2016-11-19

TARQUINIA - Luigi Caria a tutto campo. In vista delle prossime elezioni amministrative il leader della lista civica di sinistra esprime alcune considerazioni sulla città.

«Ultimamente sento tra i cittadini numerose sollecitazioni a fare qualcosa in vista delle prossime elezioni amministrative del 2017 - dice Caria - io però credo che la vera priorità oggi non sia fare ma – soprattutto – elaborare tanti pensieri in vista di un progetto che sia condivisibile da tanti. La realtà è complessa, abbiamo bisogno di nuovi "strumenti" per essere compresa e di nuove "parole d’ordine" per essere affrontata. Argomenterò principalmente temi locali, che è quello che mi compete da responsabile cittadino della lista civica di Tarquinia, quindi di città, amministrazione, partecipazione, lavoro, ambiente, scuola, legalità e infine, di quelli che possono essere alcuni punti per una proposta condivisa con altri schieramenti delle forze di sinistra. Tutti si sentano liberi di emendare le mie proposte, ma prima una premessa. Compito della Politica, sia quella di lotta che quella di governo, credo debba essere di identificare i problemi comprendendo la realtà, cercare di risolvere i conflitti e definire le priorità proponendo le soluzioni migliori pur sapendo che spesso non saranno l’optimum ma solo la ricerca del miglior compromesso possibile».

«Ma fare politica è anche mettersi sempre a confronto con gli altri perché la politica più alta è quella di chi – degli altri - si mette all’ascolto e al servizio. Ma se è vero che tutti fanno politica quando si occupano della cosa pubblica, un partito politico ha un obbligo in più: quello di candidarsi a governare. Altrimenti è un comitato, un’associazione, un qualsiasi singolo o gruppo di cittadini che porta all’attenzione delle istanze – sia chiaro legittime ma di parte – ma non si assume quel ruolo diverso che deve essere al servizio anche di chi non è della tua idea. Amministrare è infatti un’altra questione. Se vinci le elezioni hai il dovere di ascoltare tutti, anche chi non ti ha votato, perseguendo il tuo progetto ideale ma in nome del bene comune».

«E amministrare - spiega Caria - non è soltanto guardare quante sono le entrate al fine di modulare le uscite (tra l’altro non lo è neppure se amministri un azienda) amministrare è fare delle scelte in nome degli obiettivi politici che ci si è dati, figli della propria spinta ideale ed eventualmente della mediazione fatta con chi ha deciso di condividere la proposta con te. Quindi deve esistere una spinta ideale, bisogna comprendere la situazione reale, proporre, definire le priorità e perseguire degli obiettivi. Cominciamo parlando di spinta ideale. Io non credo le persone siano tutte uguali, anzi, io sono convinto che le persone siano tutte diverse, ma non possono che essere al centro dell’azione della Politica. Partiamo dalle persone. Hanno ruoli diversi, capacità diverse, possibilità diverse, intelligenze diverse, idee diverse e aspirazioni diverse. Queste diversità sono una grande ricchezza e generano necessariamente anche conflitti, ma dovendo scegliere, la strada migliore rimane quella del confronto e dell’ascolto».

«Partiamo dai doveri - dice leader della lista civica di sinistra -  i doveri delle persone certo (sole o associate) ma anche i doveri delle amministrazioni pubbliche che di queste persone sono al servizio. Credo nella necessità di pari opportunità di partenza attuabile solo applicando i principi, sanciti dalla Costituzione, quelli legati ai diritti (troppo spesso inapplicati) ma anche quello della progressività: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività" e non perché lo dice la Costituzione ma perché è un principio cardine di una società organizzata: chi ha di più è giusto che contribuisca in misura maggiore. Non esistono scelte tecniche Spinta ideale Credo però, oltre alla progressività, che nell’emergenza sia necessario lo sforzo comune ed il contributo di tutti e che nessuno abbia il diritto di tirarsene fuori. A livello locale io vorrei una Città attraente ed attrattiva e trovo che Tarquinia abbia tante ricchezze ma, come molti centri urbani nel nostro Paese, soffre anche di tanti problemi, economici e di lavoro, ambientali, certo, ma anche di perdita di identità e assenza di progetto. E come qualsiasi città è composta da tanti strati, livelli, flussi che vanno considerati e, se possibile, armonizzati insieme.. Cittadini che – in molti - ogni giorno escono, mentre tanti altri ne arrivano per usufruire dei servizi che la nostra città offre; sanitari, scolastici, culturali, associativi, lavorativi, commerciali o per frequentare i nostri parchi. Servizi che sono una delle nostre ricchezze».

«Tarquinia è una Città medievale circondata da mura - spiega Caria - è una grande città moderna con una sua identità, spesso dimenticata, e dei rapporti con il mondo che ci circonda. Ma la nostra è una Città con tanti problemi, il lavoro in primis, rendendo il problema dell’occupazione prioritario anche perché si inserisce nel momento di crisi che colpisce anche molte imprese. E altrettanto importanti sono le questioni ambientali, quelle comuni che riguardano il fiume Marta e soprattutto i suoi affluenti. Tutti questi temi vanno affrontati anche rinunciando ad una parte della propria sovranità comunale se possono essere affrontati meglio visti da una prospettiva più ampia, ad esempio in collaborazione con i comuni vicini, con un confronto reale con i quartieri. Meno significativa invece sia per i giovani adolescenti che per coloro che si affacciano all’età adulta che devono confrontarsi anche con le difficoltà a trovare il primo lavoro. A tutte queste realtà noi dobbiamo la collaborazione di una amministrazione che, pur restando autorevole, sia trasparente sulle scelte e soprattutto sia partner delle iniziative che vengono proposte. E verso tutti i cittadini abbiamo il dovere dell’ascolto, che non può che partire dai quartieri qualsiasi sia l’organizzazione amministrativa che i quartieri andranno ad assumere. Perché la nostra storia è questa, la nostra Città è fatta così e se il modo con cui organizzarne la struttura di ascolto e confronto con la cittadinanza è aperta alla discussione, ritengo che il “luogo fisico” – le sedi di quartiere – non possa più essere sottoutilizzata con qualche riunione qualche sera al mese ma vada trasformata nell’”agorà” del quartiere, aperta anche di giorno a disposizione delle iniziative dei giovani ma anche di non giovani, che sono sempre di più le persone che per lavoro (o per assenza di lavoro) hanno bisogno di nuovi spazi di aggregazione. Magari mettendo – qui si, non nelle piazze – un segnale wi.fi o magari qualche computer, creando uno spazio realmente condiviso in ogni quartiere. Continuiamo a parlare di lavoro che manca, sappiamo tutti che l’amministrazione comunale non può creare posti di lavoro, in compenso però può fare tante scelte a favore del sostegno alle imprese ed alla nuova occupazione. Intanto si potrebbero mappare le imprese presenti nella nostra Città e poi incontrarle, le più significative direttamente, le più piccole attraverso le associazioni di categoria».

«Lavoro; Il dovere dell’ascolto. - prosegue Caria - Quali sono i problemi per i quali l’amministrazione comunale può dare una mano?. Di che professionalità necessitano ? Quali altri problemi affrontano ? Si potrebbe costruire un portale di supporto con tutte le aziende e le loro peculiarità sul sito del comune, si può addirittura pensare ad un ufficio apposito che magari, promuova il fare rete tra le imprese e organizzi corsi di formazione magari anche per aumentare la sensibilità sui temi della sicurezza sul lavoro, sulla lotta all’inquinamento, sullo smaltimento dell’amianto. Si può elaborare un nuovo Piano del Commercio fatto insieme agli operatori ed alle associazioni che li rappresentano. E potenziare i servizi per i giovani, formazione e ricerca e magari organizzare “il giorno della carriera” a Tarquinia, visto che le aziende ci sono. E se parliamo di temi ambientali non possiamo nasconderci che , dopo il lavoro, i problemi più pressanti che in questi anni sta affrontando la nostra città sono tutti temi ambientali Riqualificazione del fiume Marta,. Dobbiamo pretendere che il nostro comune abbia voce in capitolo sulle scelte che vengono fatte sul nostro territorio».

«Tutto questo - spiega Caria  - lungi da giustificare arretramenti, deve portarci invece a fare uno sforzo ulteriore per contrastare i problemi migliorando la sostenibilità ambientale. Cominciando un ragionamento strategico tra i comuni per una gestione dei trasporti pubblici comunali, identificando i punti di interesse: stazioni di interscambio, scuole – che sono il principale utilizzatore – ma anche punti nevralgici per la vita comunitaria, sedi comunali, biblioteche, ospedali, (solo per fare qualche esempio) progettando un sistema che – oltre a tutto questo - non lasci non servite intere zone di Tarquinia. Solo in questo modo il trasporto pubblico diventa realmente alternativo all’uso dell’auto. Ambiente e territorio Localmente dovremmo invece fare uno sforzo per collegare i percorsi ciclo pedonali in Città nell’ottica di favorire una maggiore mobilità sostenibile anche intercomunale favorendo l’accesso al percorso lungo il corso della città. La scuola deve essere al centro dell’amministrazione comunale (pur nei limiti delle proprie competenze) perché serve a formare le nuove generazioni. I problemi sono molti e riguardano ambiti molto diversi l’uno dall’altro; edilizia scolastica, sostegno, parità di accesso, mensa, progetti comuni. Tutti sono legati alla disponibilità di risorse (su cui poi torno) ma rappresentano anche una scelta politica. Sulla mensa, a maggior ragione in questi tempi di crisi, bisogna aumentare le fasce di reddito non diminuirle, e sui progetti va data una maggiore attenzione ai progetti di educazione civica, ambientale e di integrazione. Delle esperienze passate un progetto interessante, che metteva insieme civismo e partecipazione, sul nostro territorio, dell’Istituto scolastici che stanno sul nostro territorio il quale – pur non dipendendo dal comune - vanno continuate le collaborazioni a tutti i livelli. Serve un’azione amministrativa che ripristini gli strumenti di studio, ma anche una maggiore azione di cultura della legalità, oggi legata all’azione volontaria di pochi».

«Per Tarquinia tra le proposte, non sono certo il primo, è quella di ripartire dai beni comuni - rimarca Caria -: partecipazione, lavoro, ambiente e territorio, scuola, legalità, come abbiamo fatto in passato e come continuiamo a fare lavorando insieme per tante battaglie legate alla nostra città e che mettono le persone al centro. Dobbiamo affrontare il problema delle barriere architettoniche, perché una città è davvero vivibile se è vivibile per i più deboli, per chi ha problemi, per chi deve convivere con l’handicap. Ascoltando sempre i cittadini, ci vorrà di più certo, ma le scelte saranno maggiormente condivise. Legalità e sicurezza Qualche proposta Con totale trasparenza, chi non ha nulla da nascondere può tranquillamente condividere, comprese tutte le informazioni sugli atti amministrativi, sugli appalti, su ogni cosa che riguarda la Città perché solo in questo modo i Cittadini possono aiutare l’amministrazione a non compiere errori. Servono certamente maggiori fondi ma oggi, per ottenerli, l’unica soluzione è seguire la strada della maggiore progettualità e di una maggiore assunzione di responsabilità condivisa. Abbiamo visto che la promessa “governando comune, provincia e regione ne possiamo avere dei vantaggi” oltre che essere offensiva per chi crede nella parità dei diritti e non nei favori alle amministrazioni di uguale colore politico, non ha funzionato. Progettualità quindi – magari anche intercomunale – per accedere ai Fondi Regionali ed Europei. Diversi progetti vengono attivati continuamente, molti su temi di carattere ambientale ma non solo. La Comunità Europea prevede diversi strumenti per il finanziamento di progetti locali, oggi drammaticamente sottoutilizzati, come il Fondo Europeo per l'Efficienza Energetica (EEEF), sui temi dell’efficienza energetica e del trasporto pulito, ancora in tema di energia sostenibile il Programma ELENA (European Local ENergy Assistance). Esistono inoltre bandi specifici per le Smart Cities. E’ faticoso e difficile, richiede una revisione al lavoro dell’ente, ma sono tempi difficili ed è necessario essere progettuali e poi, magari, anche mettere a disposizione queste competenze anche della Città, delle imprese e dei cittadini. Come sarebbe opportuno – in tema di controllo e trasparenza – costituire un gruppo preposto all’auditing delle procedure interne nell’ottica dell’ottimizzazione e della trasparenza".

Infine, "al Partito Democratico di Tarquinia - conclude Caria - propongo non tanto l’ambizione di guidare una coalizione di partiti alle prossime elezioni quanto di mettersi a disposizione insieme a tutti coloro (Partiti, Movimenti, Comitati, Associazioni, semplici cittadini) che vogliono far rinascere la nostra Città da un programma comune, elaborando proposte ed ascoltando, portando ognuno il proprio contributo di idee e di esperienze ma tutti con uguale dignità. Chiudo chiarendo che gli spunti proposti qui non sono certo né esaustivi né solo miei, sono invece il frutto di una parte delle tante discussioni avute in questi anni con le persone che ho incontrato, del mio partito e non solo. Idee che ho solo cercato di strutturare parzialmente in un unico documento. Ma se davvero vogliamo mettere le persone al centro è necessario che si discuta anche di altri temi, di cui non ho parlato qui perché meno indicati all’azione amministrativa locale e più consoni alla politica nazionale, ma che è necessario affrontare. Temi sui quali auspico una discussione anche nella nostra Città, proprio perché siamo parte del mondo».

Show more