2014-08-11

CALENDULA OFFICINALIS

Il nome di questa bellissima e preziosissima pianta dai fiori giallo- arancio deriva dalla parola latina calendae  (novilunio), con la quale i Romani indicavano il primo giorno del mese, riferendosi alla sua caratteristica di fiorire una volta al mese durante tutta l’estate.

Secondo altri autori il nome è dovuto più che alla rifioritura mensile e regolare della pianta, alle sue proprietà emmenagoghe.

L’origine della Calendula Officinalis è oscura, non essendo mai stata individuata allo stato spontaneo;  si ritiene che provenga dal nord Africa, probabilemte dal Marocco oppure che sia derivata da una specie diffusa nell'Europa centrale, orientale e meridionale e che giunse sino all'Arabia ed alla Persia: la Calendula Arvensis.

Largamente coltivata  nel bacino del Mediterraneo, nei Balcani e nell’Europa orientale, la sua fioritura ripetuta, che dall’inizio dell’estate arriva fino a novembre, la rende ideale a scopo decorativo.

Possiamo incontrarne inoltre esemplari inselvatichiti in ambiente mediterraneo fra 0 e 600 m. sul livello del mare.

Ad oggi viene importata prevalentemente da Egitto, Polonia ed Ungheria.

Decine di leggende la vedono protagonista; la più conosciuta è quella che narra del dolore di Afrodite per la perdita del suo Adone.

La leggenda narra che la Dea dell’Amore e della fertilità, profondamente addolorata per la morte del suo amante, iniziò a piangere e quando le sue lacrime toccarono terra, si trasformarono in calendule.

Da qui la simbologia associata a questo fiore: dispiacere e pene d’amore.

E’ infatti usanza popolare regalare dei fiori di Calendula ad un “ex” dal quale si è state abbandonate o tradite, per esprimere dolore, dispiacere, pena d'amore.

Vi sono altre leggende poi che la vedono legata al sole, o come fiore da donare al fiume, o in ricordo dei defunti e per purificare il karma in alcune usanze della cultura Indiana.

Pianta ornamentale, ampiamente utilizzata per decorare giardini e terrazzi, è anche coltivata artificialmente per la produzione di fiori recisi. I suoi bellissimi fiori vengono utlizzati anche come rimedi fitoterapici ed omeopatici.

E’ una pianta aromatica annuale o biennale.

Presenta foglie lanceolate - oblunghe, di un verde lucente, sessili e a margine irregolare.

Una volta al mese durante tutta l'estate appaiono fiori color giallo intenso - arancio, grandi, raggruppati in capolini larghi dai 4 ai 7 centimetri.

Per elencare tutte le virtù di questo spledido fiore, non basterebbe un prontuario fitoterapiaco intero!

Ci limiteremo quindi a segnalare quelle più importanti ed acclarate da centinaia di anni di utilizzo della pianta.

Sostanze contenute nella Calendula:

principio amaro

saponina

resina

olio essenziale

flavonidi

pigmenti

acido salicilico

carotene

calendolina

mucillagini

xantofilla

Indicazioni estratte dalla monografia della Commissione E (1986)

Vi sono indicazioni sia per uso interno, che topico ed esterno.

Le indicazioni terpeutiche spaziano dalle infiammazioni dell’orofaringe, alla terapia di ferite con scarsa tendenza alla cicatrizzazione.

Non sono riportati né effetti collaterali, né controindicazioni ed interazioni con altri farmaci, salvo  il rischio di una reazione avversa individuale verso la calendula stessa o piante della sua famiglia, le  Asteraceae (ad esempio la camomilla o l’arnica).

Calendula - proprietà e indicazioni terapeutiche

Cura della cute: grazie alla presenza di flavonoidi e caroteni che hanno azione epitelioprotettrice. Uso esterno: sotto forma di pomata, tintura madre o decotto può essere utilizzata come antinfiammatorio locale in corso di ustioni di primo grado, o per la terpia locale di foruncoli e brufoli. Anche ferite più profonde e che hanno formato pus, si giovano e guariscono prima con l’applicazione esterna di calendula.

Accelera la guarigione delle ferite: la quota di carotenoidi contenuti nella pianta, simili da un punto di vista chimico alla vitamina A,  favoriscono l’incremento di produzione di fibrina da parte dei tessuti danneggiati; questo si ripercuote positivamente sulla riparazione tissutale e quindi si traduce in una maggiore rapidità nella chiusura delle ferite cutanee. Si ha quindi rapida formazione di tessuto di granulazione e riparazione più rapida della cute.

Ginecologia: come coadiuvante nelle affezioni del’apparato riproduttivo femminile, contenuta in lavande per uso topico, e in preparazione omeopatica o come decotto, per attenuare i dolori mestruali; favorisce inoltre la regolarizzazione del ciclo mestruale.

Sistema cardiocircolatorio : gli estratti alcolici ed acquosi determinano una leggera riduzione della pressione arteriosa ed una riduzione dell'attività cardiaca, in caso di tachicardia.

Sistema nervoso centrale: l’infuso assunto per via orale può essere utilizzato per favorire l’insorgenza del sonno e mantenere sereno chi l’assume per tutta la notte.

Azione sul metabolismo in generale: azione coleretica : l'infuso di calendula incrementa la secrezione di acidi biliari e la quantità di bile prodotta senza alterare significativamente il contenuto di bilirubina e colesterolo; azione ipolipemizzante:  saponosidi della calendula abbassano i livelli di colesterolo e trigliceridi.

Microcircolazione: grazie al carotene ed al’azione dei flavonoidi, ha azione tonificante sul microcircolo e sulle vene in generale.

Apparato digerente: l'effetto protettivo sulle cellule della mucosa gastrica è attribuibile al contenuto in caroteni, mentre i saponosidi - in particolare il calenduloside B - hanno un'azione antiulcera.

Azione antibiotica naturale: l'attività antibiotica, dovuta ai flavonoidi ed alle saponine, è diretta verso svariati microorganismi, in particolare contro i batteri Gram-positivi, quali Staphylococcus aureus e Streptococcus betahaemolyticus; diversi studi hanno infatti evidenziato che sono soprattutto le infezioni cutanee sostenute da stafilococchi ad avere notevoli miglioramenti dopo l’applicazione di preparati a base di Calendula officinalis.
Ad oggi non sono noti effetti collaterali o controindicazioni associate all'uso.

Utilizzo di Calendula officinalis in medicina veterinaria:

Per quanto concerne le applicazioni di questa preziosa pianta nella cura dei nostri amici a quattrozampe, ricalcano quelle del suo utilizzo in medicina umana.

Sicuramente per uso topico ed esterno può essere utilizzata come coadiuvante ed in alcuni casi come terapeutico per dermatiti di qualsiasi natura, soprattutto se complicate da batteri secondari.

Il capitolo delle infiammazioni cutanee in medicina veterinaria è veramente ampio, ed annovera nelle concause numerosi ed imprevedibili fattori; cause alimentari, allergiche, da stress psicologico, e chi più ne ha più ne metta; il nostro amico affetto da questa fastidiosa patologia andrà quindi sempre visitato da un medico veterinario, ma per alleviare in attesa di una diagnosi gli sgradevoli e fastidiosi sintomi, possiamo sfruttare le proprietà delle calendula, certi di non provocare nessun danno al nostro compagno con la coda.

Si può utilizzare la tintura madre di calendula, da sola o in associazione ad altri fitoterapici, diluendola al 10% o 5% in soluzione fisiologica, in modo da evitare l’essicazione della cute che potrebbe essere provocata dall’applicazione della componente alcolica tal quale.

Questa soluzione può essere utilizzata per frizioni e spugnature, scegliendo la soluzione più concentrata (al 10%) laddove i sintomi sono più imponenti, e preferendo quella meno concentrata (al 5%) nelle aree più delicate (zona periorbitale, area genitale).

Anche le preparazioni in pomata sono indicate per dermatiti, soprattutto se associate a secchezza cutanea; la pomata è anche ottimo coadiuvante per favorire la cicatrizzazione di ferite chirurgiche dove vi è stata ampia perdita di sostanza.

In questi ultimi casi calendula officinalis può essere anche somministrata per via orale in forma omeopatica, ovvero diluita e dinamizzata, per sfruttare anche la forza vitale di questo medicamento ed accellerare il processo di guarigione dopo interventi chirurgici. Il vostro medico veterinario omeopata sceglierà la diluizione e la frequenza di somministrazione più adatte al suo piccolo paziente, che potrà giovarsi delle portentose proprietà di questa pianta utilizzandola anche per via orale, oltre che per via topica.

In conclusione avere sempre con sé, a casa o in viaggio, un tubetto di pomata alla calendula o una confezione di tintura madre, può essere molto utile nei piccoli accidenti quotidiani che, nei loro giochi e passeggiate, possono sorprendere i nostri amici pelosi;

scottature, ustioni solari, punture d’insetto, o ferite di qualsiasi genere troveranno giovamento nel frattempo che il nostro amico venga visitato da un medico veterinario che prescriverà, di caso in caso, la terapia più mirata.

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