un enorme intelletto e una grande capacità di mettere in pratica i giochini più stupidi, infantili, patetici tipici della crudeltà di un bullo ed è per questo motivo che non puoi non odiarlo. Se pensi che Moriarty è così fuori dai binari – è pericoloso e non pensare per un attimo che sia accondiscendente – ma se lo paragoniamo a Magnussen penso ci sia qualcosa di veramente anarchico e divertente nel suo modo di fare. Non vuoi per forza vederlo annientato, vuoi vederlo continuare la battaglia, perché sai che ci saranno fuochi d’artificio mentre Magnussen, non desideri altro che venga fatto fuori.

Moderatore: Che è quello che fai.

Sì. Sì è quello che faccio. Sì lo faccio fuori. (Il pubblico applaude e ride). Non so se applaudire un personaggio che ne ha fatto fuori un altro sia una buona cosa, davvero. Oh, merda, ho fatto uno spoiler! Magari non avete ancora visto l’episodio. Quella è una questione spinosa. Sherlock uccide qualcuno per vincere. Beh, non solo per vincere ma anche per salvare. Uccide per amore. È un omicidio sacrificale, se questo può avere un senso. È fatto con uno scopo. Non si tratta solo di andare avanti con il gioco a quel punto, si tratta di proteggere Mary e John e il bambino non ancora nato, quindi è un sacrificio sì, ma pur sempre un atto di violenza. È un uomo sconfitto ad agire in quel modo. Non ne esce davvero vittorioso. A mio parere, se un bullo ti spinge a fare qualcosa di ancor più disperato e violento, ha vinto.

Moderatore: Un altro bellissimo momento è quando Sherlock vede il livido sul volto di Mrs Hudson, guarda l’uomo della CIA e… Quello è un momento fantastico.

È stato davvero soddisfacente, mi è piaciuto molto farlo. (Applausi del pubblico)

Moderatore: Considera la signora Hudson una figura materna?

Lo è in effetti, in tanti, tanti modi. Una mi conosce da quando sono nato. È amica dei miei genitori e le nostre vite si sono incrociate un paio di volte. Sul set lei è la figura materna della nave madre. È lei il vero capitano del 221B. È straordinaria come essere umano, come attrice e come personaggio ed è una gioia averla sul set. È un raggio di luce scintillante e molto cattivo. L’amiamo e basta. Ma so cosa vuoi dire, che è stato fantastico, che è stato molto soddisfacente recitare quella parte, mostrare quella lealtà, quell’amore e generosità.

Moderatore: Ha fatto emergere la sua umanità, viene davvero fuori.

Credo proprio di sì ed è questa la grande svolta di cui abbiamo parlato tanto con Watson. È il merito di avere questo uomo qualunque, questo uomo qualunque molto speciale, un qualcuno che è più normale di Sherlock che può guidarlo ad essere brillante quanto lui, ma una persona migliore e quindi ancora più brillante di lui.

Pubblico: domanda 6: Di chi è stata l’idea di far interpretare ai tuoi genitori i genitori di Sherlock e come è stata la loro esperienza e cosa ne pensano della serie?

Sono grandi fan. L’hanno amata fin dal pilot che ho mostrato loro. Probabilmente non avrei dovuto. Ma penso che Beryl mi perdonerà per questo! Mi ricordo Mark accennare per primo a questa cosa, non so se posso dargli credito di aver avuto questa idea o se è venuta prima a Sue o a Steven o a Beryl, ma ricordo io e Mark che abbiamo questa conversazione “Sai, stiamo pensando di introdurre i genitori di Sherlock” e io ho detto “Beh io ho due genitori attori” e lui mi rispose “Lo so” e questa idea mi piaceva davvero molto. È stato nel primo episodio della terza serie ed ero un po’ spaventato perché era il nostro primo giorno sul set. Erano nervosi perché non volevano fare errori, Dio li benedica, e sono grandi fan dello show. Dovevano partecipare ad un qualcosa che ammiravano molto e seguivano ed erano molto fieri del fatto che io facessi parte di quel prodotto e si ritrovavano a recitarci come attori essendo allo stesso tempo fan e genitori dell’attore protagonista e dovevano interpretare il signor e la signora Holmes. Quindi è stato un primo giorno un po’ nervoso ma si sono subito sentiti a loro agio e alla fine della scena ci siamo molto divertiti e anche le scene di Natale sono andate davvero bene e questo è successo più o meno alla fine delle riprese dell’intera serie quindi in un certo senso la loro presenza ha abbracciato l’intera ultima serie. Mi è impossibile spiegare quanto sia magico essere su un set con i propri genitori. È incredibile. Fare insieme la stessa cosa.

Moderatore: È stata la prima volta che avete recitato insieme?

Sì più o meno. Gli avevo detto – è un po’ strana come cosa ma devo girare una breve scena di matrimonio nel film Espiazione ed è proprio dietro l’angolo e so che voi ragazzi potreste essere in città e stanno cercando persone che interpretino i miei genitori. Stanno cercando delle comparse che siano adatte ad interpretare i miei genitori, quindi perché non vi presentate e loro hanno risposto “Perché no? cosa dovremmo fare?” E io gli ho detto ‘Forse si vedranno solo le vostre nuche ma saremmo in un film insieme e hanno detto sì, facciamolo, chissà quando riavremo nuovamente un’opportunità del genere. Non credo che l’avrebbero fatto se avessero saputo che avevo parlato in senso letterale e che gli avrebbero inquadrato davvero solo le teste, che Dio li benedica, e che sarebbero stati trascinati in giro come succede di solito agli artisti di supporto. Ed è stato un momento meraviglioso ma abbiamo pensato che sarebbe finita lì ma non era lavoro perché si trattava di una scena in flashback in se stessa per non parlare del fatto che non avevamo né dialoghi né azione, ma sì è stata a tutti gli effetti la prima e speriamo non l’ultima esperienza insieme, Steven e Mark…

Pubblico: domanda 7: In che modo puoi paragonarti a Sherlock?

So cosa intendi. Differenze e somiglianze. Quando lo interpreto, mia mamma dice che deve sopportare comportamenti piuttosto sherlockiani. Lei dice: “Diventi molto brusco con me quando interpreti questo personaggio. Sei molto basso e parli tanto e poi scompari dalle stanze. ” (Risate del pubblico) Non al punto da dover tenere ferma la porta con il piede, aggiungo io, come fa nella serie. Quindi credo di diventare sicuramente un po’… Le cose nella mia testa si velocizzano un po’. Devo riuscire a raggiungere la sua rapidità di pensiero. È un processo in continua evoluzione. Divento molto più simile a lui. Sulla carta ci sono molte poche somiglianze. Ho tempo di fare cose che lui invece non ha tempo di fare. Non ho le abilità che invece ha lui. Non ho i suoi stessi capelli ricci neri. Non so suonare il violino e non vivo con… Beh nemmeno lui vive più con un uomo ma comunque… (ride) e sto per costruirmi una famiglia. Grandi differenze insomma. Davvero enormi. Tutte le sue priorità sono diverse dalle mie. Per lui non c’è nient’altro che il lavoro ed un tipo molto specifico di lavoro. Non so, è una domanda così interessante. Qualcuno dovrebbe rifare questa stessa domanda a qualcun altro che lavora con me, perché riuscirebbe sicuramente a dare una risposta migliore di quanto possa fare io guardando me stesso, parlando di me come me stesso come qualcun altro. Non è una gran cosa da fare.

Pubblico: domanda 8: Hai interpretato un sacco di personaggi intelligenti come Sherlock Holmes, Julian Assange e Alan Turing – sei stato incredibile. (Enormi applausi del pubblico)

Pubblico: domanda 8: Come differenzi i tuoi personaggi? Porti un po’ di Holmes in Turing o al contrario? È difficile distinguere i due personaggi?

No. Sono molto diversi, credo. Io sono quello che sono e questo è il mio aspetto quindi ci sono dei limiti, ma ho cercato molto di distinguere questi due personaggi in particolare. Holmes è un estroverso alquanto appariscente nel suo campo, uno che si mette in mostra. Vuole che la gente rimanga colpita dalle sue abilità e non esita a mettere in mostra il suo talento. Turing per motivi che scoprirete nel film si isola da un mondo che è stato crudele con lui. È molto più introverso e non certo uno che grida i suoi successi ai quattro venti. Era così sia nel film che nella realtà. Quest’uomo avrebbe dovuto essere un nome conosciuto nel campo della scienza per non parlare di cosa ha rappresentato dopo la guerra e durante la guerra e cosa ha fatto prima della guerra con i numeri calcolabili e il manuale di informatica di base dell’informatica nell’età moderna. Solo quello gli avrebbe fatto vincere il premio Nobel se avesse voluto fare carriera nel suo campo. Ma non l’ha fatto. Non era interessato a quello. Era interessato a fare un lavoro che lo coinvolgesse al momento per poi passare ad un altro lavoro e certamente non era sua intenzione pubblicizzare se stesso. Non era qualcuno che amasse autocelebrarsi. Cerco attentamente le differenze. Perché se fai con pigrizia un diagramma di Venn puoi dire “Oh sì interpreta un sacco di persone intelligenti”. Beh e allora? Tanti personaggi sono degni di essere raccontati perché sono intelligenti e l’intelligenza è disponibile in tutte le forme, sia che sia imparata sui libri sia che si tratti di saggezza acquisita attraverso lezioni di vita o che si tratti di intelligenza innata o qualcosa di molto particolare e speciale come ciò che ha Sherlock. E a parte il fatto che sono intelligenti non vedo molta correlazione tra di loro. Alan Turing, un uomo gay in un mondo intollerante in guerra con prerogative molto diverse dalla versione del XXI secolo di Sherlock. Penso che siano molto, molto diversi. Ma magari stiamo parlando solo di sfumature a causa di chi sono io, a causa dei limiti di quello che sono in grado di fare come attore che alla fine li fa sembrare ruoli simili. Faccio sempre fatica a fare cose diverse, sia che si tratti di interpretare Billy Bulger in Black Mass o il drago nello Hobbit o Dottor Strange, che ancora una volta sarà anche un medico intelligente, ma in una storia molto diversa da quella di Holmes, o Turing o qualsiasi altra persona intelligente che ho interpretato. Van Gogh era incredibilmente intelligente, ma in un modo molto particolare e si isolò dal mondo in un loop mentale molto ossessivo a volte ma la sua era una mente davvero brillante, sia quando dipingeva che quando parlava, non ha molta importanza. Era incredibilmente intelligente, eppure non lo assoceresti necessariamente agli altri personaggi intelligenti che ho interpretato. Che cazzo di risposta lunga e tremenda. Mi dispiace! (Risate del pubblico). Così noioso. Sì, potete applaudire per quello. È una risposta lunga e tremenda. A volte mi capita di interpretare anche persone stupide, e la cosa mi rende felice, lo ammetto. Patrick Watts in Starter per dieci. (Applausi del pubblico). Ne ho appena interpretato anche uno di recente ma non ne posso parlare. Evviva gli stupidi.

Pubblico: domanda 9: Su una scala da uno a dieci, in cui al primo posto c’è un bel picnic in un parco e al numero dieci venire morso da uno squalo, come diresti che sia diventare padre?

Quale sarebbe la cosa migliore su questa scala? Un picnic in un parco? Ma anche gli squali sono fantastici. Tutto davvero. Sento che sto per fare un picnic davvero bello con uno squalo in un parco. (Risate del pubblico, risate e applausi). Questa cosa è elettrizzante è la risposta.

Pubblico: Domanda 10: Mi chiedevo se ti sei ispirato ad attori del passato che hanno interpretato il tuo personaggio considerato che hai inventato un Sherlock Holmes davvero unico?

No, sono cresciuto guardando Rathbone e Brett e sono insuperabili nelle loro incarnazioni ma no, assolutamente no. Ho guardato il film di Robert Downey Jr dopo credo aver girato il pilot, ma la serie l’avevamo fatta prima. Non è che non mi abbiano ispirato, è solo che non puoi rivolgerti ad altri spettacoli per ispirazione quando stai cercando di lasciare la tua impronta su un personaggio iconico già di per sé incredibilmente stimolante. Come ho detto prima i libri sono la mia ispirazione. È quello a cui ritorno. Le sceneggiature di Mark e Steven hanno bisogno di ben poca ispirazione. Sono davvero… sono lo standard a cui miro. Se riesco a esprimere quella sceneggiatura nel migliore dei modi, sono a posto ed è una cosa pericolosa trastullarsi con l’idea delle interpretazioni di altre persone. Non vuol dire che non le apprezzo, ma è necessario mantenere una differenza creativa o finisci per stare semplicemente ripetendo ciò che è già stato fatto, una cosa che sarebbe noiosa per tutti.

Pubblico: Domanda 11: Prima di tutto grazie di essere il nostro Cumberlord, sei incredibile.

(Benedict ride) È un piacere.

Pubblico: Domanda 11: In secondo luogo, non credo che nelle nostre immaginazioni tu sia mai stato piccolo. (Benedict sta ancora ridendo) Oh mio Dio.

Pubblico: Domanda 11: E in terzo luogo, grazie a tutte le tue interviste che tutti noi abbiamo guardato su YouTube, abbiamo capito che non sei un grande fan di JohnLock, ma se dovessi shippare alcuni personaggi della serie, quali sceglieresti e perché?

Moderatore: Non so che cosa significhi shippare!

Significa quando sposti container o pezzi di mobili. Mi piacerebbe spedirli in un luogo diverso da Londra. Quello mi piacerebbe farlo. Forse potremmo spedirli a New York o a Milano. Sì potremmo fargli fare il giro del mondo. Mandiamoli in giro per i continenti. Cerchiamo di pensare in grande qui. Hai sentito la signora, io non sono piccolo nella sua mente.

Moderatore: Mi piacerebbe che andassero a Sumatra.

Sumatra?

Moderatore: Sì, sarebbe bello. Bangkok.

Pubblico: Domanda 12: Ciao Benedict! Vorrei solo sapere un paio di cose. Per ogni personaggio che interpreti o hai interpretato, in che modo metti insieme le tue ricerche e le tue esperienze di vita per fornire una performance unica e interagire con gli altri attori. Potresti anche farci un po’ di voce di Smaug per favore?

(Fragorosi applausi da parte del pubblico) (Come Smaug) Io non sono una scimmia ammaestrata. (Risate e ancor più fragorosi applausi dal pubblico) Suppongo che tutti gli attori debbano considerarsi delle scimmie che si esibiscono da un certo punto di vista ma c’è un tempo e un luogo per i draghi e non è questo. La tua è una domanda che richiede una risposta lunghissima. Vedermi dopo la scuola. No, direi… Oh no. Va bene, la risposta breve sarebbe temo sia diverso per ogni singolo progetto. Non ho certo il tempo di raccontare di ogni mio singolo progetto. Dipende da quale sia il punto di partenza. Se è un personaggio ben noto icona dell’immaginario collettivo o un personaggio reale, la concentrazione è sicuramente diversa. Hai a che fare con determinate aspettative sia che siano reali, create dai fan o immaginate. Non puoi farti carico di tutte quelle aspettative nella tua ricerca, ma devi conoscerle e devi essere parte di ciò che stai per interpretare che sia Sherlock Holmes o Alan Turing. Sia che il suo seguito sia nel mondo della scienza o nel mondo gay o come un eroe di guerra politico. Quindi devi iniziare a scomporre la cosa. Inizi a farla a pezzi, “bene cosa posso fare di concreto nel tempo che ho a disposizione?” Perché tutte le ricerche che fai non ti faranno sentire mai a tuo agio nel pronunciare una certa battuta in un determinato momento con un altro attore in uno spazio dal vivo. È questo il significato principale di tutto questo, è l’accettare di avere quelle responsabilità. Il lavoro più pesante è già stato fatto se hai scelto una buona sceneggiatura, dallo scrittore, dal produttore e dal regista. Loro hanno fatto un sacco di ricerca, così come hanno fatto il reparto costumi e i truccatori. Tutto quello aiuta enormemente. Affidarsi a loro, utilizzare l’esperienza di tutte le persone brillanti che hai intorno per facilitare la composizione dei vari pezzi del puzzle, per dare avvio alla caratterizzazione e quindi per affrontare davvero di petto lo script, per porsi davvero delle domande che cosa? Perché? Quando? Chi? dove? Che diavolo? Basta essere molto specifici su quello che si sta facendo, su quali siano le tue intenzioni, le tue azioni e quali siano i loro effetti sui personaggi con cui reciti. Bisogna essere pronti a cambiare in un batter d’occhio perché qualcuno di fianco a te probabilmente lavorerà in modo completamente diverso, avrà un ritmo diverso o avrà avuto una giornata diversa dalla tua prima di essere venuto/a in ufficio. Quindi non avere problemi ad adattarsi è l’altro elemento chiave. La quantità di lavoro che uno ha dipende dal tempo, dall’importanza o dalla statura del soggetto, ha a che fare con quanto sia appetibile o recitabile in un momento drammatico e, poi al di là di quello, dipende se sei abbastanza fortunato da poter fare le prove, cosa che grazie a Dio ho spesso avuto opportunità di fare, a quel punto puoi solo iniziare a sbagliare. Perché è di questo che si tratta. Si tratta di sbagliare, sbagliare, farlo male e poi farlo meglio, farlo leggermente meglio, poi sbagliare di nuovo, sbagliare, poi farlo con un po’ più di precisione, farlo con maggiore precisione per poi arrivare alla fine a farlo bene. Non arrivi mai a quel punto. Semplicemente sbagli sempre meglio. Cadi in piedi, come qualcuno una volta ha scritto.

Moderatore: Abbiamo visto fotografie di tu e Martin in costumi vittoriani e ci sarà uno speciale ambientato nell’Inghilterra vittoriana. Credi che quello abbia cambiato il tuo modo di interpretare Sherlock?

Assolutamente. Come ho già detto, i costumi influenzano immediatamente il tuo modo di recitare. Il collare rigido e inamidato influisce subito sulla posa. I capelli, il movimento di quello che indossi. Tutto quanto. La pesantezza, la leggerezza, il calore dei vestiti, è straordinario come senza alcuno sforzo ti trasformi in qualcosa che si spera corrisponda a quanto presente nella sceneggiatura. Mi dispiace mi sono comportato un po’ da falso modesto. E l’ho interpretato davvero male, chi tra voi studia arte drammatica se ne sarà accorto. Non recitate così voi. Molta gente non gradirebbe.

Pubblico: domanda 13: Diventi mai davvero nervoso prima di una scena, che cosa fai per superare questa cosa, e hai qualche consiglio per un aspirante attore?

M’innervosisco molto. Mi innervosisco di più solitamente quando lavoro a teatro. Divento nervoso quando so che il tempo sta per scadere o quando so che ho sbagliato qualcosa e ho bisogno di tempo per farla giusto ma il mio cervello non sembra funzionare a dovere e poi divento molto nervoso quando sto girando un film. Nel lavoro teatrale sì c’è sempre un po’ di nervosismo. È necessario. Hai bisogno di una certa quantità di adrenalina per concentrarti. Quindi parte del mio consiglio sarebbe di non avere paura di aver paura, ma di utilizzarla per trovare il coraggio di fallire e di non preoccuparti e proprio come ho detto prima di migliorare imparando dai propri errori. È l’unico modo in cui si impara. E non si può controllare tutto. È davvero impossibile. In quali altre situazioni m’innervosisco? Quando lavoro con persone che sono brave e penso, “Cristo mi sento così indietro, devo riuscire ad essere bravo come loro”, oppure c’è un’acrobazia o un momento che richiede una grande fluidità o una tecnicità, ma se mi sbaglio io deve tutto ricominciare da capo. Il che può essere davvero terrificante. L’attimo seguente all’aver ottenuto un lavoro è davvero terrificante. Come ho detto, provi quel nanosecondo di profonda gioia e poi pensi “questo è il lavoro che ho da fare ora”. Mi spavento e più invecchio più avere molta paura è controproducente ma è necessario averne un po’ per stimolare ciò che fai. È davvero necessario. Ma continua a farlo. Scrivi le tue cose, crea un gruppo di teatro. Cerca di vedere il più possibile. Tutto ciò che ti puoi permettere di vedere, va a vederlo. Non limitarti ad un’unica forma d’arte. Vai a sentire musica, a vedere l’arte così come il teatro, il cinema e la televisione. Mantieni una prospettiva ampia ed porta nel tuo lavoro quanto più riesci del tuo mondo e della tua esperienza. Sii generosa con le persone intorno a te, a volte può tornarti utile, e sì buona fortuna!

Pubblico: domanda 14: Qual è stato il tuo momento più memorabile durante le riprese di Sherlock?

Ci sono stati così tanti momenti davvero straordinari. In piedi sul tetto di St. Bart è stato uno, quello è stato davvero straordinario. Ah, non riesco a ricordare tutti gli altri ora, purtroppo. È davvero ironico. Dimenticare i momenti più memorabili è davvero la definizione di ironia. (Ride) Aiuto. In realtà, la scena del matrimonio sicuramente. So che ne abbiamo già parlato molto ma il discorso del testimone è stato davvero memorabile. Oh… tutto a dire il vero. Le cose divertenti. Saltare giù dal tetto. La spiritualità di quel momento ma anche la vera e propria acrobazia. La corsa, la lotta, quel pezzo al rallentatore con la cassaforte, hai presente “Vatican cameos”, quella è stato molto divertente da fare, le scene con tutti i cattivi, le scene con Martin, quando ho avuto il lavoro, la prima volta che ho lavorato sul set, la prima volta che ho messo piede sul set in costume vittoriano… Mio Dio. Così tanti. Davvero tanti bellissimi ricordi. Ogni volta che lo intravedo in TV o quando l’ho visto ai blocchi di partenza quando è stato proiettato al BFI, vengo assalito da un sacco di bellissimi ricordi. Bei tempi.

Moderatore: Ti piacerebbe poter incontrare Conan Doyle, se potessi viaggiare nel tempo?

Ora, vuoi dire, o prima? Vuoi dire se lui fosse in giro ora e se mi piacerebbe parlare con lui della sua creazione?

Moderatore: Allora.

Penso di sì. Era un tipo complesso. Gli sono successe così tante cose nella sua vita. Prima e dopo la morte della moglie, ad esempio, ma sì certo che mi piacerebbe. Mi sarebbe piaciuto avere incontrato [Joseph] Bell. Mi sarebbe piaciuto aver incontrato la sua fonte di ispirazione ed il modello a cui si è ispirato per Holmes. Sì mi sarebbe piaciuto davvero tanto.

Pubblico: Domanda 15: Ciao, io sono di Boston. Mi chiedevo come sia stato girare Black Mass a Boston? Com’è stato filmare con Johnny Depp? E hai intenzione di tornare presto?

Risponderò in ordine inverso. No, incredibile, incredibile. Adoro Boston. Non è per quello che non tornerò presto, sono solo un po’ impegnato a casa al momento. Non così impegnato come mia moglie ma sai cosa intendo. Sta per arrivare un nuovo componente in famiglia. Quindi no, nessun viaggio per il momento, ma ho amato Boston. Mi è piaciuto molto lavorare lì e ho potuto vedere tante cose. Siamo stati accolti molto bene dalla comunità Southie e ho incontrato alcuni tizi di Capitol Hill. (Un piccolo applauso da parte del pubblico) Ciao. Ci sono alcuni Southies? Come va? Spero che il mio accento incontri la vostra approvazione. Io sono terrorizzato. È stato incredibile. È stata un’esperienza davvero straordinaria. È una storia davvero pazzesca. E Johnny Depp è stato semplicemente incredibile. Non l’ho incontrato. L’ho incontrato tutto il tempo. Non ho mai incontrato Johnny voglio dire, ho incontrato Whitey ogni giorno. Non l’ho mai visto senza trucco. Arrivava prima di me. Tutta la cosa, i capelli, le protesi e gli occhi e il movimento e io non sapevo chi fosse Johnny Depp. Com’è stato lavorare con Johnny Depp? Non lo so davvero. L’ho incontrato quest’anno in realtà quando sono andato a visitare il set di Star Wars, era lì per uno dei suoi film e io me ne stavo seduto nel trailer a fissarlo e lui mi disse “tutto bene?” ed io gli risposi “Mi sto abituando a guardarti!” Le persone mi dicevano “Sei stato scelto per interpretare il fratello di Depp?” e io rispondevo “No sono stato preso per interpretare il fratello di Whitey Bulger”. È una cosa straordinaria. Assomiglia così tanto a Whitey Bulger ed era sorprendente nel ruolo. Voglio dire solo straordinariamente calmo, pericoloso. C’è questa perenne atmosfera di minaccia. Credo che sarà una corsa davvero interessante per lui quest’anno con quel ruolo. Da quello che ho visto lavorando con lui, non ho visto il film ancora, è stata una performance bella e potente e un saggio davvero importante di recitazione sul grande schermo. Il film stesso penso sarà fantastico. Scott Cooper è un genio e un regista meraviglioso con cui lavorare e mi sono divertito davvero molto a Boston. Mi avete dato un benvenuto regale. Grazie!

Moderatore: Beh, penso che sarete tutti d’accordo che siamo stati benissimo qui oggi.

Oh, grazie.

Moderatore: Tirate pure giù il soffitto per Benedict Cumberbatch!

(Grandi acclamazioni e applausi) Grazie!

Traduzione a cura di Monia per Cumberbatched Italy. Non riportare altrove, nemmeno parzialmente, senza citarci come fonte. Grazie.

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