2016-02-05

NEW YORK – Due successi di seguito, ‘impresa’ riuscita per la seconda volta appena in questa stagione. Sono quelli ottenuti dai Los Angeles Lakers, che presi per mano da Kobe Bryant si sono imposti per 99-96 sul parquet di New Orleans. Un piccolo segnale incoraggiante per i tifosi dei gialloviola, che restano comunque ultimi nella Western Conference con un bilancio di 11 vittorie su 52 incontri disputati. Dopo i 38 punti di due sere fa contro Minnesota (record stagionale per lui), Black Mamba è ancora decisivo con una ‘doppia doppia’ da 27 punti (10 su 22 al tiro) e 12 rimbalzi in 32 minuti sul campo. Il cinque volte campione Nba, che chiuderà la carriera a fine stagione a 37 anni, ha in particolare realizzato un canestro da 3 da una posizione assai complicata a meno di un minuto dalla fine, quando i Pelicans si erano riportati a -3 (95-92). “E’ stato un match molto piacevole, la squadra mostra quel che sa fare quando è concentrata sul proprio lavoro in difesa”, il commento del numero 24 dei Lakers, vera icona del team californiano. Anthony Davis ha realizzato 39 punti in 39 minuti, ma non è bastato ai padroni di casa, ora 12esimi a Ovest (18-31).

Il saluto dei tifosi a Bryant

VINCONO HOUSTON, TORONTO E DETROIT – Sempre nella conference occidentale prosegue il cammino verso i playoff di Houston, impostosi 111-105 a Phoenix malgrado una serata senza acuti di James Harden (17 di bottino personale con un modesto 4 su 19 al tiro). In cattedra nei Rockets (settimi in classifica con 27 successi in 52 gare) Trevor Ariza con 38 punti e 24 palle rubate, mentre i Suns devono inchinarsi per la sesta volta di fila (14-37). Passando ad Est, rafforzano la propria seconda posizione i Toronto Raptors (34-16) dietro Cleveland superando 110-103 i Portland Trail Blazers (noni a Ovest con 24-27) con 20 punti di Kyle Lowry e 28 di DeMar DeRozan. In una serata a scartamento ridotto con solo quattro partite in programma consolida infine l’ottavo posto Detroit (27-24) riuscendo a prevalere in rimonta per 111-105 sui New York Knicks (11° posto, 23-19): il sorpasso dei Pistons a 90 secondi dalla sirena (97-95) grazie à Robin Lopez (26 punti e 16 rimbalzi).



OBAMA RICEVE I WARRIORS: “SONO DI UN ALTRO LIVELLO” – Il presidente americano Barack Obama ha reso omaggio alla Casa Bianca ai Golden State Warriors, squadra vincitrice lo scorso anno del campionato Nba, dove resta ancora la migliore formazione del momento. Appassionato di pallacanestro, Obama ha elogiato il ‘meraviglioso basket’ di questo team, “uno dei migliori che abbia visto, il tipo di persone per cui vuoi che i tuoi figli facciano il tifo”, e si è complimentato in particolare con il suo leader “geniale”, Stephen Curry, mimando anche i suoi movimenti in area. Poi il presidente Usa ha scherzato con i Warriors: “E’ raro essere alla presenza di persone che fanno parte della migliore squadra della storia dell’Nba, siamo molto contenti di avere con noi… Steve Kerry”, ha detto riferendosi però al loro allenatore, che a metà anni Novanta giocò insieme a Michael Jordan nei leggendari Chicago Bulls, la squadra di cui è tifoso il presidente. Uno scherzo che non ha impedito a Golden State di regalare a Obama la maglietta personalizzata del club, con il numero 44, il numero della sua presidenza.

BARGNANI: “STAGIONE PARTICOLARE, OLIMPIADI TRAGUARDO SPECIALE” – “Mi diverto ancora come un ragazzino e non mi stanco mai di puntare al top”. Dieci anni di carriera Nba nel curriculum, davanti un’Olimpiade da conquistare con la Nazionale. A 30 anni, Andrea Bargnani ha ancora tanti sogni da inseguire sul parquet. “La voglia di giocare al più alto livello è più forte che mai, la volontà di dare il massimo in ogni allenamento e in ogni partita è sempre al massimo. Sono in questa lega da 10 anni, quando sono arrivato qui nel 2006 ero un ragazzino e dovevo imparare tanto, se non tutto”, dice il lungo dei Brooklyn Nets. “Si sogna l’anello dal momento in cui si arriva qui. Per quest’anno, ovviamente, non possiamo pensare di competere – riconosce il romano riferendosi al deludente record di 12 vittorie e 38 sconfitte – I bilanci si fanno alla fine, sia a livello individuale che di squadra. La classifica non è positiva, ma stiamo vivendo una stagione particolare, sono cambiati il general manager e il coach. Non è una situazione facile, nessuno di noi nello spogliatoio è contento della posizione in classifica anche se il gruppo rimane comunque molto unito: siamo tutti concentrati per far bene nella seconda metà della stagione, abbiamo le qualità per farlo e per dare soddisfazioni alla franchigia e ai tifosi”. Ci sono ancora una trentina di gare per provare a lasciare il segno. Poi, per il ‘Mago’, dopo un po’ di riposo arriverà il momento di tornare in campo per il Preolimpico. La Nazionale, a Torino, a luglio andrà a caccia del pass per i Giochi di Rio. “Le Olimpiadi sono un appuntamento vitale. E’ un traguardo speciale per la nostra generazione: per me, Belinelli, Gallinari. Io dopo 10 anni in questa lega sento di aver fatto qualcosa di importante: gioco contro i migliori del mondo, mi piace affrontarli e voglio continuare a farlo. Mi rendo conto che le esperienze davvero speciali da vivere in campo si contano sulle dita di una mano: vincere il titolo Nba, giocare un’Olimpiade – conclude Bargnani – o vincere un Europeo con la propria Nazionale, vincere un’Eurolega”.

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