2016-04-01

MADRID – Il primo “Clasico” di Zinedine Zidane da allenatore del Real Madrid al Camp Nou si giocherà dieci anni dopo l’ultima apparizione del francese come  calciatore. Sono passati due lustri, ma poco sembra essere cambiato per il tecnico transalpino: “Ogni calciatore vorrebbe giocare una partita del genere, – spiega Zidane, – L’ho affrontata da giocatore e ora lo farò da allenatore. Sono contento di poterlo fare, se non altro potrò vedere il match da una posizione privilegiata”. Scherza Zizou con i giornalisti che affollano la sala stampa di Valdebebas.

SFIDA TRA GIGANTI – Il “Clasico” è una partita per la quale mezza Spagna si ferma,  ed è sicuro che nemmeno in questa occasione né Barcellona né Real rinunceranno a schierare la migliore formazione a disposizione. In fin dei conti è pur sempre una sfida che va al di là dei tre punti. Sia Luis Enrique sia Zidane sembrano infatti predisposti a mettere in campo i due “tridenti” che la stampa spagnola identifica con due acronimi: la MSN (Messi, Luis Suarez, Neymar) e la BBC (Bale, Benzema, Cristiano Ronaldo). Finora i tre del Barça sono in vantaggio nei confronti dei loro avversari del Real per 20 gol (14 di Messi e 3 a testa per Neymar e Suarez) contro 12 (7 di Ronaldo e 5 di Benzema, con Gareth Bale ancora a secco contro i blaugrana). Curiosamente, se i sei scenderanno in campo contemporaneamente sarà solo la seconda volta che ciò accade, la prima è unica volta è stata in occasione del match di Liga della passata stagione giocata anch’essa al Camp Nou. In quell’occasione vinse il Barcellona per 2 a 1, con i gol di Ronaldo per il Real e quelli di Luis Suarez e del Francese Jeremy Mathieu, che domani non potrà essere in campo per l’infortunio rimediato con la nazionale, per i blaugrana.

DEBUTTO PERICOLOSO –  Zinedine Zidane, vedendo la partita dalla panchina, potrebbe sfatare un tabù che sembra perseguitare gli allenatori “Merengues” negli ultimi anni: dallo 0-1 conquistato da Bernd Schuster nel corso della stagione 2007/08, nessun tecnico del Real è riuscito a vincere al debutto del “Clasico”. Juande Ramos fu il primo a subire la “maledizione” del debutto (2 a 0); poi a È accaduto con l’attuale tecnico del Manchester City, Manuel Pellegrini (1 a 0 il risultato finale); è capitato con Mourinho (il 5-0 a cui facevamo riferimento poc’anzi); nemmeno Carlo Ancelotti seppe porre freno alla maledizione del debutto contro il Barça (sconfitta per 2 a 1); l’ultimo a cadere è stato Rafa Benitez, con l’aggravante che la sconfitta è avvenuta tra le mura amiche del Bernabeu, uno 0-4 subito solo cinque mesi fa e che il Real vuole vendicare. Zidane cinque mesi fa era “semplicemente” l’allenatore del Real Castilla, la squadra Primavera del Club, ma senza dubbio la “scoppola” rifilata dal Barcellona alla prima squadra diretta da Rafa Benitez ha lasciato il segno a tutti i livelli. Sergio Ramos, capitano del Real ha parlato apertamente di rivincita. “Ho rivisto la partita di andata, – spiega Zidane, – però non ne ho parlato con i miei. Quella di sabato non sarà una rivincita. Giocheremo per vincere, questo è sicuro, ma non per vendicare il match del Bernabeu. Siamo il Real e vogliamo vincere sempre, indipendentemente dal nostro avversario e dai risultati precedenti”. Quando gli si ricorda che il Barcellona è visto come favorito per il match di sabato, Zizou non ha dubbi: “Se qualcuno pensa che vincere contro il Real sia una cosa facile, – risponde pacatamente il tecnico madridista, – si sbaglia. Mi dite che quando il Madrid ha schierato la BBC (Bale, Benzema, Cristiano) non ha mai vinto? Domani proveremo a farlo. Scenderemo in campo per vincere”. Una vittoria in terra catalana che i tifosi del Real aspettano, se non altro per interrompere l’imbattibilità del Barcellona, che dura ormai da 39 partite. sarebbe pur sempr euna soddisfazione evitare che Luis Enrique e i suoi battano il record  della Juventus di Antonio Conte, 42 partite senza perdere.

LUIS ENRIQUE: “VINCIAMO, HO VISTO IN FACCIA I MIEI” – “Ho visto in faccia Messi e gli altri, non vedono l’ora di vincere”, avverte  Luis Enrique. “Arriviamo nel miglior modo possibile perchè è una partita dove serve essere al 100%. A eccezione di Mathieu, sono tutti in perfette condizioni e motivati. La stanchezza dei nazionali? Non mi preoccupa, sono partite che generano energia da sole”. Luis Enrique non sa che Real Madrid aspettarsi ma poco importa, “sarebbe ridicolo cambiare il nostro modo di giocare. C’è un solo pallone e deve essere nostro, bisogna essere efficaci ed evitare che i nostri avversari sfruttino le proprie qualità. Distrazione Champions? L’unica partita che conta è domani. Il Barcellona ha uno spirito competitivo a prova di bomba. Le motivazioni devono essere a mille e davanti al Real, che è il nostro eterno rivale, deve essere molto facile. Ma come vorrebbe Cruyff, vogliamo vincere con un calcio spettacolare, meritando la vittoria sul campo”. Il tecnico dribbla la questione Ter Stegen che chiede più spazio, si rifiuta di paragonare i due tridenti di Barça e Real (“Non è una partita fra due tridenti ma fra due squadre, dobbiamo essere una squadra compatta e completa. Una nuova manita? Sarà una gara difficile, sia per loro che per noi”) ed esalta Messi, a una sola rete dal raggiungere quota 500. “E’ una cifra di un’altra galassia, 500 gol… Altri giocatori non ci arrivano a questa cifra nemmeno sommando i gol in allenamento”.

Luis Enrique

VANTAGGIO CATALANO – Guardando al bilancio relativo alla Liga quello di sabato sarà il match numero 86 tra le due regine del calcio spagnolo. Il bilancio storico delle partite giocate in Catalogna è nettamente a favore dei padroni di casa che vantano 49 vittorie contro le 19 del Real, mentre in 17 occasioni le due squadre si sono divise la posta in palio. L’ultima vittoria de “Los Merengues” in campionato risale 1-2 rimediato dal Barça alla quart’ultima giornata della stagione 2011/12, alla guida del Real c’era José Mourinho. Vincere al Camp Nou potrebbe voler dire passare l’esame di maturità per Zidane: “Un esame? Non credo che quello di sabato sia un esame, – commenta il francese, – Stiamo bene come squadra. Non cambieremo la nostra mentalità. Andremo al Camp Nou per vincere, come facciamo contro ogni avversario. Per me è una partita come un’altra. È chiaro che una sfida Barça-Real è una partita diversa, ma quel che conta è che ci sono tre punti in palio e noi vogliamo conquistarli”.

RECORD DI GOL – Per entrambi i contendenti la partita mette a disposizione un record di quelli “rotondi”. Segnando un gol il Real Madrid raggiungerà le 100 reti segnate in casa del Barcellona; mentre se Lionel Messi fosse in grado di marcare una doppietta raggiungerebbe le 500 segnature in carriera (307 in Liga, 39 in Coppa del Re, 83 in Champions, 11 in Supercoppa di Spagna, 3 in Supercoppa d’Europa, 5 nel Mondiale per Club e 50 con la nazionale argentina); segnando, tra l’altro, l’argentino potrebbe diventare il maggior marcatore del “Clasico” di Liga. Al momento Messi ha segnato 14 reti al Real in Campionato, tante quante ne ha segnate DI Stefano al Barça. Che il gol sarà protagonista della sfida lo conferma la tendenza degli ultimi anni. Bisogna risalire fino alla stagione 2007/08 per ricordare ultima volta che il Barcellona non è riuscito a segnare al Real Madrid giocando tra le mura casalinghe; mentre l’ultima volta che i Blancos hanno lasciato a zero il tabellino dei marcatori è ben viva nella memoria dei tifosi “culé”, si tratta del 5 a 0 subito dal Real di Mourinho in occasione del primo “Clasico” dello “Special One”, quello rimasto negli occhi di molti con la “manita” di Gerard Piqué.

RONALDO E I RIGORI – Sul fatto che il Real sabato metta in campo la migliore formazione possibile non ci sono dubbi. Mancherà Varane, vittima del doppio impegno con la nazionale di Deschamps, per Kroos solo un piccolo spavento nell’ultimo allenamento di Valdebebas. Come sempre Zidane si è rifiutato di dare la la formazione il giorno precedente alla partita, però non ha problemi nel difendere Cristiano Ronaldo quando gli viene chiesto se gli errori del dischetto del portoghese siano un peso. ” Non sono preoccupato dei rigori sbagliati da Cristiano e non lo è neppure lui, – spiega Zizou, – Fare errori è parte integrante di questo sport.”

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The post Barcellona-Real, Zidane. “Non è una vendetta”. Luis Enrique: “Vincere, non vediamo l’ora” appeared first on 23on.com.

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