2015-12-28

di GIAMPIERO BALDI

Per il campo di calcio di via Delle Colonie si prospetta una fine ingloriosa. Dopo aver visto calcare quell’impianto da migliaia di giocatori da centinaia di dirigenti impegnati a lavorare per mantenere la struttura nelle migliori condizioni possibili, oggi si è chiuso un ciclo. Sì, perché la ditta che stava effettuando i lavori di risistemazione ha chiuso i battenti, in attesa che il Comune stanzi ulteriori fondi per continuare le opere. A guardare dall’esterno, non si notano nuove opere che possano giustificare ulteriori stanziamenti di denaro pubblico per arrivare alla ristrutturazione definitiva degli spogliatoi e del campo di calcio. Su quest’opera quindi, si addensano nubi nere che non portano a nulla di buono. Quando si pensava che con l’inizio dei lavori, avvenuta qualche mese fa, si sarebbe raggiunto l’obiettivo del restyling di un impianto ridotto in uno stato disastroso, tutto si rimette in gioco. Oggi, infatti, i cancelli erano chiusi e secondo alcune indiscrezioni provenienti dalla stessa ditta appaltatrice, lo saranno per diverso tempo. I lavori si sono bloccati perché ci sono delle incongruenze tra il progetto presentato e lo stato attuale dell’impianto. Secondo quanto riportato dal verbale di consegna delle opere, il direttore dei lavori, l’ingegner Angelo Russo, osserva che «non si consegnano i lavori riguardanti la realizzazione della vasca Imhoff, della scala in acciaio zincato e della rigenerazione del terreno di gioco». Il professionista, dopo aver spiegato che alla presa in carico dei lavori erano presenti oltre al direttore dei lavori anche il rappresentante legale dell’appaltatore e dell’ufficio comunale preposto, scrive che «sulla scorta del progetto e degli elaborati grafici, ho verificato la corrispondenza tra il progetto e le attuali condizioni locali, eseguendo misure, tracciamenti e ricognizioni e in merito a tale aspetto, segnalo che lo stato superficiale del terreno di gioco differisce dalle condizioni progettuali che lo vedevano pronto per la rigenerazione, in quanto non è più presente uno strato di terra e roccia da cava di spessore variabile su tutto il terreno di gioco». Come a dire che non essendoci più la stessa situazione sul campo di calcio registrata prima del progetto, è necessario rivedere il piano economico. Secondo fonti ben informate sembra che, dopo i recenti movimenti di camion di grosse dimensioni sul terreno di gioco, utilizzati per asportare la terra che era stata posta sul campo di calcio per realizzare la pista di motocross che ha visto quest’estate sfrecciare sul tracciato decine di motociclisti, sia stato praticamente distrutto l’impianto di irrigazione. Allora si pone una domanda: come è possibile che si sono accorti di questo problema solo a lavori già iniziati? Perché spendere soldi per rifare gli spogliatoi e i servizi primari se non si poteva operare anche sul campo di calcio se non con una variante al progetto? Perché non sono più previsti la vasca Imhoff e la scala in acciaio? Non era preferibile attendere un ulteriore stanziamento da parte del Comune prima di dare il via ai lavori per sospenderli pochi giorni dopo? Sono queste le domande che si pongono i massimi responsabili delle società calcistiche locali, che hanno deciso di prendere una posizione comune sulla vicenda, per verificare se ci sono gli estremi per avere l’impianto a norma prima della fine di giugno. Nel caso così non sarà, le tre società si son dette pronte a chiudere l’attività calcistica.

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