2017-02-27

TARQUINIA – Una vittoria che è soprattutto «della democrazia e delle primarie». Anselmo Ranucci commenta così il risultato raggiunto con le consultazioni, indette dal Partito democratico, che con 823 preferenze lo promuovono a candidato sindaco del Pd di Tarquinia, dopo una votazione che ha visto 1839 persone recarsi domenica nella sede della Sala Grande degli Agostiniani di San Marco, alla Barriera San Giusto, per scegliere tra i tre candidati in lizza per la carica di sindaco proposti dal circolo Domenico Emanuelli.

STACCO NETTO CON GLI ALTRI CANDIDATI. Dopo un primo testa a testa con Sandro Celli, si è cominciato a delineare il netto vantaggio di Ranucci rispetto agli avversari. Sandro Celli si è infatti fermato a 694 preferenze, mentre Piero Rosati ha ottenuto 292 voti.

UNA POLTRONA PER CINQUE. A Ranucci, assessore ai Lavori pubblici uscente, repubblicano della prima ora poi passato ai democratici, il compito di avviare una campagna elettorale credibile per tentare di mantenere la ‘‘roccaforte rossa’’ dopo dieci anni di amministrazione Mazzola, sfidando a primavera gli avversari messi in campo dagli altri schieramenti politici per conquistare la poltrona da sindaco. Per il momento, ufficializzate le candidature di Renato Bacciardi (Moderati e Riformisti), ex vicesindaco nell’amministrazione Mazzola e fuoriuscito dalla giunta in vista della candidatura voluta a tutti i costi. In corsa per lo scettro etrusco più alto, anche l’ex sindaco di Civitavecchia ed ex presidente dell’Autorità portuale Gianni Moscherini e per il Movimento Cinque stelle è sceso in campo nei giorni scorsi il professor Ernesto Cesarini. Attesa inoltre per le prossime ore l’ufficializzazione del candidato sindaco del centrodestra. In attesa di capire se qualcuno deciderà di fare un passo indietro per costruire alleanze, oggi i riflettori sono tutti per Ranucci che si gode la vittoria.

LA VITTORIA DELLE PRIMARIE E DELLA DEMOCRAZIA. Il primato di Ranucci, se per molti era scontato, non appare esserlo stato per il diretto interessato che invece non dava nulla per certo: «Non è una vittoria che mi aspettavo, perché gli altri due competitor erano due persone per bene, con una storia politica molto forte, quindi il risultato non era affatto scontato». «Non c’è stato un vincitore – spiega Ranucci - se non i cittadini e le primarie. E’ stato un esperimento bellissimo e straordinario, quasi duemila persone che hanno partecipato a questo evento unico, perché a Tarquinia non si era mai verificato. Vincente è stata la democrazia».

IL RISPETTO CHE PUO’ CONTINUARE. Sul clima di stima e rispetto più volte rimarcato in questi giorni tra i tre candidati, Ranucci non ha dubbi: «Ritengo che questo possa continuare. Già da ieri sera ci siamo scambiati dei messaggi di augurio, di unione e collaborazione e quindi parliamo di un rapporto che non si è mai interrotto. E’ stata una competizione leale ed onesta; i cittadini hanno fatto le loro scelte, ma se al mio posto ci fosse stato un altro, sarebbe stata altrettanto una scelta giusta e competente. Quindi io dico insieme la ripresa, subito».

AVVERSARI E PACIFICAZIONE SOCIALE. Agli avversari politici, con i quali Ranucci dovrà fare i conti in questa campagna elettorale che porterà i tarquiniesi al voto di giugno, al momento il leader del Pd non vuole pensare. «Adesso devo pensare ad organizzare un programma serio e cercare di portarlo avanti con delle persone serie. Siamo già al lavoro e stiamo vedendo come organizzarci. Giusto parlare di avversari e non di nemici politici. Cercherò di portare avanti un’idea di pacificazione sociale, di collaborazione anche con chi ha idee diverse dalle mie. Non deve esserci un clima di lotta esasperata».

UNA CAMPAGNA TRA PASSATO E FUTURO. Per la campagna elettorale, Ranucci punta a fare breccia nel cuore dei tarquiniesi puntando sulle opere realizzate e su un programma condiviso: «La mia campagna elettorale si baserà per il cinquanta per cento sulle cose che abbiamo fatto perché queste stanno a dimostrare la serietà del percorso che si sta concludendo e per il restante cinquanta per cento sulle cose che faremo: non le decideremo solo noi, ma le tireremo fuori nel momento in cui avremo incontrato tutte le parti sociali che ci diranno le loro priorità; le metteremo poi insieme e svilupperemo un programma che dovrà essere condiviso al cento per cento con tutta la cittadinanza».

FARE E CONDIVIDERE. L’idea di amministrazione di Ranucci si sviluppa su due direttive: il fare e il condividere. «Sarà un’amministrazione nel segno della continuità sotto il profilo del fare, perché le amministrazioni che non fanno non vengono ricordate; però deve anche essere un’amministrazione che deve condividere di più le scelte. Ognuno ha il suo carattere e sviluppa la propria azione politica in base a quello che è, del resto non possiamo essere fotocopie di un altro».

I GIOVANI. «I giovani ci sono già stati in primo piano durante questa campagna elettorale – spiega Ranucci - e continueranno ad esserlo. Abbiamo un gruppo di ragazzi che si sono spesi in questo progetto ed hanno creduto in questo obiettivo. Quindi i giovani già ci sono e cercheremo di coinvolgerli il più possibile. L’obiettivo è anche il rinnovamento, che non vuol dire solo di età, ma anche passione e voglia di fare: e noi abbiamo sia l’una che l’altra».

TRASVERSALE. Sulla trasversale Ranucci non ha dubbi: «E’ stato uno dei più grandi successi di collaborazione tra politica e associazioni e continueremo a lavorare su questa strada. Valuteremo tutte le idee che si porteranno sui tavoli di discussione, partendo dal presupposto, e in questo sono chiaro, la trasversale è indispensabile e va realizzata. Certo va realizzata senza danneggiare il nostro territorio. E su questo io non transigo: starò sempre dalla parte dei cittadini».

LA ZONA INDUSTRIALE. Un obiettivo che presto darà i frutti. Ranucci si dice infatti fiducioso: «Abbiamo l’idea di una ripresa, a conferma del fatto che la scelta effettuata è stata giusta; si vede movimento. Se c’è movimento significa che ci sono attività industriali che vogliono investire e se investono naturalmente siamo contenti perché creano posti di lavoro».

TALETE. Niente sconti da parte dell’aspirante sindaco. «Sono chiaro – spiega Ranucci - l’ingresso in Talete è stata una scelta dovuta, ma non faremo sconti. Nel senso che andremo a verificare tutti gli elementi di gestione di questa società: se ci sono sprechi; come viene gestita; deve mettersi al servizio della cittadinanza; deve verificare attentamente le bollette e le fatture che emette, perché non deve creare allarmismo sociale. In molti casi queste situazioni sono state risolte ma non devono più succedere le cose accadute nei giorni scorsi con bollette errate o triplicate che hanno messo agitazione su un problema che invece poteva essere gestito diversamente. Non faremo sconti alla Talete. In nessun caso».

PRG. Il piano regolatore generale, ancora al palo, resta una nota, dolente, e rinviata solo qualche mese. Ranucci infatti al momento preferisce non entrare nel merito, «per rispetto dei ruoli». «Ancora c’è un’amministrazione – afferma Ranucci che tuttavia non si tira indietro -. Dirò come la penso a tempo debito, quando avrò valutato con i collaboratori, le forze politiche e i cittadini stessi quale è il futuro che vogliono dare a Tarquinia. E’ stata fatta una scelta, valuteremo bene se è stata quella giusta. Io penso di si. Perché sul Piano regolatore ci sono stati dei problemi, ma non voglio entrare nel merito perché sarei irrispettoso nei confronti di un’amministrazione che non è conclusa».

GLI SCONFITTI. Su Celli e Rosati e la loro presenza in lista Ranucci sè fiducioso: «Mi aspetto che Celli e Rosati non siano vicino a me, ma davanti a me. Perché sono sicuro che il rispetto che c’è stato durante le primarie ci porterà a stare insieme ancora di più».

(a.r.)

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