2016-10-11

ROMA – Si chiude definitivamente la porta per l’Olimpiade romana del 2024: “Questa mattina ho scritto al Cio la lettera con la quale interrompiamo il percorso di candidatura di Roma 2024″. L’annuncio di Giovanni Malagò, presidente del Coni, arriva nel corso di una conferenza stampa al Foro Italico. L’Italia non ospiterà dunque la rassegna olimpica. “Il Cio – ha aggiunto riferendosi alla lettera inviata a Losanna dal sindaco Virginia Raggi – riconosce come interlocutori istituzionali soltanto i comitati olimpici. Chiunque può scrivere al Cio, ma l’unica lettera che conta è quella del presidente del Comitato olimpico”.

Una scelta fatta a malincuore dal numero uno dello sport azzurro: “Ora dobbiamo rimarginare le ferite portate dall’ideologia e dalla demagogia” con un chiaro riferimento alla decisione del Movimento Cinque Stelle di osteggiare la candidatura di Roma. “E’ da irresponsabili rinunciare ai soldi del Cio – ha attaccato Malagò – a 177mila posti di lavoro e a un aumento della ricchezza del 2,4% tra il 2017 e il 2023”. Un rifiuto, quello dei pentastellati, che ha destato scetticismo anche nei cittadini della Capitale: “Anche Raggi è in possesso degli ultimi sondaggi che danno sempre più romani favorevoli rispetto ai contrari alla candidatura, non ce n’è stato uno che ha dato esito diverso” ha evidenziato il numero uno dello sport italiano.

“TRE CANDIDATI PER LA GOVERNANCE” – Malagò ha inoltre provato a proporre dei candidati che potessero garantire un lecito svolgimento dell’organizzazione dei Giochi, senza riuscire però a ottenere udienza dai ricercati interlocutori: “Se avessi incontrato la sindaca Raggi le avrei detto che avrei fatto di tutto per portare le Olimpiadi a Roma in modo lecito. Nella mia testa avevo tre nomi che sarebbero stati la governance ideale. Ho provato anche a parlarne con Beppe Grillo, senza riuscirci”. I tre nomi: “Nerio Alessandri come presidente, una persona senza interessi specifici nel mondo delle costruzioni e delle opere. A supervisionare e sorvegliare, a dare una patente di rispetto e credibilità internazionale, un amico d’infanzia dello stesso Grillo che è il senatore a vita e architetto Renzo Piano. E la terza persona che avrei messo è il generale Enrico Cataldi, procuratore generale dello sport”.

“FIGURACCIA INTERNAZIONALE” – “Vi rendete conto che figuraccia abbiamo fatto a livello internazionale? Io di fronte al Cio mi volevo sotterrare, ma loro mi hanno detto: ‘Più di questo non potevi fare, lo sappiamo’. Da oggi il Comitato promotore è in liquidazione”. Si commuove, Giovanni Malagò, vedendo sfumare il sogno olimpico. “Interrompere questo processo a undici mesi dalla scelta non è un record storico – ha aggiunto il numero uno dello sport italiano – C’è un precedente molto triste e ve lo cito per capire quale danno sia stato arrecato allo sport italiano. Era il 4 aprile 1974, la città canadese di Vancouver si ritirò dalla corsa sei mesi prima dell’assegnazione dell’Olimpiade, lasciando all’americana Lake Placid la vittoria. Vancouver ha ottenuto i Giochi solo nel 2010, nel frattempo il Canada è riuscito ad avere due assegnazioni, Montreal e e Calgary, ma Vancouver ha pagato un prezzo scellerato”.

“DA OGGI PENSIAMO A NOI STESSI” – La vicenda lascerà non poche scorie nel Comitato Olimpico italiano, che nell’intenzione di Malagò tornerà a concentrarsi primariamente sulle prorpie strutture: “D’ora in avanti i nostri sforzi e interessi andranno esclusivamente sui nostri asset che a Roma sono il Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti e il Parco del Foro Italico, un’area che il mondo ci invidia e sui quali la Coni Servizi da oltre un decennio ha investito e continuerà a farlo”. Il no implica che il Comitato si impegni su investimenti strategici e prioritari: “Interrompendo il cammino di Roma 2024 – aggiunge Malagò – è chiaro ed evidente che anche il Coni e la Coni Servizi dovranno rimodulare e rimodellare i loro impegni e le loro strategie sia in termini di sviluppo organizzativo sia di impiantistica sportiva” anticipando alcuni lavori di ristrutturazione e ampliamento degli impianti già esistenti nel Parco del Foro Italico. “Un obiettivo è realizzare la copertura del Centrale entro il 2019 – ha sottolineato – altrimenti c’è il rischio che l’Atp, modificando i criteri di accesso al Master 1000, dequalifichi il Torneo oppure ci chieda altra sede, col rischio concreto che gli Internazionali possano andare altrove. Inoltre nell’estate del 2017 l’avvio dei lavori di ristrutturazione dello Stadio Olimpico così come richiesto dall’Uefa per gli Europei 2020 fortemente voluti dalla Federcalcio e dal Coni”

MILANO PER RIAVVICINARE IL CIO –  “Ho deciso di candidare Milano per ospitare la sessione del Cio del 2019. E’ la prima data utile visto che nel 2017 la sessione si terrà a Lima e nel 2018, anno olimpico, sarà a Pyeongchang”. Lo ha detto Giovanni Malagò durante una conferenza stampa al Coni. “Credo – ha sottolineato – che la sessione del Cio del 2019 a Milano sia il nostro primo passo per riavvicinare l’Italia dopo questa inaccettabile interruzione di Roma 2024. Ne ho parlato col Governatore Maroni e col Sindaco Sala che si sono detti entusiasti’

Argomenti:

Coni

roma 2024

Protagonisti:

Giovanni Malagò

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