LADISPOLI - Ci si attendeva un voto unanime per avviare l’iter del Programma Integrato di Intervento presentato da Piazza Grande Srl ed invece martedì in consiglio sono stati non pochi i mal di pancia. Innanzitutto la presenza del pubblico. L’aula consigliare da tempo non vedeva così tante persone sugli spalti per un evento prettamente politico. Presenti cittadini, associazioni, comitati e movimenti politici in una torrida serata d’estate ed un’aula al limite della praticabilità. Tra il pubblico, anche il consigliere Ruscito, che per conflitto di interesse ha saggiamente scelto di non sedere tra i posti destinati agli spettatori. Assente l’altro consigliere coinvolto in conflitto di interesse, Stefano Penge. Punto centrale, il piano di Piazza Grande srl, per il quale il consiglio era chiamato ad avviare l’iter. Ad illustrare il punto il Sindaco Paliotta, che ha ribadito i punti di forza della proposta della società. Parole chiavi la donazione di una piazza, 250 posteggi pubblici ed un secondo campo nei pressi dello stadio, necessario alle società sportive. In consiglio inoltre è emersa la volontà del Comune di realizzare un nuovo sottopasso della stazione per collegare questa con il parcheggio realizzato dalla Provincia, opera che sarebbe finanziata con l’incasso della Bucalossi del centro commerciale.
Paliotta ha spostato sul piano politico la vicenda, ingaggiando un duello con il M5S che rumoreggiava dagli spalti. Con in mano ‘‘Il Colibrì’’, periodico edito dal movimento, ha ribattuto le accuse mosse all’amministrazione. Paliotta ha però dato ampi segni di apertura nel recepire il parere e le osservazioni del consiglio, dei comitati e degli abitanti della zona. Al gesto di apertura di Paliotta, tuttavia, il consigliere Grando ha appuntato che la consultazione popolare arriverà solo dopo l’avvio dell’iter procedurale, fatto anacronistico. Grando ha fatto presente che Penge era assente per convalescenza e ci teneva a chiarire questo fatto. Nel merito dell’operazione, il consigliere di Forza Italia ha concordato sui vantaggi che questa può portare alla città, ma non ha mancato dubbi sui contenuti del progetto, tra cui la disposizione del centro commerciale e delle abitazioni, che farebbero da muro rispetto alle vie principali nella zona.
Molto più articolato il punto di vista di Nardino d’Alessio (Pd) che ha ripercorso la storia urbanistica di Ladispoli, per poi dichiarare il voto favorevole dei dem, seppure all’interno del partito molti militanti nutrono forti perplessità su questa operazione. Per Fargnoli l’atto è dal punto di vista formale ineccepibile e quindi meritevole di voto favorevole, non esprimendo però alcun giudizio politico in merito. Critica anche Franca Asciutto, che non ha concordato sulla richiesta di variazione al Prg. Per la consigliera si dovrebbe avallare su quel luogo un’operazione che mantenga la destinazione sportiva, in quanto Ladispoli è carente di strutture. Per l’Asciutto anche il valore della compravendita tra la Us Ladispoli e la Piazza Grande è ben diverso da quella dichiarato in premessa da Paliotta. Non sono mancati momenti di interlocuzione con il pubblico, che rumoreggiava commentando gli interventi dei vari consiglieri. Rumors che hanno costretto il sindaco e richiedere al presidente un intervento per ristabilire il silenzio. Se fino a prima della discussione si ipotizzava quindi un voto unanime e favorevole, alla conta invece sono comparse due astensioni, quella della Asciutto e di Grando. Ma i mal di pancia della maggioranza non mancano. Nei giorni scorsi l’assessore Di Girolamo, presente ieri sera, ha dichiarato sui social network la contrarietà a questa operazione rimarcando la sua assenza voluta in giunta. Assente anche il consigliere Ciampa, non si sa se per fatti personali, per vicende legate alla vicenda Comixpoli o per una rimostranza rispetto ai punti all’ordine del giorno. Ma le sofferenze su questa operazione sarebbero addirittura più ampie. Il ruolo centrale dell’assessore Trani in questa vicenda scompiglia gli equilibri della maggioranza in vista delle prossime elezioni, per le quali è certo che andrà cercato un sostituto al sindaco Paliotta, al limite dei due mandati.
Il ruolo centrale di Trani nella vicenda ‘‘nuovo stadio’ e nella riorganizzazione della gestione dei tributi infastidisce molti. Va registrato che ancora una volta era assente in consiglio il gruppo IDV di Crimaldi e Ciervo. Il primo è stato surclassato proprio da Trani alle deleghe bilancio e tributi, una polpetta che oltre non essere andata giù a qualcuno è sicuramente andata di traverso a Crimaldi.